Parco Querini: l'ultima vittima della "tirchiopoli" degli appalti...ma non solo
Sabato 6 Giugno 2015 alle 16:04 | 0 commenti
Altro flop del Comune di Vicenza. La gestione di Parco Querini è stata tolta alla cooperativa appaltante. Motivo: non si occupavano della sorveglianza negli orari previsti. E se "appaltopoli" non si può chiamarla perché più che di mazzette eclatanti ci sono "scandali" invisibili, chiamiamola almeno "tirchiopoli". Sarà anche un vezzo giornalistico ma quello di risparmiare sugli appalti per poi trovarsi in brache di tela è ormai un vizio del Comune di Vicenza. A Parco Querini, dove la negligenza dura dal 2013 ed è denunciata da anni dall'Associazione Civiltà del Verde (e recentemente anche da noi), c'è però qualcosa di più.
C'è quella gestione dell'Assessorato allo Sport quando tutto il resto dei parchi fa capo all'assessorato della Cura Urbana. Perché? È tutto da capire. Variati ter aveva promesso, già nel 2013, che la coordinazione del parco sarebbe presto passata alla Cura Urbana. Sono passati due anni e non è successo niente. Le voci di corridoio dicono che non corra buon sangue tra i due assessorati e che lo Sport, non avendo molte risorse, usi il personale della sorveglianza per gli eventi sportivi. Forse è per quello che i dipendenti della cooperativa non aprivano i cancelli al mattino? Avevano finito il monte ore o non c'era più budget visto l'enorme ribasso sul bando?
Fatto sta che c'è un dramma di fondo in tutta la vicenda. Quello di molti lavoratori malpagati o non pagati affatto perché, una volta che la ditta o la cooperativa ha vinto la gara al massimo ribasso sono solo cavoli suoi. Poi, basta togliere l'appalto e chi si è visto si è visto, con buona pace dei dipendenti e del servizio ai cittadini. Un dramma per chi lavora nel settore e, quantomeno, un disagio di chi usufruisce dei servizi, cioè il cittadino che quegli appalti alla fine li paga. Li paga poco, certo, ma li paga.
È ormai inutile ripetere che alla base della mala gestione c'è la regola del massimo ribasso, sempre e comunque applicata dall'amministrazione quando si tratta di andare in gara, con alcune eccezioni - quella dei chioschi di Campo Marzo, ad esempio - ma tanto lì la gara va deserta, oppure con le pulizie, ma tanto sono "questioni tecniche" come dice la dirigente Pretto.
Prendiamo il bando, vinto nel 2013 dalla cooperativa Coes di Padova per l'apertura, chiusura, custodia e sorveglianza di Parco Querini. La base di partenza dell'appalto era 28mila euro. La società se l'è portato a casa per poco più di 22 mila euro, con ben 6000 euro di ribasso. "I dipendenti - spiega Romana Caoduro dell'Associazione Civiltà del Verde - venivano pagati dalla cooperativa per fare pochissime ore, facevano il minimo indispensabile, alle 8:30 non c'erano più e tornavano verso sera. Per tutto il resto del tempo il parco era lasciato a se stesso. Almeno quelli di prima magari non pulivano molto, ma perlomeno c'erano. Però queste cose noi le diciamo da molti anni".
Una zona d'ombra, il sistema appalti a Vicenza, con segnalazioni e fatti che spuntano fuori in continuazione. E con il silenzio che regna sovrano. Almeno fino a quando non succede qualcosa impossibile da non vedere. Come la chiusura del polmone verde della città in un giorno di festa
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