Nuovo progetto per il reinserimento lavorativo di 134 persone nel Vicentino, ancora 62 posti liberi
Lunedi 28 Novembre 2016 alle 13:57 | 0 commenti
Presentato stamane, 28 novembre nella sede Cisl di Vicenza, il progetto "Re.integra2.0", rivolto ad un massimo di 134 persone disoccupate da più di 6 mesi e appartenenti a fasce con svantaggio sociale, residenti o domiciliare nella provincia di Vicenza. Un progetto iniziato nel luglio scorso, finanziato con 900 mila euro dal Fondo sociale europeo e volto a favorire l'inclusione sociale attraverso il lavoro. Realizzato da Engim Veneto, ente accreditato dalla Regione Veneto, in collaborazione con Cisl Vicenza Servizi, Adecco Italia, l'associazione Diakonia, Enac, Manpower, la cooperativa sociale Nova, la Pia Società San Gaetano, Prisma scs consortile, UIL Vicenza Servizi ai Cittadini, la cooperativa sociale Studio Progetto e Synergie Italia, il progetto mira a garantire la piena integrazione sociale e lavorativa alle persone che, per motivi diversi, si trovano ai margini del mercato del lavoro.
Sino ad ora sono 72 quelle già selezionate all'interno delle circoscrizioni appartenenti alle Ulss 3, 4, 5 e 6, grazie anche alla collaborazione delle aziende sanitarie. 28 sono persone con disabilità , 19 in situazione di svantaggio grave, 25 persone in svantaggio economico. Ad ogni partecipante viene corrisposto un indennizzo, pari a circa 600 euro, mentre le aziende che accolgono i tirocinanti non hanno a carico alcun onere economico. Il monte ore previsto per il reinserimento, o inserimento dipende dai casi, lavorativo è di 630 ore, pari a 5 mensilità . Segue una formazione di 80 ore per gli utenti segnalati dai Servizi Integrazione Lavorativa delle Ulss, un coaching individuale di due ore ed infine un supporto alla ricerca attiva del lavoro di 12 ore per ciascun utente. L'iniziativa dura complessivamente 16 mesi. Riccardo Camporese, componente della segreteria Cisl Vicenza con delega alle politiche attive per il lavoro, ha affermato che "quella dell'inclusione sociale e lavorativa deve diventare una pratica costante, non un bando una tantum. Questo si fa insieme alla politica e alle aziende del settore, senza dimenticare le cooperative che si occupano delle persone svantaggiate. Abbiamo la necessità di creare un tavolo condiviso, magari promosso dall'Amministrazione provinciale". Maurizio Rasera, ricercatore di Veneto Lavoro, ha dato una panoramica della situazione lavorativa nel Vicentino, sottolineando inoltre come "il mercato del lavoro faccia più fatica ad assorbire sia quelli che hanno perso il lavoro che i giovani che vorrebbero entrare nel mondo del lavoro. Se le persone senza disabilità fanno fatica a trovare lavoro, quelle con disabilità hanno ancora più problemi. È una fase nella quale è importante individuare correttamente quale siano le fasce deboli", ha concluso Rasera. Valter Orsi, sindaco di Schio e consigliere delegato provinciale per il lavoro, ha ricordato che il progetto "nasce dal coordinamento del patto sociale, nel quale quest'anno sono entrati anche i Comuni. La necessità di rendere strutturale questa offerta, si concretizzerà il 7 dicembre nell'adesione al patto sociale territoriale di 87 amministrazioni comunali nell'intero Vicentino, insieme alle 4 Ulss territoriali. Quali sono le problematiche dei soggetti che possono offrire lavoro? Quali figure servono al mondo del lavoro dei prossimi anni? Il compito del patto" ha concluso Orsi, "è di offrire risposte elaborando i dati raccolti".  Manuel Fochesato, membro di Engim Veneto capofila del progetto, ha parlato di  "fase particolare, perché proprio adesso stanno iniziando i tirocini lavorativi". Ci sono ancora 62 posti liberi.
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