Parking Barche, "il caso" si sgonfia ma chi l'ha denunciato non se ne accorge
Lunedi 7 Aprile 2014 alle 22:55 | 0 commenti
«Era aprile 2012 quando scoppiava la polemica sull'accesso a quei 41 posti auto centralissimi, un´area di sosta di proprietà pubblica, ma non aperta al pubblico»: è così che parte l'atto d'accusa del GdV pomposamente titolato il 12 marzo 2014 come "Il caso". Come se di casi più importanti da rivelare e intorno a cui scavare non ce ne fossero in città e provincia l'articolo del Giornale di Vicenza si scatena contro uso e abuso del parking Barche, il parcheggio della Provincia.
E continua così sempre il 12 marzo: «C'è la sbarra, si entra con la tessera magnetica, la rilascia la Provincia. A chi? Agli amministratori dell´ente, ai dirigenti, ai dipendenti - circa 120 lavoratori -, ma non a tutti. Ma anche ad altri fortunati: ce l´hanno alcuni parlamentari o ex, ma non tutti; alcuni ex amministratori dell´ente, ma non tutti; alcuni negozianti della zona, ma non tutti; alcune associazioni, ma non tutte ...».
All'appello a farlo diventare pubblico e "sociale il giornale dedica anche un altro spazio importante, viste le pagine in diminuzione  in tempi di crisi, il giorno dopo. Per raccogliere le prese di posizione sdegnate degli opinionisti di turno sul parking di contrà Barche, di proprietà della Provincia per giunta ente "soppresso", ricorda sdegnato il collega che "volgarizza" il cambio delle modalità di gestione politica dell'ente in un generalizzato "tutti a casa" e quindi senza necessità di parcheggio. Loro con tutti i privilegiati.
Come altri colleghi dei media e forse anche del solerte articolista anche io, sfuggito chissà come, ai tabulati del "Caso", ho usato quel parcheggio, se ero in ritardo e se trovavo un posto lasciato libero dai dipendenti, per partecipare, da "servizio pubblico", ad alcuni Incontri stampa che hanno il centro come catalizzatore, su chiamata del Comune e della Provincia.Â
E l'altro giorno, andando proprio alla conferenza stampa per il "Bomba day", ho letto e fotografato il cartello nella foto messo lì ben in evidenza per informate che il parking Barche, pieno di auto come ben di vede e non pensiamo proprio che non siano in stragrande maggioranza dei dipendenti, non sará più consentito se non ai dipendenti.
Giusto che la "casta", di cui per una volta mi sono sentito parte, non approfitti più di quel parking, dopo "Il caso" rivelato e denunciato con forza da Il Giornale di Vicenza.
Che però, a meno di nostre sviste su qualche riga sfuggitaci, ha dimenticato di rivelare che, grazie alla sua meritevole denuncia, "Il caso" è stato risolto, nella peggiore tradizione della stampa che mette in copertina l'accusato ma dimentica di dargli analogo spazio quando si redime o fa pubblica ammenda o rimuove le cause dell'accusa.
Rimediamo noi alla mancanza del GdV, che forse non ha fatto parola della soluzione del caso per non evidenziare troppo i suoi meriti, e lo facciamo con piacere anche se con  un certo imbarazzo.
Noi che siamo abituati a far luce su ben altri casi (cooperative finte, discussi e danarosi project financing nella sanità vicentina, sfruttamento e "cassazione" del lavoro, indifferenze e connivenze sindacali, inquinamenti di Marghera e della Valdastico, appalti a dir poco dubbi, incroci tra politica e magistratura ...) su cui spesso l'omertà mediatica locale è troppo estesa da poter sognare di avere alleati nelle nostre battaglie, che spesso sapevano tanto di guerre solitarie.
"Sapevano", perchè ora sono decine di migliaia per VicenzaPiù e centinaia di migliaia per VicenzaPiu.com e VicenzaPiu.Tv i cittadini che sono diventati nostri lettori attenti, indipendenti e liberi di condividere o meno le nostre battaglie, così sempre meno solitarie e sempre più ideali, tutte ben documentate anche se poco o punto  amate da altri media locali e dai loro estimatori di rango ben superiore a quello che rendeva altri come assegnatari del privilegio di possibili parcheggi alle Barche.
Che il 15 aprile non ci sarà più. Così é scritto sul cartello, così è giusto non nascondere. Il "bene" dopo il "male".
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