Osmo BPVi : assemblea saltata, chiusura più vicina
Mercoledi 16 Giugno 2010 alle 17:15 | 0 commenti
Che il Joy Volley Vicenza rischiasse la chiusura lo avevano capito in molti e da tempo.
Ma mai come ora la realtà di punta dello sport rosa vicentino (11 anni consecutivi nella massima serie, successi e giocatrici lanciate in orbita nazionale) è stata vicina ad alzare bandiera bianca. Travolta dai debiti e dall'incapacità di reperire risorse a lungo termine, la società del presidente Franco Ferappi e del vice Mario Novello si trova in una situazione drammatica. Gli sforzi dell'ultimo periodo, i reiterati appelli a imprenditoria e istituzioni locali per avere un aiuto concreto, non hanno prodotto risultati di rilievo, così come nemmeno l'intenso lavoro di contatti e di relazioni messo in piedi dal nuovo responsabile marketing Lucchese.
L'assemblea di approvazione del bilancio non svoltasi due venerdì fa per mancanza del numero legale (erano assenti tra gli altri proprio i soci di maggioranza Ferappi e Novello, ndr), forse nel timore che lo svolgimento della stessa avrebbe sancito la fine della storia, e la cancellazione degli appuntamenti in Camera di conciliazione di Lega di giovedì scorso (sarebbero dovuti servire a "spalmare" le varie situazioni debitorie, come già fatto lo scorso anno da Ferappi e Novello) sono solo gli ultimi segnali di resa.
Ma come si è giunti a questo punto? Certamente a causa dei molti errori commessi nella precedente gestione, quella che vedeva gli attuali soci affiancati da Coviello, a lungo patron e direttore generale. Successivamente con l'incapacità di analizzarli e di porvi rimedio, una volta allontanato l' "ingegnere del volley", da parte dell'attuale proprietà .
Lentamente tutti i nodi sono arrivati al pettine: carenze organizzative che hanno prodotto mesi di assenze e di silenzi societari, stipendi pagati in ritardo (o non pagati proprio) ad atlete, staff e collaboratori, scelte quantomeno discutibili (Piero Di Stefano, allenatore di calcio dilettante improvvisatosi direttore sportivo, la direzione marketing a lungo affidata all'ottico Fabrizio Padrin, sono le più clamorose).
A due settimane dalla scadenza del termine di iscrizione al campionato di A2, l'ipotesi di vedere le biancorosse nella cadetteria 2010-2011 è fantascienza e il futuro si limita a due soli scenari: scomparsa definitiva oppure ripartenza (con una nuova società ?) dalla serie B.
Il dubbio tra le due opzioni troverà presto risposta, probabilmente già all'inizio della prossima settimana, quando i vertici di via Goldoni dovrebbero fare il punto della situazione in una conferenza stampa.
Il progetto di ripartenza dalla B1 o dalla B2, con mantenimento di un adeguato settore giovanile, pare aver convinto alcuni degli sponsor attualmente coinvolti, che si sarebbero detti disponibili a un maggiore impegno pur di salvare il salvabile.
E anche il Comune (Variati) avrebbe manifestato timidi segnali di apertura, dopo tanto silenzio o addirittura disinteresse.
La scomparsa di una squadra che ha tenuto alto per anni il nome della città a livello nazionale e, talvolta, internazionale, e di un vivaio in grado di vincere scudetti a ripetizione (l'ultimo domenica scorsa con l'under 18) è un lusso che Vicenza sportiva non può permettersi. Auspicabile che la recita abbia un finale se non lieto, comunque il meno triste possibile.
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