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Pfas, regione Veneto: esiti pronti per 13.856 persone, 4 sostanze trovate in più del 50% dei monitorati

Di Note ufficiali Mercoledi 11 Luglio 2018 alle 14:59 | 0 commenti

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A oggi - comunica una nota della Regione - le persone coinvolte nel Piano di Sorveglianza Sanitaria attivato dalla Direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione in relazione all’inquinamento da PFAS verificatosi in alcune parti del territorio veneto, sono 17.605. Per 13.856 di queste sono già disponibili tutti gli esiti (valori degli esami e risposte al questionario sugli stili di vita proposto). I soggetti già invitati sul totale delle persone da invitare sono il 39,8%; quelli che hanno aderito alla chiamata e si sono presentati alla visita sono il 60%. 

Al 27 giugno scorso sono 7.716 le persone alle quali è stato indicato di iniziare un percorso di approfondimento (di secondo livello) prenotando una visita presso l’ambulatorio internistico e quello cardiovascolare. Di questi, 750 si sono presentati per la visita internistica e 1.079 per quella cardiologica.

Questi e molti altri dati sono contenuti nel sesto Rapporto sull’andamento del Piano di Sorveglianza Sanitaria sulla Popolazione esposta a PFAS, diffuso oggi dalla Direzione Prevenzione della Regione che, in collaborazione con le Ulss e le strutture sanitarie interessate e messe gratuitamente a disposizione degli abitanti nei Comuni, suddivisi in “Area Rossa A” e “Area Rossa B”, sta proseguendo nell’attuazione del complesso Piano rivolto alla salute delle persone esposte all’inquinamento.

L’Area Rossa A comprende i Comuni serviti da acquedotti inquinati prima dell’applicazione dei filtri e localizzati sopra il plume di contaminazione della falda sotterranea. Si tratta di Alonte, Asigliano, Brendola, Cologna Veneta, Lonigo, Montagnana, Noventa Vicentina, Pojana Maggiore, Pressana, Roveredo di Guà, Sarego, Zimella e Orgiano.

L’Area Rossa B comprende i Comuni serviti da acquedotti inquinati prima dell’applicazione dei filtri ma esterni al plume di contaminazione della falda sotterranea. Si tratta di Albaredo d’Adige, Arcole, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Legnago, Minerbe, Terrazzo, Veronella, Agugliaro (interessato in parte), Borgo Veneto (interessato in parte), Casale di Scodosia (interessato in parte), Lozzo Atestino (interessato in parte), Megliadino San Vitale (interessato in parte), Merlara (interessato in parte), Urbana e Val Liona (interessato in parte).

“Come si evince dalla massa di dati raccolti ed elaborati nel bollettino e dal numero di persone già coinvolte dalle verifiche sanitarie – dice l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – la Regione, i suoi tecnici, i suoi sanitari, stanno portando avanti un progetto straordinario doveroso per la salute della gente, immenso per la salute pubblica, che costa fatica e denaro. Anche la magistratura sta facendo un duro e complesso lavoro, al termine del quale mi auguro si potrà individuare le responsabilità e applicare il sacrosanto principio del chi rompe paga, perché sarebbe iniquo che i costi per riparare i danni dovessero ricadere sulla collettività”.

I tecnici regionali stanno monitorando le concentrazioni sieriche di 12 sostanze PFAS. Sinora si è notato che sono 4 i composti rinvenuti in più del 50% della popolazione monitorata: si tratta di PFOA, PFOS, PFHxS e PFNA. Ciò che peraltro risalta è una netta crescita lineare delle concentrazioni del siero con il passare del tempo trascorso nell’area identificata. I residenti nell’Area Rossa A presentano concentrazioni sieriche di PFOA, PFOS e PFHxS più elevate dei residenti nell’Area Rossa B. Più in dettaglio, le concentrazioni mediane di PFOA e PFHxS nell’Area Rossa A (54,3 ng/ml e 4,5 ng/ml rispettivamente) risultano quasi doppie rispetto a quelle dell’Area Rossa B (35,3 ng/ml e 2,8 ng/ml rispettivamente. Più contenuta la differenza per quanto riguarda il PFOS (4,3 ng/ml nell’Area A e 3,3 ng/ml nella B). Le femmine presentano concentrazioni sieriche inferiori rispetto ai maschi.

I dati, inoltre, confermano i criteri di classificazione delle Aree Rosse A e B, con valori maggiori nell’Area A per chi consumava ortaggi irrigati con acqua di pozzo rispetto all’Area B dove l’inquinamento aveva coinvolto la sola rete acquedottistica (messa in sicurezza con i filtri). Tali analisi sono in fase di approfondimento.

Per quanto riguarda gli esami bioumorali, si evidenzia che il colesterolo risulta essere il parametro con più valori “fuori norma” e tale percentuale aumenta all’aumentare dell’età.

La convocazione per i controlli della popolazione target è iniziata a dicembre 2016 e procede secondo un ordine di età anagrafica crescente. Da quest’anno vengono chiamate anche 2 o 3 coorti all’anno per i soggetti nati dopo il 2003.

Il protocollo di sorveglianza include: un’intervista per individuare abitudini di vita non salutari e fornire informazioni e consigli su come proteggere la propria salute; la misurazione della pressione; esami del sangue e delle urine per valutare lo stato di salute di fegato, reni e tiroide, e l’eventuale presenza di alterazioni del metabolismo dei grassi e degli zuccheri; il dosaggio di 12 sostanze PFAS nel siero; l’invio agli ambulatori di secondo livello per la presa in carico dei soggetti con valori alterati e PFAS nel sangue.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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