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Operazione antidroga GdF Vicenza: 10 arresti, 1.752 episodi e 1,2 mln di euro di affari illegali

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 14 Marzo 2012 alle 13:06 | 0 commenti

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Guardia di Finanza di Vicenza  -  Festa della donna "infausta" per un pericoloso sodalizio criminale di spacciatori: raffica di arresti. 10 i provvedimenti cautelari nei confronti di 7 tunisini e 3 italiani per spaccio di eroina, che si aggiungono a 4 arresti dei mesi scorsi. Madre "coraggio" ammonisce il capo dell'organizzazione che gestiva un vero e proprio "call center" dello spaccio nel centro di Padova da cui partiva diretta in tutto il Veneto ed in Friuli. Monitorati nel corso dell'indagine 1.752 episodi illeciti, volume d'affari illegale per 1,2 milioni di euro. 136 i giovani segnalati alle prefetture ed alle motorizzazioni.

A coronamento di una articolata indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, dott.ssa Antonella Toniolo, militari della Sezione Mobile del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza hanno smascherato un sodalizio criminale di soggetti, di nazionalità tunisina ed italiana, dediti allo spaccio di eroina, principalmente nella città di Padova.
Alle prime luci dell'alba dell'8 marzo scorso, oltre 30 finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza, con l'ausilio di unità cinofile anche della Compagnia di Padova, sono stati impegnati, in Padova ed in provincia di Vicenza, nell'esecuzione di 10 misure cautelari, di cui 8 in carcere e 2 con la previsione dell'obbligo di presentazione alla p.g., disposte dal G.I.P. di Vicenza - dott. Dario Morsiani: 7 i soggetti rintracciati, mentre nei confronti di 3 tunisini sono ancora in corso le ricerche.
Nei mesi scorsi (tra settembre e novembre 2011), nell'ambito del medesimo filone investigativo, erano già state arrestate, in flagranza di reato, tra Padova e Grisignano (VI), ulteriori 4 persone, di cui 3 italiani ed un tunisino, che acquistavano droga dall'organizzazione criminale smantellata, per poi a loro volta rivenderla: nell'occasione, erano stati sequestrati circa 400 grammi di eroina.
Sono stati monitorati, nell'ultimo trimestre dello scorso anno, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti ed appostamenti, 1.752 episodi di spaccio di stupefacente, per un traffico di oltre 12 chilogrammi di eroina: atteso che il prezzo di un grammo di tale sostanza al consumatore finale italiano è commisurabile in 25 euro, il giro d'affari annuo è stimabile in circa 1.200.000,00 euro.

Nel corso delle attività dell'8 marzo, sono state effettuate dieci perquisizioni locali, a seguito delle quali sono stati sequestrati, a carico di ignoti, oltre 200 grammi di eroina, all'interno di un casolare abbandonato ove veniva occultata in previsione dello spaccio.

I tunisini destinatari dei provvedimenti di ordinanza di custodia cautelare in carcere erano in prevalenza sprovvisti di permesso di soggiorno e senza alcuna attività lavorativa; molto pericolosi socialmente, alcuni dei quali erano già stati segnalati, nel tempo, all'Autorità Giudiziaria, per vari reati, quali resistenza a pubblico ufficiale, delitti concernenti l'immigrazione e, appunto, lo spaccio di stupefacenti.

Dalle investigazioni è emerso che gli spacciatori rifornivano di stupefacente all'"ingrosso", sia connazionali che italiani, che a loro volta lo rivendevano a consumatori abituali ovvero provvedevano, direttamente, alla vendita di piccole dosi a giovani avventori, chiamati in gergo, telefonicamente ed in maniera dispregiativa, "capre".

I luoghi di spaccio avevano il baricentro nel capoluogo patavino, da cui la droga veniva canalizzata in molte province del Veneto (Verona, Vicenza, Rovigo e Venezia) nonché in Friuli (in particolare nelle province di Pordenone ed Udine). Quanto alla provincia berica, lo stupefacente era destinato in prevalenza al basso vicentino, con particolare riguardo alla città di Lonigo.

L'elemento di spicco dell'organizzazione era rappresentato da un tunisino ventottenne, il quale gestiva l'attività di spaccio come una sorta di "call-center", ricevendo, da oltre un centinaio di clienti, gli ordinativi stando comodamente seduto in un bar a sorseggiare bevande o presso il suo domicilio ed inviando suoi "galoppini" per curare le "consegne".

Dalle indagini è emersa, altresì, la determinazione straordinaria della madre di un ragazzo tossicodipendente, ventenne, in cura in un centro SERT per la disintossicazione: avendo letto un sms, avente ad oggetto accordi volti alla cessione di eroina, inviato al figlio proprio dal magrebino che gestiva il "call center", la donna richiamava l'extracomunitario e, inveendo, lo ammoniva duramente di non contattare più il figlio. La stessa signora, convocata presso gli uffici della Guardia di Finanza, forniva, unitamente al figlio, preziose informazioni utili alle investigazioni.

Ciò che ha destato massimo allarme è rappresentato dal "ritorno", prepotente, del consumo di eroina da parte dei più giovani, in quanto stupefacente più a buon mercato rispetto ad un tempo, nonostante sia, come noto, massimamente pericoloso. Si consideri inoltre, che, spesso, l'eroina spacciata è risultata tagliata anche con sostanze ulteriormente nocive.

Parimenti preoccupante è stata la spregiudicatezza di alcuni soggetti tratti in arresto, uno dei quali, ad esempio, poneva in essere l'illecita attività pur essendo ristretto agli arresti domiciliari; un altro, sottoposto alla misura del divieto di dimora nella provincia di Padova, ivi spacciava tranquillamente, in palese inosservanza di tale precetto.

Saranno a breve segnalati alle competenti Prefetture e Motorizzazione Civile, quali abituali consumatori di sostanze stupefacenti, 136 giovani ed avviate le procedure volte alla tassazione dei proventi illeciti derivanti dall'attività di spaccio.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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