Onore all'ingrasso. Miotto, un giovane morto ucciso in una guerra non sua
Lunedi 3 Gennaio 2011 alle 23:54 | 0 commenti
Provo grande tristezza e molta rabbia per la fine violenta di Matteo Miotto. Un ragazzo di 25 anni è morto, ucciso in una guerra non sua. Una guerra che vede noi occidentali esportare la nostra democrazia (ovvero proteggere i nostri interessi geostrategici e soprattutto quegli degli Usa) a suon di bombe teleguidate e attacchi mordi e fuggi. In un Paese governato da un presidente Karzai corrotto, ammanicato con il mondo della droga e spalleggiato dagli americani. Un presidente che senza i pretoriani di Nato & friends sarebbe tirato giù dalle spese in pochi minuti da una popolazione che lo detesta. Chissà se l'indignazione vera, ostentata o professata dalle nostre parti, a Zané come a Thiene, come a Vicenza è pari solo ad un granello di quella provata dai familiari di quella ragazzina cui è stata staccata la testa da una pattuglia italiana durante un tragico, diciamo così, incidente, nel maggio del 2009 (nella foto la Toyota colpita in cui viaggiava la tredicenne). Â
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