Oggi il Convegno delle religioni: una "menzione negativa" perchè escludeva la religione ebraica
Domenica 12 Marzo 2017 alle 23:36 | 0 commenti
Caro Direttore, ti ringrazio per avermi girato l'invito di don Giuseppe dal Ferro e per avermi chiesto di andare ad assistere all'evento (al Teatro San Marco dalle ore 15.30 alle 18, si è svolto il Convegno delle religioni, ndr) per conto del giornale. No, grazie, oggi, domenica, è Purim e ho referito passare la Giornata a chiacchierare con i miei amici, visto che in questo periodo non posso fare gli spostamenti che facevo negli anni passati. Ma ti pare? Un convegno di religioni che esclude l'ebraismo... Certo i prelati avranno la risposta pronta "Abbiamo invitato ma ci hanno detto che è Purim" ed io rispondo "Ma se un Rabbino vi invita durante una Festa Cristiana voi ci andate?". Preciso che l'invito va inoltrato per tempo a una Personalità e mai in una ricorrenza festiva.
La locandina recita 13° convegno delle religioni: religione cristiana, religione Sikh, religione ravidassia, religione musulmana, religione Induista. La chiesa si sta allontanando sempre di più dall'ebraismo diventano serva di chi non sostiene il cristianesimo.
Questi convegni che dovrebbero ispirarsi a concetti contemporanei e futuri, diventano invece metafore di una atavica comunicazione che farebbe inorridire il cardinale Roger Etchegaray che scrisse tra l'altro: "... Nel 1965, da esperto del Concilio Vaticano II, ammirai la dolce ostinazione dispiegata dal cardinale Bea per far votare la dichiarazione sugli ebrei Nostra Aetate. Otto anni dopo, quando ero arcivescovo di Marsiglia, grande città portuale in cui convivevano pacificamente 80 mila ebrei e 80 mila musulmani, fui, insieme ad altri tre vescovi francesi, cofirmatario di uno dei più aperti orientamenti sulle relazioni con gli ebrei offerto, non senza ripensamenti, da un episcopato. Ma fu soprattutto all'interno del Comitato internazionale di collegamento fra Chiesa cattolica ed Ebraismo mondiale che imparai fino a che punto il dialogo fosse difficile da una parte e dall'altra per via di una profonda asimmetria fra i protagonisti...".
Una precisazione in breve: l'ebraismo è la sezione più importante del documento Nostra Aetate, sia perché il rapporto tra cristiani ed ebrei è molto più stretto che per le altre religioni, sia per il rigetto delle accuse tradizionalmente fatte da parte cristiana.
Un evento che si erige a Convegno delle Religioni ed esclude la religione ebraica è un convegno che a mio avviso merita menzione negativa e a dispetto di quanto pubblicizzato nel volantino le religioni non sono fonti di speranza, ma fonti di grande disuguaglianza ed ipocrita sudditanza.
Direttore, tu ben sai che io faccio solo le cose che mi piacciono, investire il mio tempo per una cosa che magari a molti sembra bella, ma a me no, non fa per me.
Per me la religione è un fatto di Credo, di cultura, di comunicazione, di ambiguità e di contrasti e che riesce a inoltrarsi in altri paesaggi, esplorando nuove frontiere di dialogo. Ma se si impedisce di far entrare in questo paesaggio una o più religioni, è un punto di chiusura e allora signori, smettete di gridare "noi vogliamo ponti e non muri", perché i vostri ponti sono destinati a crollare ed i vostri muri sono già stati eretti senza cemento.
P.S. Forse vale la pena leggere "Radici dell'antigiudaismo in ambiente cristiano. Perché la fede cristiana ha bisogno del giudaismo" del Card. Roger Etchegaray
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