Per salvare la B serve un Vicenza sfrontato. Cinismo e agonismo per sbancare Empoli
Martedi 5 Giugno 2012 alle 21:50 | 0 commenti
È la settimana della sofferenza nel cuore e della speranza. Il Vicenza si prepara a giocarsi tutte le sue carte in vista della gara di ritorno dello spareggio-salvezza con l’Empoli. In terra toscana i biancorossi hanno due alternative: vincere o vincere. Il pareggio equivale ad un biglietto di sola andata per la Lega Pro (anche se qualche sorpresa potrebbe arrivare dall’esito del processo sulle scommesse) perché gli azzurri hanno terminato la regular season con un miglior piazzamento in classifica. È dunque evidente come l’Empoli, che in casa ha totalizzato quasi il doppio dei punti raccolti in trasferta, abbia un indiscutibile vantaggio. Ma si tratta pur sempre di una gara secca.
È proprio su questo che devono puntare i ragazzi di Gigi Cagni. Il Vicenza si prepara a scendere a Empoli con addosso un abito di sfrontatezza, tipico di chi ormai non ha più niente da perdere. Servirà coraggio, lo stesso stupefacente coraggio che la compagine berica ha messo in mostra nel primo tempo della gara del “Mentiâ€. Lo ha ribadito a caldo anche Gigi Cagni: “L’unico modo per battere l’Empoli, e dunque per salvarsi, è quello di tenere altissimi i ritmi di giocoâ€. Non ci sono alternative, il Vicenza non ha la doti di palleggio del centrocampo empolese, vero punto di forza degli azzurri, e quindi sa perfettamente che una gara condotta con moderati toni agonistici finirebbe per favorire in maniera eclatante i padroni di casa. A proposito del reparto nevralgico del campo della formazione di Aglietti: Davide Moro, vertice basso del rombo, uomo imprescindibile per carisma e ordine tattico, dopo aver terminato anzitempo la partita d’andata causa un risentimento muscolare difficilmente sarà della partita. Il regista ha fatto sapere di voler esserci a tutti i costi ma a distanza di così pochi giorni un recupero in extremis non restituirebbe al mister toscano, anche in caso di miracoloso recupero, un giocatore nel pieno delle sue potenzialità fisiche. Indubbiamente sarebbe un bel vantaggio anche se in casa azzurra tirano un sospiro di sollievo per i recuperi di Regini e Zé Eduardo.
In seconda battuta è necessario imbracciare le armi della precisione e del cinismo. Impensabile anche solo sperare di salvare la pelle se l’adrenalina riversata nei rabbiosi contropiedi condotti ora da un incontenibile Gavazzi, ora da Paolucci, ora da Pinardi non viene tradotta in gol sonanti. Ricapitolando dunque ci vuole torrentizia determinazione fino al limite dell’area e poi un pizzico di lucidità in più. Chi più di tutti deve caricarsi sulle spalle l’onere/onore della rete? Michele Paolucci perché anche domenica sera, dopo un mesetto caratterizzato da gol pesantissimi, ha dimostrato di avere la gamba giusta. Per carità , il ballottaggio con Abbruscato rimane aperto, Elvis nei pochi minuti che ha avuto a disposizione ha messo in crisi la retroguardia dell’Empoli, come non va escluso a priori un contemporaneo utilizzo dei due. Ma d’altra parte i due centravanti non hanno mai dimostrato con i fatti di funzionare bene in coppia, soprattutto Paolucci sembra soffrire la presenza di Abbruscato, ed evidentemente Cagni pretenderà grande attenzione per non lasciarsi infilare dagli azzurri in contropiede, magari pretendendo una linea difensiva molto alta per accorciare la squadra e rendere più facile e veloce il recupero della palla. Non a caso le migliori occasioni, da una parte e dall’altra nella gara d’andata sono arrivate in situazioni di gioco di rimessa. E non dimentichiamo che in toscana regna sovrana la coppia formata da Massimo Maccarone e Ciccio Tavano, due tipetti che se hanno spazio possono diventare devastanti.
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