Per i docenti un lavoro massacrante
Lunedi 22 Ottobre 2012 alle 10:29 | 1 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo, che si qualifica in questo caso come "ex docente che ha fatto una bella vita insegnando,lamentandosi solo dello stipendio non altissimo e della troppa burocrazia"
Purtroppo la scuola in Italia non ha pace fin dai tempi dell'unità , quando vennero assunti, parole del poeta Giacomo Zanella nel 1868, allora Direttore del Reale Liceo di Padova, oggi il glorioso Tito Livio, ex garibaldini, ex frati e la preparazione degli studenti ne risentiva moltissimo, perché scarsa era la preparazione dei decenti.
 Accanto a costoro vi erano però dei bravi insegnanti che con preparazione e cultura mostravano grande capacità professionale. Il tema più importante è però quello della preparazione, ma spesso si parla di scuola solo come un problema di posti di lavoro e di orari. Compiere bene la propria professione non è facile soprattutto quando l'orario di lavoro richiede anche impegno domestico in connessione con l'attività stessa, ossia la riflessione sulle scelte di programma, l'analisi comparata dei diversi manuali proposti, gli eventuali testi da leggere o da assegnare agli studenti, la preparazione delle lezioni, degli schemi, dei power point, delle note da allegare ai testi, la preparazione dei compiti scritti, delle esercitazioni, di ogni altro necessario strumento per effettuare le lezioni ecc., la correzione dei compiti, delle esercitazioni e sovra tutto lo studio della disciplina o delle discipline insegnate, il ripasso e l'aggiornamento dei contenuti, la cultura progredisce, la conoscenza di nuovi strumenti didattici, della docimologia.. Accanto allo studio della propria disciplina, la necessaria e indispensabile multidisciplinarietà , ovvero il collegamento con le discipline del curriculum degli studenti e con altre esterne, magari prevedendo per ciò studio, aggiornamento e stesura di progetti formativi da inserire nel Piano dell'Offerta Formativa (POF). Decisiva poi è la relazione con la società , i suoi multiformi aspetti sociali, culturali, politici, ecologici, di volontariato, in qualche istituto scolastico perfino religiosi e per non farsi mancare proprio nulla, artistici. Questo il presupposto, che ha richiesto una precisa professione di impegno con una laurea, un'abilitazione, qualche volta un concorso e soprattutto la capacità di sapersi adattare per diversi anni tra scuola diverse, in località o quartieri diversi, incontrando Dirigenti, Direttori Amministrativi, collaboratori dei Dirigenti, colleghi di ogni sorta e tipo. Una vera vocazione che si forgia nel cambiamento continuo, e finisce con un incarico a tempo indeterminato, superando un anno di prova. Per l'assunzione a tempo indeterminato sono anche trascorsi dalla laurea dieci o addirittura vent'anni, intanto si è "messo su famiglia", intanto ci si è avvalsi dell'aiuto dei genitori, insomma si è vissuto. Se tutto ciò viene compiuto da aspiranti docenti e docenti titolari, dovremo ipotizzare per gli insegnanti un monte, anzi una catena di monti, di lavoro. Difficile quantificare il tempo impiegato, un oceano. Tutto ciò naturalmente a servizio dell'anno scolastico, il quale, è previsto, ha una durata minima di 200 giorni, in genere 205. Ogni docente è impegnato per circa 5 giorni alla settimana. Considerato che le settimane di scuola sono circa 33, ogni docenti lavora per 165 giorni all'anno, da cui si devono togliere i giorni di ferie, circa sei, quasi mai goduti interamente per ostruzionismo dei Dirigenti, poco goduti, ma in genere un paio si riescono a fare, quindi, prima riduzione, 163 giorni. Poi nelle scuole secondarie i giorni di assemblea d'istituto e la giornata della creatività ., istituita la ministro Berlinguer, altri sei giorni circa, poi qualche astensione volontaria dalle lezioni, un paio di giorni in genere, in qualche città la moda delle occupazioni, circa sei giorni. Qualche permesso per motivi di famiglia, una visita medica alla mattina, la classica influenza e se ne vanno altri cinque giorni. Alla fine del conto i giorni di scuola. Certo un impegno eccezionale, la fatica dei molti Consigli di Classe, di Collegi docenti, delle commissioni al pomeriggio. Ma il tutto senza vero controllo, nessuno giudica il lavoro dei docenti, come finì il progettato concorsone per i docenti di berlingueriana memoria! Un lavoro che nei giorni effettivi di scuola è massacrante e non paragonabile a nessuna delle altre professioni.
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