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Ordini sbagliati per 617 miliardi di dollari a Tokyo: la speranza ora è il Diluvio Globale

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 2 Ottobre 2014 alle 22:41 | 0 commenti

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Su IlSole24Ore.com sono stati appena pubblicati due articoli, che riproduciamo idi seguito integralmente e che si commentano da soli. Dove finisce la finanza globale e dove sono i valori reali (monetari e umani) della produzione nell'economia mondiale e globalizzata attuale fatta di scommesse più che di rischi d'impresa? Alla fine gli ordini folli per ben 617 miliardi di dollari, che evidentemente esistevano solo sulla carta perchè oggi spesso è consentito fare ordini senza soldi..., sono stati intercettati e bloccati prima che si riversassero sui mercati.

Otre al crollo momentaneo, per paure che nascono da queste folli situazioni, della Borsa di Tokyo, quesi 617 fantamiliardi avrebbero sicuramente prodotto danni confrontabili se non superiori alle varie bolle economiche e finanziarie che si sono succedute portando alla fame la gente, non i grandi manovratori di capitali spesso inesistenti ma che giocano su "leve finanziarie" e titoli derivati

Le banche, ovviamente anche, se non soprattutto, in Italia, assorbono buchi di centinaia di milioni o di miliardi di euro per i grandi gruppi, da Alitalia, pubblica ma poi "salvata" (?) dai cavalieri bianchi per consegnarla ora agli arabi invece che prima ai francesi, a NTV di Montezemolo e Della Valle, da aziende del gruppo De Benedetti fino ai finanzieri d'assalto come i Zalenski di turno.

Le stesse banche, che per quei "ricchi", che poco rischiano di proprio, amano dire che ne ristrutturano i debiti, comunque tagliandoli alla grande, chiedono, invece, rientri immediati per qualche centinaio di euro ai singoli correntisti, a cui poco, ma non zero, hanno dato gli 80 euro e che, sotto sotto, sognano di prendersi in anticipo un po' del loro Tfr per sopravvivere e per comprare qualcosa che darebbe ance respiro ai cosiddetti consumi.

E rientri di poche migliaia o decine di migliaia di euro sempre quelle banche chiedono alle Pmi, che poi, non potendo più produrre quello che i privati non possono più comprare, licenziano e producono povertà invece che beni e servizi.

Così il Pil, che pessima parola!, scende e le tasse da pagare in percentuale, per chi le paga, salgono per pareggiare in assoluto le previsioni fatte e gli impegni presi su consumi e produzioni maggiori.

È così che ci si sta avvitando in un giro della morte che quasi quasi avrebbe fatto sperare che quei 617 miliardi di ordini sbagliati fossero andati avanti per accelerare la fine, di un mondo che non va.

L'unica speranza rimasta pare che sia un nuovo Diluvio, non Universale come ai tempi di Noè, ma Globale: in cui lavoro e produzione riacquistino dignità e riprendano il posto dello sfruttamento e della speculazione finanziaria. 

Da questo utopistico ma irrinunciabile Diluvio Gobale, in cui non esista neanche più la possibilità di immaginare ordini finanziari da centinaia di fantastiliardi di dollari ed euro, si potrà sperare di risorgere prima che al vero conflitto universale non arrivino le cosiddette potenze della terra. Che, dopo aver prodotto buchi e falle mega triliardarie, alla guerra arriveranno per azzerare tutto,

E questa volta anche se stesse, con noi tutti purtroppo.

Ecco i due articoli su ILSole24Oe.com di stasera: meditate gente, meditate...

Follia alla Borsa di Tokyo: partono per errore ordini per un valore superiore al Pil della Svezia
di Vito Lops
Un vero bombardamento di ordini ha colpito ieri la Borsa di Tokyo nelle contrattazioni over the counter: sono stati immessi nei computer comandi di trading di acquisto e vendita di azioni per un controvalore di 617 miliardi di dollari. Ma si è trattato di un maxi-errore e gli ordini sono stati cancellati prima di essere eseguiti, evitando una catastrofe finanziaria per gli operatori.
La Japan securities dealers association (Jsda) ha infatti ricevuto una segnalazione di errore da un membro che ha chiesto di non essere identificato. Nel dettaglio sono state inserite 40 richieste di transazioni per un controvalore superiore al Pil della Svezia alle ore 9.25 di mattina a Tokyo (cinque minuti prima dell'apertura). L'ordine più grande riguardava 1,96 miliardi di azioni Toyota, pari al 57% della capitalizzazione del più grande produttore di auto al mondo. Altri "ordini pazzi" hanno "colpito" Honda Motor, Canon, Sony e Nomura.
«Non ho mai sentito che ordini di queste dimensioni siano stati cancellati prima d'ora», dice alla Bloomberg Ayako Sera, un market strategist della Sumitomo Mitsui bank. «Deve essere stato senz'altro un errore».
Secondo Gavin Parry, ceo della società di intermediazione Parry international trading con sede a Hong Kong «è possibile che un broker abbia scambiato il numero di azioni per il valore».
Quello che è successo sul listino di Tokyo riaccende il dibattito sulla responsabilità degli intermediari finanziari. La storia odierna si è conclusa a lieto fine (gli "ordini pazzi" sono stati cancellati prima dell'esecuzione) ma fa luce sui potenziali danni che ogni giorno possono verificarsi attraverso gli scambi elettronici. Emblematico il caso di Knight Capital, uno dei più grandi market maker americani, che nel 2012 sfiorò la bancarotta quando dai suoi computer partirono ordini errati che non furono cancellati in tempo. Nel 2009 Ubs accidentalmente ordinò 3 trilioni di yen in bond convertibili emessi da Canon. Nel 2005 Mizuho Financial non riuscì a cancellare in tempo un ordine errato su J-Com: sbaglio che costò caro alla banca (27 miliardi di yen).


Borsa di Tokyo in forte calo (-2,6%) dopo l'ordine sbagliato per 617 miliardi dollari

Di Stefano Carrer
L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso con un pesante calo del 2,6% a 15.661,99 punti, sull'onda della ripresa di una avversione al rischio da parte degli investitori internazionali.
Il mercato azionario giapponese registra oggi il terzo ribasso consecutivo, accelerando il ripiegamento dopo il precedente calo di Wall Street e in presenza di una pausa nel rafforzamento del dollaro, sceso sotto un cambio di 109 sullo yen. Sull'euro lo yen si è rafforzato poco al di sopra di quota 137. Tra i più penalizzati sono i titoli delle società esportatrici e quelle del settore dei trasporti, compagnie aeree in primis.
Follia alla Borsa di Tokyo: partono per errore ordini per un valore superiore al Pil della Svezia
Per gli investitori che avevano spinto il Nikkei ai massimi da quasi sette anni sembra essere arrivato il momento di una valutazione a freddo di numerosi fattori potenzialmente negativi, sia dal fronte dell'economia interna sia da quello esterno (tensioni geopolitiche e manifestazioni a Hong Kong, cattive notizie dall'economia europea e cinese, e indicatori di minore ottimismo da quella Usa, dove il primo caso di Ebola ha scosso il mercato).
Non ha giovato anche il clamoroso infortunio tecnico di ieri alla Borsa di Tokyo, dove sono stati piazzati per errore ordini per l'equivalente di ben 617 miliardi di dollari: ordini cancellati prima dell'esecuzione, ma la vicenda _ che richiama analoghi infortuni avvenuti in passato - suscita apprensioni sui controlli e la responsabilità dei broker attivi sul secondo mercato azionario mondiale. Inoltre, secondo indiscrezioni, lo stesso premier Shinzo Abe avrebbe riconosciuto oggi, in una riunione del Comitato per le politiche economiche fiscali, che quest'estate l'economia giapponese ha dato segni di debolezza.
Ad ogni modo, a pesare sui corsi a Tokyo anche nei prossimi giorni potrebbe essere soprattutto la prosecuzione di un atteggiamento degli investitori di avversione al rischio, che torni a rafforzare uno yen che in avvio di settimana era scivolato sul dollaro oltre quota 110.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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