Occupazione di un alloggio, il messaggio del presidente Ater alla famiglia
Martedi 24 Giugno 2014 alle 16:52 | 0 commenti
Valentino Scomazzon, presidente Ater Vicenza - Comprendiamo la situazione di disagio sociale della famiglia che domenica, con l’aiuto di alcuni attivisti dell’Assemblea sociale per la casa, come riportano alcuni organi di stampa (leggi qui), hanno occupato abusivamente un alloggio di proprietà dell’Ater in via Baracca, ma non è aggirando la legge che si possono risolvere questi, pur delicatissimi, problemi. Così facendo, infatti, non si fa che ledere il diritto di quelle famiglie che, attenendosi alla legge, sono in attesa di assegnazione secondi i criteri stabiliti dalla normativa regionale.
Il fabbisogno abitativo, anche in provincia di Vicenza, sta crescendo e deve essere affrontato certamente incrementando gli sforzi nelle politiche abitative, ma non si possono calpestare regole e diritti già acquisiti.
L’Ater di Vicenza si rende disponibile al dialogo insieme al Comune, ma auspica che prima di tutto venga ristabilita la situazione di legalità . Questa mattina è stata presentata in questura una denuncia di occupazione abusiva.
Questa famiglia, purtroppo, non ha i requisiti per un’assegnazione in città a Vicenza, mancando i presupposti della residenza o dell’attività lavorativa nel comune. Una volta dichiarata occupante senza titolo, inoltre, la famiglia non potrà più partecipare a bandi di assegnazione di alloggi pubblici.
L’alloggio in questione risulta sfitto dal dicembre del 2012, un periodo relativamente breve, e oggetto, insieme ad altre unità abitative, di una richiesta, in base a quanto previsto dai tempi inderogabili della legge, di un finanziamento regionale per la sua ristrutturazione. La copertura finanziaria per i lavori è stata approvata di recente dalla Regione. Il bando per l’assegnazione dell’appalto sarebbe stato esperito nel giro di qualche mese.
L’alloggio di via Baracca, situato in condominio formato più unità , la maggior parte delle quali abitata da inquilini proprietari, non è stato quindi messo in vendita, ma era temporaneamente sfitto in attesa di ristrutturazione e successiva ri-assegnazione. Una nuova assegnazione che, permanendo lo stato di occupazione abusiva, non potrà essere garantita».
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