Parla Variati, la "vittima" del manifesto
Domenica 7 Ottobre 2012 alle 13:53 | 1 commenti
Da VicenzaPiù n. 241 e BassanoPiù n. 3 in edicola o sfogliabili comodamente dagli abbonati
Di Achille Variati, sindaco di Vicenza
Cosa penso del manifesto del PdL che mi ritrae, parzialmente coperto da una croce rosso sangue, vicino ad un morto ammazzato? Certo, trovo di pessimo gusto che una vicenda tragica accaduta nella nostra città venga strumentalizzata in modo becero da una parte dei consiglieri di opposizione. E io ho un'altra idea di politica, e un'altra idea di cosa significhi governare una città : il livore e la volgarità li lascio volentieri al PDL.
Ma sono un amministratore pubblico che non ha paura di esporsi e di metterci la faccia, e quindi sono abituato anche a subire colpi bassi. Non è la prima, non sarà l'ultima volta. Il problema, però, non riguarda tanto me, ma l'immagine della città . La mia delusione personale per il comportamento dei consiglieri del PdL, infatti, ha lasciato spazio all'angoscia per l'effetto di quei manifesti sui cittadini quando ho incontrato una mamma che mi ha raccontato che il figlio, vedendo il manifesto, terrorizzato le ha chiesto se quella croce era fatta veramente con il sangue. Ha senso fare una battaglia politica con un manifesto che terrorizza un bambino?
Immagino inoltre cosa possa pensare un turista straniero che viene in città per ammirare i capolavori di Palladio e si trova di fronte a quell'immagine. Per sdrammatizzare, spero che si chieda "Quando esce il film?" considerandola una trovata pubblicitaria per il lancio di una pellicola horror. Perché altrimenti, se capisse che quell'immagine ha a che fare con la politica, non oso pensare a quale giudizio darebbe dei vicentini. La propaganda politica si alimenta di messaggi ad effetto: non lo scopriamo oggi e non c'è nulla di cui scandalizzarci. Ma un'altra cosa è sbattere il morto in copertina ed affiancarlo all'immagine di chi non la pensa come te, coprendo il tutto con un bel rosso sangue: l'immagine non può che suscitare angoscia, repulsione, paura nell'osservatore. Si suscita paura per demonizzare l'avversario. Questo è un confronto politico? A me pare, molto semplicemente, sciacallaggio sulla pelle di un morto. E questo non va bene.
Come già detto, non ci pensiamo neanche a vietare l'affissione dei manifesti: la libertà di espressione è un diritto costituzionale, anche quando se ne fa questo uso, o forse dovrei dire abuso. Quello su cui invece assumo un chiaro impegno davanti ai vicentini è che, per quanto mi riguarda, per quanto aspra possa diventare la prossima campagna elettorale i miei messaggi non utilizzeranno mai parole o immagini che, anche lontanamente, possano strumentalizzare tragedie con l'obiettivo di demolire l'avversario. Perché credo che uno slogan, un'immagine, un manifesto debbano parlare di idee, valori e progetti. Far pensare, riflettere. Magari persino sognare su un'idea di futuro. E non debbano sfruttare la morte per terrorizzare i cittadini. A partire dai cittadini più indifesi, i bambini.
Achille Variati
Sindaco di Vicenza
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
-1 sono 5 anni che vuole farci"sognare su un'idea di futuro". Per ottenere un minimo di credibilità, anche per i sogni, non dovrebbe parlarci dei "suoi impegni" mantenuti con i cittadini?
-2 a proposito dei "bambini indifesi" si interessi della corretta gestione delle mense scolastiche e del loro costo elevato, cosa di cui non sembra si preoccupi il suo Assessore.- enzo corani