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Pannelli indigesti a Torri, da VicenzaPiù n. 205

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 23 Gennaio 2011 alle 17:54 | 0 commenti

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Due residenti di Torri di Quartesolo contestano il parco fotovoltaico previsto a Marola: «È un pugno contro il piano territoriale provinciale e consuma troppa campagna»

«Quel parco fotovoltaico non può essere realizzato. È contro le norme urbanistiche della provincia berica e soprattutto sottrarrebbe terreni rispetto ad una zona agricola di pregio nelle cui vicinanze si trova anche una villa padronale che risale quanto meno al XVIII secolo».

Non hanno dubbi Irene Rui e Guido Zentile nel puntare l'indice contro il progetto previsto nelle campagne di Marola a un tiro di schioppo dalla parrocchiale che ricade sotto il comune di Torri di Quartesolo.

L'iniziativa
Tant'è che i due «in qualità di semplici cittadini nonché in qualità di residenti a Torri» hanno deciso di prendere carta e penna e di indirizzare una corposa segnalazione agli enti preposti. «Alla Regione in primis, sulla quale ricade ogni competenza, ma pure al comune che è comunque chiamato ad esprimere un parere consultivo in sede di conferenza dei servizi».

La missiva
La premessa della segnalazione è molto articolata e fornisce un quadro del contesto dell'intervento caldeggiato dalla società agricola Dama: «L'area interessata si sviluppa per una profondità di circa 350 metri lineari dal retro di villa Traverso... fino al confine comunale, come da mappale 648), per una superficie di metri quadri 63.974. La fascia a vincolo ambientale-paesaggistico del fiume Tesina, di cui all'articolo 142 del decreto legge 43 del 2004 non interessata dall'intervento, rientra quasi interamente all'interno del Comune di Quinto, ad eccezione di una porzione marginale sullo spigolo nord-ovest del mappale 648. Altresì il mappale 8 rientra parzialmente, per una fascia a sud, fino alle barchesse della villa... L'impianto pur delimitato, nell'ambito dei mappali 8 e 648, tra la fascia a vincolo ambientale-paesaggistico e la zona A2, presenta un forte impatto visivo, poichè va ad occupare un'area agricola attiva e vitale che rappresenta delle sue originali peculiarità, essendo essa collocata tra il retro del complesso rurale (villa con barchesse: villa Traverso è già presente nelle mappa napoleonica del 1806) e l'argine dei fiume Tesina. Siamo di fronte ad un cono di visuale che costituisce la caratterizzazione principale dell'ambiente e del paesaggio della villa fattoria, tipica dei nostri territori». Rui e Zentile a questa premessa ne aggiungono una seconda: «... Occorre tener presente che i pannelli si verrebbero a trovare a soli trentacinque metri dalla facciata sul lato campagna della villa, e rispettivamente, a 15 metri, lato sud, e a 25 metri lato nord dalla roggia Regazzo. Saremmo di fronte ad una ampia superficie sottratta all'agricoltura, quale settore primario vitale, e al paesaggio agrario, qui particolarmente sensibile per la presenza di uno specifico ecosistema, particolarmente incidente per l'equlibrio idraulico costituito dai corsi d'acqua inferiori, quali le roggie Regazzo e Tergola, e dal "Boio della Mora"».

Questione centrale
Tant'è che la questione dirimente sta nei vincoli che secondo Zentile palazzo Nievo ha inserito nel vigente piano territoriale, il Ptcp. L'esposto di Rui e Zentile infatti accende un faro sull'argomento e l'analisi è in termini strettamente tecnico-giuridici: «L'impianto è fortemente in contrasto con le norme e i vincoli dettati dal PTCP recentemente adottato, e quindi, in applicazione delle misure di salvaguardia di cui all'art. 71 dell'ex L.R. 61/85 (ora art. 29 della L.R. 11/04), l'area e l'intorno ambientale sono così individuati nella cartografia del PTCP; nella carta dei vincoli e della pianificazione territoriale: area perimetrata dal vincolo dei corsi d'acqua (fiume Tesina a nord-ovest, e roggia Tergola ad est), altresì individuata nella pianificazione di bacino nell'ambito del Piano di Assetto Idrogeologico Brenta-Bacchiglione; nella carta delle fragilità: area a pericolosità idraulica P1 e a rischio idraulico R1 (moderate, ma ugualmente significative, visto la notevole e allarmante portata dei corsi d'acqua nel periodo novembre-dicembre 2010); nella carta del sistema ambientale: area ad elevata utilizzazione agricola parzialmente perimetrata (nord-ovest) da un'area nucleo con corridoio ecologico secondario (fiume Tesina); nella carta del sistema del paesaggio: area in un ambito di interesse naturalistico e paesaggistico da tutelare e valorizzare, ad elevata utilizzazione agricola, perimetrata a sud da un bene culturale (villa Traverso) e a nord-ovest da un'area verde periurbana con pista ciclabile di primo livello (fiume Tesina). Inoltre nell'atlante del patrimonio culturale ed architettonico, l'area si trova nell'ambito di paesaggio "pianura tra Padova e Vicenza" - ambito 29, e villa Traverso rientra fra le emergenze di interesse storico-culturale».

Considerazioni finali
Così nelle considerazioni finali della missiva i due parlano senza mezzi termini di «incongruità, con l'ambiente e il territorio, e con gli aspetti antropici, che comporterebbe la realizzazione di un impianto fotovoltaico di consistenti dimensioni sul suolo agricolo» e di mancanza di «un adeguato strumento di pianificazione comunale che regolamenti tali opere di trasformazione». Per di più Zentile aggiunge che «noi non siamo affatti contrari ai pannelli fotovoltaici, anzi. Ma vanno piazzati dove il suolo è già consumato. Quando poi sono installati a supporto di una azienda agricola questa deve essere realmente esistente e funzionante. In questo caso ci troviamo solo ad una società costituita ad hoc sulla carta. Non è questo lo spirito della norma».

Leggi tutti gli articoli su: Torri di Quartesolo, Irene Rui, Guido Zentile, Pannelli

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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