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Obrietan: la Destra Vicenza ricomincia, senza Storace e Filippi, forse con Dal Lago

Di Martina Lucchin Mercoledi 3 Aprile 2013 alle 17:25 | 0 commenti

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Ricominciamo", questo lo slogan in apertura della pagina internet de La Destra Vicenza. A partire da venerdì scorso, infatti, il partito di Storace nella regione Veneto è entrato in un tunnel di cui non si vede la fine, dopo le annunciate dimissioni di diversi esponenti del quadro dirigenziale delle province di Padova, Venezia, Vicenza e Rovigo, seguite a quelle precedenti della Federazione di Verona. 

La probabile fine della compagine veneta del partito politico nato nel 2007, dopo la fuoriuscita volontaria di Storace da un Alleanza Nazionale incline a posizioni considerate troppo morbide per essere di destra, causa la leadership di Gianfranco Fini, apre quindi nuovi scenari per i militanti che, memori dell'azione analoga realizzata in passato dal loro Segretario Nazionale, hanno deciso di lasciare un partito in cui non si riconoscevano più. A parlarcene Domenico Obrietan, ex Segretario Provinciale di Vicenza, che annuncia che la sua esperienza politica, così come quella degli altri dimissionari, non si conclude qui. In particolare per quanto riguarda le prossime elezioni amministrative vicentine, Obrietan afferma che nascerà tra pochi giorni un movimento che darà il suo sostegno a Manuela Dal Lago: "l'unica in grado di competere con Variati e per la quale faremo campagna elettorale, se ci vorrà al suo fianco. In alternativa, anche se saremo in condizioni di presentare una nostra lista, faremo gli attenti osservatori ed eviteremo così di dare un aiutino a Variati. Già in troppi nel centro-destra lo stanno facendo." Queste quindi le prospettive degli uscenti destristi guidati da Obrietan, che boccia come "demenziali e suicide" le corse in solitaria annunciate da diverse personalità gravitanti intorno all'area Pdl. 
Obrietan ci aiuta poi a fare maggiore chiarezza sulle ragioni che l'hanno portato, insieme ai colleghi Barretta, Camilli e Boschiero a dare l'addio al partito. Sono due le cause principali indicate.Innanzitutto la débâcle elettorale del partito che non è riuscito a raggiungere la soglia di sbarramento del 2% per conquistare seggi in parlamento. La spiegazione di ciò è imputabile alla rimonta non prevista del Pdl guidato da Silvio Berlusconi e ad una erronea gestione della campagna elettorale da parte della Segreteria Nazionale. Storace, infatti, troppo impegnato nella promozione della sua candidatura a Presidente della regione Lazio, non ha fatto sentire la sua presenza nel resto d'Italia e ha mancato soprattutto di far emergere che " noi siamo "altro" e che in coalizione con il centro-destra siamo stati solo perché la legge elettorale ce l'ha imposto", sottolinea Obrietan. Come se ciò non bastasse, si apre poi la questione delle liste calate dall'alto. Se, infatti, il nome dei romani Storace e Buontempo potevano essere accettati come i primi della lista Veneto 1, non si può dire lo stesso per Alberto Filippi: vicentino, ma "un esterno, proveniente da una lunga militanza nella Lega", come lo definisce Obrietan. Oltre al danno, però, anche la beffa perché Alberto Filippi, entrato nelle file de La Destra a dicembre 2012, viene recentemente nominato come Commissario regionale del Veneto. Ed è proprio lo stesso Filippi a definire "per 2 volte traditori e per ben 7 volte vigliacchi" i dirigenti de La Destra Veneto che, dopo le elezioni, reclamavano un Congresso nazionale straordinario e le dimissioni di Storace. La nomina e le esternazioni di Filippi, quindi, sono state la goccia che ha portato dirigenti veneti, "traditi da Storace che evidentemente considera il Veneto come una colonia di Roma", a realizzare i "10 punti della sovranità", definiti dal partito nell'atto di nascita, in una strada disgiunta da quella de La Destra. Obrietan esprime così l'amarezza per un atto che tutti gli ex dirigenti definiscono come necessario, vista la direzione presa dal partito: "L'affermazione fattami da Filippi che lui, secondo gli accordi con Storace, sarebbe diventato, dopo le elezioni, responsabile Nord Italia de La Destra, si sta avverando. Io non ci avevo creduto, mi sembrava una cosa impossibile e blasfema!".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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