Partito Comunista: in ricordo dei morti di Reggio Emilia, ora e sempre Resistenza
Giovedi 7 Luglio 2016 alle 17:31 | 0 commenti
Partito Comunista Italiano federazione del Veneto
Il 7 luglio del 1960, a Reggio Emilia si teneva una manifestazione contro il governo Tambroni (appoggiato dai fascisti del MSI). La polizia sparò contro i manifestanti. Cinque furono i morti, assassinati dalla violenza ordinata da un governo di destra. Tutti iscritti al Partito Comunista Italiano. Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli furono uccisi a freddo per soffocare nel sangue la giusta protesta dei lavoratori e dei democratici italiani.Il giorno seguente uno sciopero generale bloccò il paese. Oltre 150.000 cittadini parteciparono ai funerali dei 5 operai assassinati. In tutto il paese ci fu una massiccia mobilitazione in difesa della Repubblica e della Costituzione nate dalla Resistenza dimostrando una solidarietà di classe che oggi sembra dimenticata. Dopo qualche giorno la fermezza popolare impose le dimissioni del governo clerico-fascista di Tambroni.
Nel 1960 a Reggio Emilia e nel resto d’Italia operai, contadini, studenti difesero lo Stato democratico pagando col sangue il loro coraggio.
Noi, comunisti italiani, oggi vogliamo ricordare chi è stato ucciso perché non voleva restare indifferente di fronte al rigurgito fascista. Vogliamo ricordare che, contro la violenza del potere, il movimento dei lavoratori ha sempre lottato per ristabilire l’ordine democratico e perché i principi e i valori della Costituzione nata dalla Resistenza fossero difesi e attuati. Siamo convinti che la lotta per la difesa e l'attuazione della Costituzione, che oggi viene umiliata dalle controriforme del governo Renzi, è giusta e necessaria.Accedi per inserire un commento
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