Pdl troppe lotte interne, "l'ex" Rucco si sfoga e poi attacca Variati: Vicenza sta degradando
Giovedi 4 Aprile 2013 alle 19:42 | 0 commenti
Fuga dal Pdl, sogno di una destra che non c'è più. Francesco Rucco torna sulle dimissioni da capogruppo del Popolo delle Libertà e rivendica con orgoglio la propria scelta, entrando nelle crepe di un partito ormai incollato soltanto intorno alla figura di Berlusconi. L'avvocato di origini pugliesi sosterrà la candidatura di Manuela Dal Lago. Ed in campagna elettorale si ritroverà fianco a fianco coi suoi vecchi amici-nemici pidiellini, che han deciso di correre a braccio con l'ex presidente della Provincia.
Uno spunto per discutere delle difficoltà del Pdl in tutto il territorio vicentino: "Per molto tempo ho portato avanti una vera e propria battaglia interna - non ne fa mistero Rucco - perché riuscissimo a costruire con largo anticipo una candidatura forte che s'opponesse a Variati. Il mio appello però restò inascoltato, cadde nel vuoto". Il motivo è uno ed uno soltanto. E l'ex capogruppo lo sviscera senza alcun timore di reazioni spocchiose: "In questi anni, all'interno del Pdl, si è pensato più a litigare che a lavorare per la città . Ho sempre cercato di tenermi lontano dalle diatribe interne concentrandomi su un duro lavoro di opposizione alle mancanze di Variati. Ma il partito ha continuato ad essere vittima di se stesso". Non s'è sentito più rappresentato Francesco Rucco e per questo ha deciso di rassegnare le dimissioni: "Purtroppo - spiega con disincanto - il Pdl sta diventando la nuova Forza Italia, ha perso la sua vocazione d'unire le forze moderate. La mia storia è legata alla destra e mi auguro davvero che nasca un partito di destra autentico all'interno del quale potermi riconoscere". Nel frattempo, lascerà le ideologie in naftalina per lavorare al progetto di lista civica di Manuela Dal Lago: "A mio avviso i partiti in generale non hanno più la capacità di comprendere le esigenze di Vicenza mentre le liste civiche sono molto più vicine ai problemi della gente e molto più lontane dalla logica dei personalismi politici". Fuori dal Pdl, ma ugualmente fervente oppositore di Achille Variati: "Lui si sente molto, forse troppo sicuro. Se fossi in lui, invece, mi preoccuperei delle forze emergenti. Vicenza sta degradando, lo spaccio ormai dilaga. Non è una città ordinata e nemmeno pulita. I quartieri di periferia sono poi abbandonati a loro stessi. I cittadini terranno conto di questo quando si andrà alle urne".
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