Canale 68 chiude
Venerdi 30 Novembre 2012 alle 01:47 | 4 commenti
Oggi, salvo miracoli dell'ultima ora, spegne le telecamere Canale 68, l'emittente che dall'Alto Vicentino soddisfaceva da 32 anni una buona parte del desiderio di informazione e del gusto dell'intrattenimento dei vicentini di tutta la provincia. Grazie alla famiglia Barbieri, col padre Claudio, il fondatore con la moglie che gli è stata accanto finchè ha potuto, e col figlio Luca che ne ha accompagnato l'evoluzione tecnica dall'analogico  al digitale.
Ma grazie anche ai collaboratori, tra cui i colleghi giornalisti, i cameraman e i montatori, che con professionalità hanno reso possibile che una tv commerciale facesse anche buona informazione, avvantaggiata dal non avere legami con interessi diversi da quelli di una gestione, sia pur solo familiare, di un'attività che doveva tenersi in piedi con i suoi mezzi e senza risorse esterne, quelle che su Vicenza stanno portando sere più verso un preoccupante monopolio dell'informazione e delle risorse pubblicitarie: un film tutto italiano.
Oggi i colleghi Matteo, il direttore responsabile, e Guido chiuderanno l'ultimo sevizio con le immagini girate fino all'ultimo minuto dagli operatori Guido e Salvatore e montate da Riccardo e Paolo con Luca Barbieri a metterle in onda su frequenze ora rottamate su richiesta del governo.
Non è stato possibile, per lo scioglimento successivo di vari progetti, frettolosi, degli ultimi tempi, sostituire a quelle frequenze un canale in affitto perchè i Barbieri, alla fine, da soli non se la sentivano più di proseguire  e i dipendenti non hanno inteso accollarsi di accollarsi una parte, sia pure marginale, del rischio d'impresa condividendolo con la proprietà e alcuni partner non finanziari.
Un altro segno che il Veneto dei giovani che facevano a gara a mettersi  in proprio fino a qualche anno fa non c'è più o non è messo in condizione di esserci.
Ma questa è un'altra storia, perchè da stasera la cronaca racconterà dello spegnimento di un altra fiammella di informazione indipendente e del licenziamento di altri lavoratori.
A meno che quello che stiamo raccontando non sia un incubo al cui risveglio vecchia proprietà  e dipendenti trovino un sussulto per evitare le uniche due certezze: le consuete dichiarazioni postume e di maniera, se pure ci saranno, di solidarietà e un quadro nero su migliaia di televisori al posto del logo luminoso di Canale 68.
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