Pastasciutta antifascista a Campo Marzo, Idea Vicenza: a quando la polenta garibaldina?
Venerdi 25 Luglio 2014 alle 14:48 | 0 commenti
Valerio Sorrentino, Idea Vicenza - Davvero impressionante l’inventiva rivoluzionaria dell’Amministrazione nella lotta contro il degrado e la microcriminalità a Campo Marzo. Dopo lo stupendo concerto di sabato scorso, i cui decibel sono ancora nelle orecchie dei residenti, apprendiamo ora che ci si appresta niente di meno ad un evento che debellerà per sempre lo spaccio in Campo Marzo e resterà memorabile nella cultura della nostra città : la pasta asciutta antifascista! (leggi qui)
Saranno ben lieti di partecipare alla manifestazione, non soltanto i sette otto ultra novantenni, fortunatamente ancora in vita e sopravvissuti alla Resistenza, ma sicuramente tutti coloro che ogni giorno a Vicenza non aspettano altro che dedicarsi alla lotta contro il pericolo fascista, che dopo 70 anni ogni giorno minaccia la nostra città .
Osservato che in modo ben più utile potrebbero essere impiegate le somme necessarie, ci domandiamo tuttavia chi potrà avere le carte in regola per poter partecipare all’evento.
Difatti, è noto che ai nostri giorni la parola fascista è diventata soltanto un’invettiva efficace per colpire qualsiasi avversario, cosicchè i militanti dell’ex PD, oggi Partito di Renzi, sono considerati fascisti dai Grillini e dalla Sinistra antagonista, e viceversa; idem per chi si professa amico di Israele o di Hamas, di Putin o degli Ucraini; del resto, ricordiamo, già il muro di Berlino, a guerra finita, venne eretto proprio in nome dell’antifascismo.
Ed allora, è facile pensare che soltanto i sette otto arzilli novantenni ex partigiani vicentini potranno orgogliosamente rivendicare la patente di antifascismo e godersi una meritata pasta asciutta, anche se, si può presumere, gli stessi, alla fine, preferiranno starsene alla larga da Campo Marzo, viste le miserevoli condizioni in cui il parco versa.
Da parte nostra, un suggerimento per le prossime manifestazioni: quello di organizzare presto una polenta garibaldina e poi, per par condicio, una ben più saporita spaghettata borbonica.
Sempre al passo con i tempi.
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