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Pasticcio profughi: una scelta di puro marketing mal gestita da Giuliari e Variati

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 5 Ottobre 2011 alle 23:37 | 0 commenti

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Riceviamo da Ezio Cortese e pubblichiamo.
Ed ecco il gran finale della grave questione (non lo definirei un pasticcio) dei presunti profughi di guerra libici (nella foto al loro arrivo a Vicenza), a qualche mese dal loro arrivo a Vicenza (mi riferisco esclusivamente ai circa 40 stranieri maschi ) :
- niente riconoscimento dello status di rifugiati ai profughi
- alcuni di essi hanno già lasciato il centro dei Paolini per darsi alla clandestinità (l'ala dei Paolini che ospita i profughi è di fatto gestita senza alcun controllo dagli stessi profughi dalla sera fino alla mattina, e chiunque è libero di entrare e uscire senza problemi )
- a novembre l'accordo che garantiva i 46 euro al giorno per presunto profugo finisce
- veniamo a conoscenza oggi 4 Ottobre che di fatto in questi mesi l'istituto dei Paolini è stato una sorta di albergo, dove un presunto profugo arrivava ed un altro se ne andava (ma che percorso formativo serio si può fare con un tale andirivieni?)

Leggo poi che l'assessore Giuliari vuole addirittura delegare ad altri il compito di comunicare ai profughi, ancora in attesa di risposta, che non sarà concesso loro la status di rifugiati, ovviamente prevedendo prossime ulteriori fughe degli altri profughi.
Non solo, Giuliari, a disastro avvenuto, tenta penosamente di scaricare le gravi responsabilità sulla prefettura di Gorizia, sul Governo e su chiunque piuttosto che assumersi le proprie.
Arriva perfino ad affermare che al Comune di Vicenza è stato imposto di accogliere questi presunti (e rimasti tali ) profughi. Ma Giuliari non è lo stesso che un paio di mesi fa predicava che Vicenza deve diventare la città dell'accoglienza, oltre che della pace? Adesso sarà contento: Vicenza sta diventando la città dell'accoglienza, ma dei clandestini purtroppo. Infatti a breve avremo altri 40-50 immigrati clandestini in giro per la città, abituati ad avere vitto, alloggio, assistenza medica e quant'altro assicurati, e che improvvisamente vagheranno per la città senza alcun sostentamento e con buone probabilità di unirsi ai già numerosi immigrai clandestini che delinquono. Le più vive congratulazioni a Giuliari e Variati.
Questo disastro si poteva facilmente evitare, verificando lo status di questi stranieri prima di accoglierli così giusto per marketing politico.
Sarebbero state così disponibili più risorse per impostare dei progetti formativi concreti a favore di quelli riconosciuti con status di rifugiati, e soprattutto di quelle sette donne, un delle quali con un bambino.
E' inutile ormai organizzare incontri con la Questura ed il Prefetto per le ovvie ricadute negative in termini di sicurezza; la frittata è stata fatta.
Ma ancora Giuliari esprime preoccupazioni per la sorte di questi presunti profughi che hanno iniziato ad investire sulla loro vita e sul loro futuro, come ciclisti, telefonisti e calciatori forse, date le modalità attraverso le quali sono stati gestiti finora.
Io ho più paura per i vicentini che si troveranno una quarantina di clandestini in giro per la città in condizioni di completo abbandono e pronti a tutto per sopravvivere.
E' ipocrita attaccare tutti, e la Lega in particolare per questo disastro. I responsabili sono Variati e Giuliari, questi due signori ne traggano le dovute conseguenze.
E' chiaro ormai a tutti che questi presunti profughi erano dei ragazzi africani, sbandati, che si trovavano in Libia o che ci sono andati per venire in Italia, consapevoli di non poter ottenere, una volta giunti in Italia, lo status di rifugiati, ma anche convinti che poi in un modo o in un altro nel nostro paese sarebbero rimasti. Anzi, ritengo che a qualcuno di essi (lo dimostrano i fatti con le prime fughe) questi mesi siano serviti proprio per prepararsi alla clandestinità, data la numerosa presenza a Vicenza di connazionali che già delinquono.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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