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Nuovo Piano Economico di Veneto Serenissimo Governo per la rinascita della Veneta Serenissima Repubblica

Di Note ufficiali Domenica 5 Febbraio 2017 alle 20:27 | 0 commenti

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Pubblichiamo la prima parte del lavoro del responsabile economico del Veneto Serenissimo Governo, Valerio Serraglia, che ci invia una nota sul "Nuovo Piano Economico per la rinascita della Veneta Serenissima Repubblica".

Il Veneto Serenissimo Governo ritiene indispensabile puntualizzare, aggiornare e arricchire il piano economico, elaborato nel 2005, che dava dei suggerimenti sul futuro sviluppo della nostra patria. E' evidente che in questi 12 anni molte cose si sono trasformate, si è da prima imposto la globalizzazione come unica strada percorribile nell'interesse (di tutti), siano essi le classi dominanti sia le grandi masse subalterne, il richiamo è stato: "tutti insieme nell'interesse comune".

In realtà il divario tra sempre più ristrette cerchie di multimiliardari e le masse è aumentato vertiginosamente. Da qualche anno tutto questo è stato messo in discussione proprio dall'aumento di tale forbice e le masse si sono ribellate; questo da un punto di vista economico. Da un punto di vista politico il tentativo di costruire un mondo monopolare (con la caduta del muro di Berlino) si è infranto contro lo sviluppo economico ineguale.

Due sono gli elementi per cui non può esserci pianificazione globale, questi sono il valore aggiunto dato dalle proprietà tecnologiche e dal costo della manodopera. Possiamo anche aggiungerne un terzo: sviluppo demografico.

Tutto ciò non può né essere controllato né pianificato. Tant'è che nel 2017 vediamo che nuovi assetti geopolitici stanno prendendo forma (nuova Via della seta della Cina, nuovo sviluppo manifatturiero della Federazione Russa, riordino complessivo economico-politico-militare della presidenza Trump, inserimento prepotente nel settore informatico dell'India).

In questo contesto si sta prospettando un mondo multipolare.

E' evidente che in questa situazione si sia aperto un nuovo sviluppo diplomatico, alla ricerca di diverse alleanze, per fronteggiare una inedita era politica, economica, militare. Gli USA partono in palese svantaggio: sono isolati e devono necessariamente trovare nuove strade e nuove alleanze. Tale processo sarà difficilissimo, in quanto le macerie lasciate dall'ultimo periodo Bush e dai mandati di Obama ostacoleranno il percorso.

Mentre Russia, Cina, India hanno già costruito degli strumenti con cui confrontarsi, programmare e finanziare una nuova politica economica (BRICS ), il proliferare di forum, di conferenze e di nuovi accordi, soprattutto da parte sia della Russia (SPIEF) e sia della Cina, ha un significato importante, in quanto si cerca di capire le necessità dei paesi coinvolti in questi progetti, nel tentativo non di imporre le loro necessità, ma di rendere compatibili e possibilmente integrarli ai paesi coinvolti. E' ormai chiaro, anche ai più scettici, che qualsiasi intervento che si limiti a depauperare le risorse dei paesi terzi non può che sfociare in ribellioni, disordini e instabilità.

La Federazione Russa ha un'esperienza in questo campo, sia ai tempi dell'URSS sia come Federazione Russa; il multilateralismo religioso e le sue etnie costringono le autorità centrali a un continuo confronto, alla ricerca di soluzioni che siano in grado di mantenere una collaborazione e una coesistenza, e di sviluppare rapporti positivi. Sembra che il Presidente Wladimir Putin e il governo russo abbiano intrapreso una giusta strada: non russificare la Federazione Russa, ma rispettare la storia, cultura, tradizioni e religioni di tutte le etnie del suo immenso territorio.

Proprio partendo da queste considerazioni noi ci aspettiamo degli approcci positivi dai nuovi assetti geopolitici .

In questa prospettiva chi, non solo rimane ai margini, ma non è presa in considerazione, è l'attuale Unione Europea. Le nostre considerazioni devono partire da questo assunto. Nei nostri incontri politici, diplomatici, economici abbiamo approfondito un nuovo quadro, e un riassetto della vecchia Europa.

Nei futuri incontri, tra il Presidente Wladimir Putin e il Presidente Donald Trump questi saranno gli argomenti in discussione.

Il Veneto Serenissimo Governo ha posto all'ordine del giorno, con energia, delle soluzioni che già si trovano nelle conferenze interalleate scaturite durante la 2° Guerra mondiale, ma mai attuate, in virtù del cambio di presidenza avvenuta negli USA alla morte del Presidente Roosevelt e alla salita del vice Truman, che ha rovesciato il tavolo e non ha rispettato nessuna delle decisioni prese impostando la " Dottrina Truman ".

 

Febbraio 1943 Conferenza di Casablanca;

Agosto 1943 Prima Conferenza di Quebec;

Ottobre 1943 Conferenza di Mosca;

Novembre 1943 Conferenza de Il Cairo;

Dicembre 1943 Conferenza di Teheran;

Settembre 1944 Seconda Conferenza di Quebec (Piano Morgentau);

Febbraio 1945 Conferenza di Yalta;

 

Quindi si può affermare, senza tema di smentita, che la 2° Guerra mondiale non si è conclusa con un trattato di pace, ma con un complesso armistizio.

Non è sbagliato, alla luce di tali considerazioni, dire che quanto affermato da Hitler si è verificato nei fatti: cioè l'alleanza degli USA e della Gran Bretagna con la Germania, non più con il Terzo Reich, ma con la Repubblica Federale Tedesca, e in prospettiva affidando alla Germania, possibilmente unificata, la guida dell'Europa.

Questo è il preambolo politico; spetta ai popoli europei prenderne atto, esserne conseguenti e presentare un piano economico che ci permetta di gestire le nostre risorse e mantenere il diritto all'autodeterminazione, partendo dalla nostra storia, cultura e tradizioni .

Il Veneto Serenissimo Governo si impegna, a breve, di presentare la seconda parte (economica) del piano di rinascita.


per il Veneto Serenissimo Governo

il responsabile economico

Valerio Serraglia


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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