Omaggio a Davide Lopez, per l'uscita del suo ultimo libro La strada dei maestri
Mercoledi 11 Maggio 2011 alle 23:24 | non commentabile
Galla Caffè - Introduce Francesco Gardellin
Intervengono Paolo Di Benedetto, Gabriella Mariotti, Guglielmina Sartori, Loretta Zorzi Meneguzzo Lopez, La redazione della rivista Gli Argonauti, Gli Argonauti del Veneto e il gruppo SconfinaMenti
venerdì 13 maggio ore 18.30 Galla Caffè | Primo Piano
Piazza Castello, 2/a | Vicenza | 0444 225290 | [email protected]
Pubblicato lo scorso anno dalle edizioni di Angelo Colla La strada dei maestri è l?ultimo libro di Davide Lopez. Il testo, consegnato all'editore poco prima della scomparsa avvenuta nel novembre del 2010 si presenta come l?ultima tappa dello straordinario cammino intellettuale, oltre che umano, dell?autore. La strada dei maestri indicata da Lopez è quella «che apre agli allievi la possibilità di divenire, a loro volta, Maestri. È una strada aperta, identificabile con la parola cinese Tao, appunto la grande via dei Maestri d'Oriente. L'essenziale è camminare su questa strada, sulla quale il mio Maestro ed io abbiamo entrambi camminato».
E sono molte le persone che riconoscono in Lopez il Maestro che li ha accompagnati nel loro cammino professionale. Per questo motivo alcuni di loro hanno deciso di rendergli omaggio nella maniera più appropriata e cioè evitando le celebrazioni ma parlando del suo lavoro, discutendo dei suoi scritti e interrogandosi ancora sul senso profondo della sua eredità intellettuale.
Venerdì 13 maggio alle ore 18.30 al Primo Piano del Galla Caffè a Vicenza, Francesco Gardellin prenderà la parola per introdurre i contributi di Paolo Di Benedetto,Gabriella Mariotti, Guglielmina Sartori e Loretta Zorzi Meneguzzo Lopez. Interverranno alla discussione anche i componenti della redazione della rivista Gli Argonauti - fondata dallo stesso Lopez nel 1977 e sulle cui pagine ha lasciato pagine importanti - ed esponenti de Gli Argonauti del Veneto e del gruppo SconfinaMenti.
Psicanalista e filosofo Davide Lopez era una figura di rilievo nel panorama italiano, amava ripetere che tutta la sua vita era stata "ispirata dall'amore per l'emancipazione" non solo come teoria psicanalitica, ma come pratica di vita. Era socio influente della Società Psicoanalitica Italiana e inglese, ma non accettò mai gli incarichi ufficiali che gli furono proposti a livello internazionale, né si avvicinò all'ambiente accademico. Preferì dedicarsi completamente alla ricerca libera, alla scrittura e all'esercizio della professione di didatta e supervisione di giovani psicoanalisti e psicoterapeuti e forse proprio per questo motivo il suo lascito, non solo intellettuale, è così rilevante, profondo e vitale.