Quotidiano | Categorie: Ambiente, Fatti

Pfas, Guarda (Amp) e Fracasso (Pd): "inserire cittadinanza di Arzignano nel biomonitoraggio e controllo"

Di Note ufficiali Giovedi 10 Maggio 2018 alle 18:53 | 0 commenti

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"L'intera cittadinanza di Arzignano va inserita nel biomonitoraggio sui Pfas o almeno in una operazione di campionamento che faccia luce sulla reale situazione dal punto di vista sanitario. Si tratta di un atto indispensabile e di buon senso". A dirlo la consigliera regionale Cristina Guarda (Amp) ed il capogruppo del PD, Stefano Fracasso.

"Di fatto la fascia arancione dei 500 metri a Canove inferiore, non prevede alcun biomonitoraggio per i cittadini, ma solo un controllo dei pozzi privati non allacciati alla rete pubblica. Tutto questo tenendo fuori la zona da dove i pozzi di Canove prelevano le acque che poi vengono distribuite all'80% degli abitanti di Arzignano. Ci domandiamo quindi perché il Comune non sia stato almeno incluso in area gialla, ovvero non venga considerato almeno come Area di Attenzione, e attendiamo la risposta della Giunta regionale alla nostra interrogazione presentata ancora a marzo".
E di fronte alle notizie, risalenti al 25 aprile scorso, che parlano di "temporanei leggeri" sforamenti dei limiti nelle analisi dell'acquedotto pubblico di Arzignano, Fracasso e Guarda sostengono la "necessità di fare almeno un parziale monitoraggio, vista l'impossibilità di conoscere la quantità di Pfas che i pozzi di Canove hanno prelevato prima del 2013, anno delle prime analisi, ma soprattutto prima dell'entrata in funzione delle barriere idrauliche alla Miteni. Infatti non è da sottovalutare che il plume poteva avere un'ampiezza maggiore prima della loro installazione".
I due consiglieri infine non comprendono "perché il sindaco di Arzignano non richieda la massima tutela sanitaria per il pozzo di Canove. Peraltro il primo cittadino non spiega i motivi degli aumenti in bolletta dell'acqua. Dei 4 enti gestori dell'acqua nelle zone contaminate, Acque del Chiampo - sottolineano Fracasso e Guarda - è l'unica che ha alzato le tariffe in bolletta: le altre aziende (CVS, Acque Veronesi e Acque Vicentine) hanno dirottato i loro fondi di investimenti. Acque del Chiampo che è controllato con quota maggioritaria proprio dal sindaco di Arzignano, ha deciso di aumentare le tariffe in questi anni di oltre il 15% per tutti i Comuni, da Crespadoro a Lonigo, e non nega di volerle aumentare ancora per l'installazione dei filtri".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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