Per BPVi e Veneto Banca timidi cenni di sanzioni
Sabato 5 Novembre 2016 alle 21:24 | 0 commenti
Il faro Antitrust acceso su Veneto Banca per l'abbinamento prestiti-titoli è una importante notizia che rinnova le censure al comportamento di indurre l'acquisto di azioni in cambio di credito (dal mutuo al fido in c.c.) e conferma le analogie con la prassi della Banca Popolare di Vicenza, che già è stata sanzionata per 4,5 milioni di euro per una inadempienza analoga e che tra l'altro ha appena "incassato" la prima condanna da parte dell'Ombudsman-Giurì Bancario, un organismo alternativo alla magistratura ordinaria a cui possono rivolgersi i clienti per risolvere gratuitamente le controversie con le banche e gli intermediari finanziari in materia di servizi di investiment: a causa della mancata informativa precontrattuale la BPVi dovrà , infatti, risarcire un suo cliente che aveva sottoscritto 100 azioni per un controvalore di 6.250 euro nel marzo del 2014.
Sono coinvolte nell'indagine che riguarda ora Veneto banca le operazioni "baciate" ed ogni incentivo di credito condizionato all'acquisto di azioni.
L'istituto veneto, ha spiegato l'Autorità Antitrust, avrebbe condizionato l'erogazione di finanziamenti a favore dei consumatori all'acquisto da parte degli stessi di proprie azioni Veneto Banca. L'authority ha avviato un procedimento istruttorio per una presunta pratica commerciale scorretta. L'istituto veneto, ha spiegato l'Autorità , avrebbe nei fatti condizionato all'acquisto di proprie azioni l'erogazione di finanziamenti (mutui, tra i quali i cosiddetti mutui soci, prestiti personali, aperture di credito a favore dei consumatori).
Nel caso dei Mutui Soci "che prevedono condizioni economiche agevolate rispetto ai prodotti di mutuo ordinari, al fine di ottenere gli stessi", sottoliena l'Antitrust, "i consumatori non soci sarebbero stati condizionati ad acquistare pacchetti minimi di azioni della banca, necessari per diventare soci e poter accedere ai prodotti di mutuo in questione riservati ai soci; non vendere questi pacchetti azionari, per mantenere la qualifica di soci e conseguentemente non perdere le condizioni economiche agevolate".
Questa condotta, secondo l'authority, potrebbe integrare una "pratica commerciale scorretta", in quanto idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai prodotti di finanziamento. "L'indebito condizionamento connesso alla prospettazione di poter ottenere il finanziamento solo sottoscrivendo titoli appare, infatti, qualificabile come comportamento idoneo a fare assumere una decisione commerciale che il consumatore non avrebbe altrimenti preso e ciò a prescindere dal tipo di informazione resa sulle caratteristiche e sul grado di rischiosità del titolo abbinato".
Per accertare queste condotte, i funzionari dell'Antitrust hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi della banca, con l'ausilio del Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza
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