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OdG: dalla grande tradizione del giornalismo veneto la via per uscire dalla crisi

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 18 Marzo 2016 alle 21:20 | 0 commenti

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Il resoconto dell'Ordine giornalisti Veneto all'assemblea annuale dove è stata presentata la storia del giornalismo veneto

La lezione del passato, la grande tradizione del giornalismo veneto come punto di partenza per superare le difficoltà in cui versa il mondo dell'editoria, per reagire alle degenerazioni dell'informazione spettacolo e scommettere sulla qualità del lavoro giornalistico. L'Ordine dei giornalisti del Veneto lancia la sfida alla crisi attraverso un'operazione della memoria.

Nel corso dell'assemblea annuale di bilancio, il presidente Gianluca Amadori ha presentato la "Storia di tante storie", un volume edito da Biblioteca dell'Immagine per conto dell'Ordine, che racconta giornali e giornalisti della regione dall'Unità d'Italia ai giorni nostri, scritto a più mani grazie al contributo di una cinquantina di colleghi. 

"L'opera nasce dalla consapevolezza che, soltanto recuperando la propria storia, il proprio passato, è possibile costruire solide basi per il futuro - ha spiegato Amadori -Non ha l'ambizione di essere un libro esaustivo. Questa storia costituisce soltanto l'inizio di un progetto più ambizioso: quello di costituire un archivio permanente su giornali e giornalisti del Veneto, che troverà spazio sul sito dell'Ordine e che verrà arricchito, almeno così mi auguro, dai contributi di tutti i colleghi".
Nella sua relazione il presidente dell'Ordine ha criticato la mini-riforma votata dalla Camera all'interno della legge sul finanziamento dell'editoria che, di fronte ai tanti problemi irrisolti, si limita a ridurre il numero dei consiglieri nazionali dell'Ordine.
Ha contestato agli editori miopia, mancanza di progetti e idee per rilanciare i propri prodotti: l'unica ricetta seguita è quella di taglio di organici e riduzione dei compensi ai collaboratori, diventati sempre più vergognosi. "Spetta ai giornalisti reagire a questa situazione puntando sull'informazione di qualità - ha dichiarato Amadori - garantendo trasparenza, evitando commistioni con la pubblicità, lasciando da parte il gossip e puntando su inchieste e approfondimenti".
Amadori ha anche ricordato l'importante sentenza del Consiglio di Stato del 17 marzo che ha confermato l'annullamento della delibera sull'Equo compenso, approvata nel giugno 2014 da Governo, Fnsi, Fieg e Inpgi) ritenuta in contrasto con i principi derivanti dall'articolo 36 della Costituzione. Secondo i giudici amministrativi un compenso può definirsi equo se è coerente con quello previsto dai contratti collettivi. Dunque, come aveva già stabilito il Tar, la delibera sull'Equo compenso deve essere riscritta.
"Ora è auspicabile che il Governo provveda a convocare al più presto la commissione incaricata di approvare il nuovo testo della normativa, garantendo davvero i diritti dei giornalisti"
Nel portare il saluto del Sindacato regionale, Alessandro Ragazzo ha rilevato come continui un pesante stato di crisi in tutti i settori dell’editoria e del giornalismo, soffermandosi in particolare sulla situazione del Gazzettino dove è in corso una proposta di ristrutturazione del settore dei poligrafici, mentre ha sottolineato l’intenzione del Sindacato di allargare ad altre realtà l’accordo per i collaboratori raggiunti con Athesis; ancora, ha assicurato l’attenzione del Sindacato verso le redazioni del gruppo Finegil alla luce del nuovo panorama conseguente all’accordo tra la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX.
Nel settore della TV, si è soffermato soprattutto sulla situazione di Antenna Tre, esprimendo solidarietà ai colleghi che continuano a operare pur aspettando da mesi lo stipendio arretrato.
A fronte di tante sfide da affrontare con la professione sotto attacco, Ragazzo ha concluso ribadendo la piena collaborazione tra Ordine e Sindacato per fronteggiare tutti assieme e solidali un così difficile momento.
Nel corso dell’Assemblea il presidente del Consiglio di disciplina Maria Fiorenza Coppari ha presentato i dati dell’attività. Dall’insediamento nell’aprile 2013 ad oggi sono state predisposte 1.155 delibere e assegnati 2.769 numeri di protocollo ai vari atti e documenti predisposti dai Consiglieri. “I numeri danno la misura del volume di attività in carico al CDT veneto - ha affermato la presidente -, ma per tutti noi l’impegno maggiore non è stato soltanto il numero rilevante di ore lavorative dedicate gratuitamente, ma soprattutto la consapevolezza della responsabilità e la tensione morale con cui abbiamo affrontato l’onere di sottoporre i Colleghi alla giustizia deontologica”.  Nella relazione che sarà disponibile nel sito dell’Ordine, sono stati affrontati molti aspetti della complessa attività che ha visto i tre Collegi del CDT affrontare un’ampia varietà di violazioni deontologiche. Fra le più numerose le violazioni dei principi della Carta dei Doveri del giornalista in tema di verità e verifica delle fonti, delle norme della Carta di Roma, della normativa sui minori, della normativa in tema di protezione dei dati personali e/o dei minori per quanto concerne i casi di suicidi, e infine la violazione dei principi della Carta dei doveri del giornalista in tema di collaborazione tra colleghi.
Il primo triennio lascia aperte a livello nazionale alcune questioni relative all’autonomia e al funzionamento dei CDT, legato anche alla fruibilità della normativa. Coppari ha lanciato un appello affinché la Carta di Firenze venga messa in grado di essere non solo un’esposizione di ineccepibili principi, ma anche uno strumento tecnicamente valido per poter essere maggiormente tutelata in sede di procedimento deontologico. 
La presidente ha concluso ringraziando vivamente per la loro disponibilità e contributo tutti i membri del Consiglio: Franco Bosello (Presidente del Collegio 2), Luca Giovanni Colombo, Caterina Colucci, Ugo Dinello (presidente del Collegio 4), Lucia Gottardello, Raffaele Rosa, Dorotea Rosso, Silvio Testa (presidente del Collegio 3) e Valeria Zanetti, presente nei primi due anni di attività.
Relazione del Tesoriere Giovanni D’Alessio 
Controllo continuo sulle uscite, entrate che rispecchiano il calo di iscritti (5.137 oggi, 5.202 un anno fa) in lenta, continua flessione.
Il consuntivo 2015 si chiude con un disavanzo di 8.160 euro, a fronte di una previsione negativa di 21.703 euro, risultato della differenza tra 481.044 euro di entrate e 489.204 euro di uscite.
La voce "contributo per l'iscrizione", che segnano 1.600 euro in meno rispetto al 2014 in cinque anni è scesa da 42.349 a 25.240 euro.
Nel 2015 l'Ordine ha messo a disposizione 98 corsi, grazie anche alla scuola Buzzati, con una spesa di otre 46mila euro, a fronte di 28.243 euro di contributi (23.663 di rimborsi dal Consiglio nazionale e 4.580 dei partecipanti ai corsi per praticanti e pubblicisti).
Le entrate hanno registrato +1,95% rispetto al consuntivo 2014 (471.815) e +2,19% sul preventivo 2015 (470.700).
Il -1,7% sul 2014 deriva in parte dal minor uso di personale a tempo determinato, pur con maggiori carichi di lavoro, e in parte a un ulteriore calo delle spese per il funzionamento degli organi dell'Ordine: 16.236 contro 20.735 del 2014.
Consiglio regionale e Consiglio di disciplina territoriale hanno lavorato contenendo i costi e la spesa per il funzionamento degli organi istituzionali con ogni probabilità non è ulteriormente comprimibile.
Per quel che riguarda la situazione patrimoniale, gli investimenti, ammontano a 237.862 euro. Di questi 50 mila euro in obbligazioni di Veneto Banca, 50 mila in Cct scadenza 1 luglio 2016, 84.156 nel fondo Sgr Arca Cedola 2018, obbligazioni Unicredit per euro 31.260 e titoli banca Imi per 22.445. La consistenza della liquidità per le spese correnti al 31 dicembre era: c/c Veneto Banca, 182.641 euro; c/c postale, 20.439 euro; carta prepagata 2.415 euro.
Il preventivo 2015 segnava in uscita 492.403 e il consuntivo 489.204. La previsione di  482.500 per il 2016 è il risultato di un percorso realistico.
Sul preventivo pesa il calo di iscritti ed entra una voce che simboleggia anche la consapevolezza di una traduzione che va condivisa. Per la stampa del primo volume della Storia del giornalismo Veneto sono segnati 24mila euro, suddivisi in tre anni e in entrata appaiono anche 2.000 in entrata euro per le vendite.
Tra le uscite, il nuovo sistema del bollino, per quanto esteticamente criticabile e criticato da più di un collega, ha consentito una riduzione di spesa di 6.000 euro comprensiva di spese postali, cancelleria e tipografia. Aggiungendo le ore di lavoro del personale, che ha potuto fare altro invece di imbustare, la stima del risparmio arriva a 10mila euro.
Sempre tra le uscite non compare nulla alla voce Elezioni in quanto gli organismi nazionali e regionali in scadenza a maggio sono stati prorogati al 31 dicembre 2016.
Sulla formazione peserà, per un alleggerimento dei costi l'abolizione del limite del 50% per l'ottenimento dei crediti, ma va sottolineato che una formazione di qualità non può essere fatta solo con il volontariato.
In prospettiva, senza tener conto di riforme dell'Ordine, imposte o concordate, ma proiettando lo sguardo sull'esistente, non è da escludere un rialzo della quota di iscrizione
Il Collegio dei Revisori dei conti, riunitosi a Venezia, in data 07.03.2016, nella sede dell’Ordine regionale dei Giornalisti del Veneto, ha provveduto ad esaminare il bilancio consuntivo dell’anno 2015, ed ha altresì esaminato il bilancio di previsione 2016, predisposti dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto e illustrati dal tesoriere Giovanni D’Alessio. 
Il collegio, dopo aver esaminato voce per voce di entrate e costi, ha preso atto che l’esercizio si è chiuso con una perdita (-€ 8.160,00) notevolmente inferiore a quella prevista (-€ 21.703,00) e a quella registrata nel consuntivo 2014 (-€ 25.901,00). Risultato che, come si evince dai dati riportati, è stato possibile grazie al contenimento delle spese (in particolare si segnala l’ulteriore taglio dei costi di funzionamento degli Organi istituzionali pari a € 16.236,00, inferiori di circa € 5.000 rispetto a quelli, già ridotti, dell’anno precedente) e all’oculata gestione dell’esercizio finanziario. La riduzione dei costi ha in parte attenuato gli effetti della minore entrata relativa alla voce “contributo per l’iscrizione” che continua un trend già da tempo negativo. Il collegio ha altresì rilevato con soddisfazione che alcune delle indicazioni espresse nella formulazione del parere positivo al bilancio di previsione 2015 sono state positivamente accolte dal Consiglio. 
Con riferimento al bilancio di previsione 2016, sulla base delle considerazioni testè espresse e delle rinnovate preoccupazioni per il calo delle entrate contributive, si condivide l’impostazione illustrata dal Tesoriere. Si rileva altresì l’esistenza di fondi e riserve patrimoniali che consentono di guardare con una certa tranquillità all’immediato futuro dell’Ordine regionale.
Infine ci si sofferma sui temuti effetti che il venir meno tra i giovani dell’appeal che in passato aveva sempre manifestato la nostra professione potrà avere sulla tenuta dei conti economici dell’Ordine. A questo riguardo si invita il Consiglio a prendere in considerazione tra gli interventi futuri: 
-          la revisione del progetto di archiviazione ottica certificata, magari ripianificando la scadenza temporale per ridurne l’impatto della quota annuale sul bilancio (nel 2015 essa ha comportato un costo superiore alle previsioni di quasi € 5.000,00);
-          la possibilità di rivedere i termini del contratto di locazione della prestigiosa sede di Venezia considerato che il proprietario è l’Inpgi, il nostro istituto di previdenza;
-          la possibilità di introdurre delle sanzioni pecuniarie a carico dei soci inadempienti in materia di aggiornamento professionale obbligatorio.
Con questi suggerimenti, il Collegio dei revisori dei conti, preso atto dell’impianto contabile e finanziario del conto consuntivo 2015 e del bilancio di previsione 2016, dà parere favorevole all’approvazione ed invita l’Assemblea ad approvarli entrambi. 
Il libro “La storia di tante storie” è stato presentato da Orazio Carrubba, che lo ha curato assieme a Michelangelo Bellinetti: 47 giornalisti hanno scritto i profili biografici di 102 giornalisti operanti nell’Ottocento e nel Novecento, con testi di diversa fattura, ma tutti di alta qualità, tanto che Carrubba li ha definiti “articoli da terza pagina”.
Sulla base di alcuni aneddoti, Carrubba ha sottolineato l’importanza che tanti ricordi contribuiscano a conservare la memoria di quanti hanno onorato la professione di giornalista nella storia del Veneto, costruendo su questa memoria le basi per il futuro del giornalismo veneto.
Alla cerimonia hanno preso parte anche la vicepresidente dell'Ordine, Michela Canova, il segretario Leopoldo Pietragnoli, il tesoriere Giovanni D’Alessio e i consiglieri Martina Zambon, Alessandra Sgarbossa, Matteo Guarda, Giuseppe Gioia e Massimiliano Crosato.  
Il Premio alla Carriera è stato assegnato al collega Don Lorenzo Dell’Andrea: nato nel 1930 a Selva di Cadore, sacerdote dal 1954, giornalista pubblicista dal 1962, professionista dal 1984, è un pioniere del giornalismo radio-televisivo in un’area geografica, quella del Bellunese, ricca di valli e di montagne, e quindi particolarmente difficile anche sotto il profilo tecnico e infrastrutturale. 
Ideatore e primo direttore nel 1976 di Radio Piave, oggi la più antica tra le radio della provincia ancora in attività, nel 1993 ha guidato una cordata che ha rilevato Tele Belluno, ne è diventato direttore e la ha rilanciata su tutto il territorio: oggi – ancora diretta da don Lorenzo – è l’unica testata televisiva della provincia di Belluno, presenta un’ampia e variegata offerta, e opera anche in diretta streaming. 
Dal 1962 al 1992, don Lorenzo Dell’Andrea è stato direttore responsabile del settimanale diocesano “L’amico del popolo”, che sotto la sua direzione è diventato un giornale di informazione generale, pur tenendo ferma la propria vocazione di voce cattolica, raggiungendo e servendo un più vasto pubblico ancora lontano dalla stampa quotidiana. 
Esulano dall’ambito giornalistico, ma non possono essere taciute, le attività di don Lorenzo Dell’Andrea nell’ambito ecclesiale, dove ha ricoperto incarichi di altissimo rilievo, e la sua opera di ricerca e divulgazione nella storia e nella cultura della sua terra natale: è stato, tra l’altro, fondatore dell’Unione dei ladini di Selva di Cadore ed è autore di un vocabolario italiano-ladino; ed è stato ancora tra i fondatori dell’Unione cattolica stampa italiana del Veneto.
Nel premiare don Lorenzo Dell’Andrea l’Ordine dei giornalisti del Veneto intende anche rendere omaggio a quanti sono impegnati nei settimanali diocesani, che arricchiscono la pluralità di voci nell’informazione regionale, e ai giornalisti della provincia di Belluno, che operano in una realtà socio-culturale non sempre facile, nonostante l’alta qualità della vita, l’offerta turistica, la ricchezza ambientale. 
Per il premio Under 35, intitolato a Claudia Basso, nella sezione “Carta stampata” la giuria si è subito orientata unanime verso il reportage di Luca Bortoli sulla pianificazione urbanistica nel Veneto, pubblicato sul settimanale “La difesa del popolo” del 10 maggio 2015, suddiviso in quattro articoli  assegnando il premio con la seguente motivazione: “Frutto di un accurato lavoro di ricerca e di analisi sui diversi piani urbanistici nel Veneto, il servizio di Luca Bortoli si distingue per l’ampiezza dei temi affrontati, tutti trattati con precisione e chiarezza, e dando correttamente spazio a una pluralità di voci”.
Nella nuova sezione “Web”, la giuria, dopo un attento esame e un aperto dibattito, ha deciso a maggioranza di assegnare il premio a Gabriele Vattolo, per il servizio pubblicato su “Veneziatoday” il 21 febbraio 2015, con ripetuti aggiornamenti, sul combattente dell’Isis caduto a Kobane e dai media nazionali definito “veneziano”, con la seguente motivazione: “Partendo dalla labile traccia di un post e di un tweet sulla morte a Kobane di un combattente veneziano, non convinto delle notizie, con una rapida ma accurata ricerca e un rigoroso controllo di dati e di fotografie, Gabriele Vattolo è riuscito, primo tra tutti i giornalisti, a identificare il caduto, scoprendo che era un tunisino e non un veneziano, fornendo così anche un prezioso ausilio agli investigatori”.
La sezione “Radio-Televisione” ha visto tre soli partecipanti; quindi la giuria ha ritenuto di non assegnare il premio.
La Borsa di Studio intitolata a Massimiliano Goattin è stata assegnata alla professionista Silvia Zanardi nella cifra da questa indicata di 1.380,00 euro. Titolo del progetto presentato: "Storie di chi, il magazine digitale delle eccellenze invisibili".
Motivazione: "Il progetto si distingue per professionalità e capacità di raccontare gli aspetti più avvincenti delle esperienze umane e imprenditoriali, in particolare del Nordest, attraverso la creazione di uno speciale magazine digitale in grado di rendere la narrazione più efficace".
Una menzione di incoraggiamento a proseguire nella stesura del progetto “Vorrei ma non posso – Quando le barriere architettoniche limitano i sogni” della pubblicista Alessia Bottone.
La terza edizione del Premio “Pino Amadori” (Euro 500), rivolto al praticante giornalista che ha ottenuto la migliore votazione all’esame di abilitazione professionale nel corso del 2015 - messo a disposizione dai familiari del collega scomparso - è stato assegnato a Paolo Mutterle.
Sono stati quindi consegnati i riconoscimenti ai colleghi con maggiore anzianità d'iscrizione.
Pubblicisti con 30 anni di iscrizione: Alessio Alessandrini (Ve), Renato Angonese (Vi), Roberto Astori (Ve), Mario Battiston (Bl), Alberto Belloni (Vi), Massimiliano Bernardi (Vi), Enrico Borella (Ve), Aurelio Boscaini (Vr), Paola Bozzini (Vr), Riccardo Brazzale (Vi), Maurizio Brenzoni (Vr), Felice Busato (Vi), Mariateresa Busatta (Bl), Eva Carlet (Ve), Mariapia Codato (Pd), Luca Colferai (Ve), Vittorino Compagno (Ve), Daniele Concato (Vi), Gianni Corradini (Ve), Eugenio Dal Cin (Tv), Mario Silvio Dal Lago (Vi), Guido De Nobili (Ve), Anna Donnici (Pd), Gabriele Farronato (Vi), Roberto Favaro (Pd), Lorenzo Gasparini (Tv), Renzo Gastaldo (Vr), Grazia Giordani (Ro), Michele Gottardi (Ve), Michele Gragnato (Vr), Pio Grollo (Tv), Emanuele Horodniceanu (Ve), Valerio Locatelli (Vr), Emidio Maguolo (Ve), Giorgio Marchiori (Vr), Massimo Martellotta (Bl), Nicoletta Masetto (Pd), Renato Mason (Tv), Fabio Noaro (Vi), Mario Pavan (Vi), Antonio Pellegrino (Bl), Nadia Pulliero (Ve), Damiano Rizzi (Tv), Loris Robassa (Tv), Antonio Romagnolo (Ro), Aldo Rondina (Ro), Stefano Rossi (Vi), Salvatore Scaglione (Ve), Antonella Stelitano (Tv), Lucio Taschin (Ro), Leonardo Vecchiotti (Ve), Giovanni Viel (Bl), Attilio Vinciati (Ve), Mauro Weber (Vr), Marco Zabotti (Tv), Luigi Edoardo Zanini (Vi), Loris Zoppi (Vr).
Professionisti in pensione nel corso del 2015: Biagio Paolo Alajmo (Ve), Cirillo Aldegheri (Vr), Marzio Breda (Vr), Lucio Bussi (Vr), Sebastiano Carron (Pd), Maurizio Cerruti (Ve), Gabriele Colleoni (Vr), Adriano De Grandis (Ve), Claudio De Min (Ve), Maurizio Dianese (Ve), Cristiano Draghi (Ro), Bruno Fabris (Vr), Gustavo Franchetto (Vr), Cesare Galla (Vi), Antonio Grossi (Pd), Stefano Lorenzetto (Vr), Massimo Manduzio (Vi), Claudia Mazzega (Ve), Giancarlo Pagan (Ve), Marco Perale (Bl), Francesco Prando (Vr), Maria Grazia Raffele (Tv), Roberto Reale (Ve), Maurizio Romanato (Ro), Gian Antonio Stella (Ve), Claudio Tessarolo (Vi), Giorgio Vicenzi (Vr), Ferdinando Viola (Pd), Maria Zampieri (Bl), Anna Zanetti (Pd).
Professionisti con 50 anni di iscrizione: Arnaldo Bellini (Vr) e Marcello Minerbi (Tv).
Pubblicisti con 50 anni di iscrizione: Benito Cabrini (Vr), Giorgio Maria Cambiè (Vr), Gianfranco Cavallin (Vi), Giorgio Cazzola (Vi), Giuseppe Dal Ferro (Vi), Fiora Gandolfi (Ve), Mario Pasetti Bombardella (Ve), Gastone Savio (Mn), Alberico Sonego (Tv) e Pietro Zambon (Tv).
Pergamene per 60 anni di iscrizione all’Albo: Delfo Utimpergher (Ve) professionista e Lucio Antonio Polo (Tv) pubblicista.
Sono stati infine consegnati i diplomi ai neoprofessionisti.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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