Pfas, Bartelle e Benedetti (M5S) rispondono positivamente a lettera di Greenpeace e spingono per stato di emergenza
Martedi 20 Giugno 2017 alle 16:06 | 0 commenti
"Ringraziamo Greenpeace per la tenacia con cui sta portando avanti con profondo senso di responsabilità la lotta per fermare l'inquinamento da Pfas che affligge la nostra Regione. Raccogliamo l'invito di questa importante associazione e faremo tutto ciò che è nelle nostre mani perché ogni ostacolo a liberare il veneto da questi veleni venga rimosso." È quanto dichiarano in una nota congiunta la consigliera regionale Patrizia Bartelle e la deputata Silvia Benedetti del M5S rivolgendosi a Greenpeace che ieri ha inoltrato una lettera a tutti i consiglieri comunali e regionali veneti affinchè favoriscano, anche attraverso una rapida riconversione industriale, la bonifica del territorio dai Pfas.
"Accogliamo l'invito che ci arriva da Greenpeace perché siamo arrivati a un punto limite in cui bisogna intervenire in modo drastico per bloccare il disastro ambientale avendo uno sguardo lungo che si ponga anche il problema della riconversione industriale". Proseguono le due pentastellate che, in una azione condivisa, hanno depositato una richiesta ufficiale al Governo nazionale e a quello locale per la procedura di riconoscimento dello stato di emergenza ai sensi della legge 225 del 1992 "su tutto il territorio veneto coinvolto direttamente e indirettamente dalla contaminazione da Pfass in atto".
Al grido "basta immobilismo", le due esponenti pentastellate prendono posizione contro Miteni in modo netto e deciso: "Non solo l'azienda dovrà pagare per i danni causati, come ormai definitivamente accertato, ma anche chi politicamente non sta intervenendo in modo adeguato dovrà assumersi le proprie responsabilità . Ci appelliamo a questa legge che interviene nei casi di calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo, che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari - chiarisce la consigliera Bartelle - chiedendo che il Veneto venga incluso tra i SIN (siti di interesse nazionale, ndr)".
"Ben altre sono le azioni che avrebbero dovuto mettere in campo sia Zaia che chi governa a livello nazionale, lavorando sodo e in tandem per salvaguardare la salute dei cittadini invece di scaricarsi reciprocamente le responsabilità di un immobilismo colpevole ed inaccettabile. Avrebbero potuto invocare il principio di precauzione, legiferare per interrompere definitivamente l'immissione di pfass in ambiente e il loro uso ponendo limiti pari allo zero, intervenire indicando gli strumenti concreti per affrontare questo dramma e rimuoverne le cause, invece non hanno mosso paglia."
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