Petizione per chiedere al Comune tolleranza zero con i nomadi di via Cricoli
Mercoledi 6 Aprile 2011 alle 09:05 | 0 commenti
Alessandro Benigno, Presidente provinciale Giovane Italia Vicenza - Non possiamo tacere di fronte all'ennesimo episodio di violenza che nei giorni scorsi ha visto dei giovani rom del campo di via Cricoli aggredire e picchiare uno studente dell'istituto Canova che, a seguito dell'aggressione, ha riportato un trauma cranico. Tale episodio, secondo alcuni tra studenti e insegnati, è solo il più eclatante di una serie.
Che vi sia quindi una questione legata alla sicurezza è ormai evidente, non solo nel complesso della "Cittadella degli studi", dove situano oltre al Canova gli istituti Boscardin, Da Schio e Montagna, ma anche nella circostanti zone residenziali di via Astichello e di via Ragazzi del ‘99.
Non può essere sottovalutata la possibilità che un'area significativa della nostra città , frequentata da numerosi studenti e abitata da diverse famiglie, possa correre il serio rischio di diventare zona franca a disposizione di individui noti alla cronaca per la loro inclinazione a compiere furti, rapine, truffe e, in ultima, vere e proprie aggressioni perché se è vero che sono stabili da diverso tempo nel campo di via Cricoli, è altrettanto lapalissiano che questi rom sembrano esser diventati un po' troppo predisposti a delinquere e a creare disagio sociale.
Per la risoluzione della questione emersa riteniamo opportuno che l'amministrazione comunale debba dare risposte perché il puntuale controllo del territorio di Polizia e Carabinieri non può più bastare.
Nei mesi scorsi il sindaco Variati si è limitato a richiedere l'erogazione dei contributi ministeriali (di circa 400 mila euro) volti al progetto di riqualificazione e di messa in sicurezza dei campi rom vicentini, sottoponendolo ad una sorta di patto sociale che prevede il rispetto delle strutture e delle regole di comportamento, compresa la scolarizzazione dei minori e il pagamento delle bollette, con il duplice obiettivo di assicurare condizioni di vita decorose ai nomadi e avviando un percorso di rispetto dei doveri di cittadinanza, dando opportunità a chi accetta di integrarsi ai nostri codici di condotta ma agendo con severità nei confronti di chi dovesse trasgredirli.
Non pensavamo che il primo cittadino potesse essere così ingenuo. Ma davvero crede che alcuni rom possano mandare i figli a scuola in cambio della messa a punto dell'accampamento? Peccato che buona parte dei minori nomadi nelle scuole ci vada solo per picchiare i ragazzi per bene.
E le bollette pensa di fargliele pagare con il denaro sporco derivante dal traffico illecito di rame, dai furti e dalle rapine? Siamo seri.
E' palese che la comunità rom di via Cricoli non stia manifestando l'intenzione di rispettare le regole e di integrarsi ai nostri codici di condotta e lo si può comprendere proprio da quanto accaduto recentemente.
Il sindaco, insieme all'assessore Dalla Pozza, si occupi in primo luogo di attivarsi per garantire la sicurezza del complesso di istituti superiori e della zona residenziale circostante, di garantirla agli studenti, ai residenti e più, in generale, a tutti i vicentini che vengono aggrediti, derubati e rapinati.
Con il buonismo e l'ipocrisia non si può governare e permettere il rispetto delle regole.
Variati declini il suo linguaggio ecumenico e severo solo a parole in fatti concreti e reali. E ‘giunto il momento della tolleranza zero perché la sicurezza dei cittadini per bene viene sempre prima rispetto alla riqualificazione di piazzole e roulotte.
Nei prossimi giorni promuoveremo una petizione nella "Cittadella degli studi" e in città per chiedere all'amministrazione comunale seri provvedimenti di prevenzione e di contrasto dei fenomeni delinquenziali e di disagio sociale provocati dai rom di via Cricoli, offrendo ai firmatari la riflessione sull'opportunità o meno di sollecitare il sindaco Variati a trovare un nuovo sito, lontano da scuole e abitazioni, dove trasferire i nomadi sopraccitati che sono ad oggi inquilini di un campo irregolare e che troppo frequentemente sono protagonisti di episodi antisociali.
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