Nuovo calcolo al ribasso per i vitalizi per i vecchi beneficiari? Una voce fuori dal coro, moderatamente
Martedi 1 Agosto 2017 alle 10:40 | 0 commenti
Se c'è un termine che evoca il concetto stesso di privilegio, per la cosiddetta "casta", ebbene questo termine è: vitalizio. Perché, per l'opinione pubblica, ciò che maggiormente risulta insopportabile è che un beneficio, di qualsiasi genere, sia acquisito "vita natural durante", ossia "per sempre", vitalizio, appunto. Teoricamente, tuttavia, il problema dovrebbe esser stato superato, visto che già dal 2012 i "vitalizi" sono stati aboliti. Da quell'anno il trattamento pensionistico dei parlamentari è stato equiparato (quasi) a quello dei dipendenti pubblici.
Chiarisco subito, essendo ben conscio di non raccogliere tanti consensi "popolari", che personalmente non ritengo corretta l'assimilazione fra la "funzione" pubblica e "l'impiego" pubblico. Banalmente, semplificando il concetto, non ritengo, ad esempio, che quello di parlamentare sia un normale lavoro, anzi non lo ritengo neppure un lavoro, anche se, ovviamente, deve essere retribuito.
Detto ciò, sia ben chiaro, è necessario che io sottolinei immediatamente che il parlamentare non deve neppure godere di alcun tipo di privilegio economico, ma gli devono essere riconosciute le garanzie di "immunità " che rendono l'ordinamento di uno Stato pienamente democratico.
Un parlamentare non può, mai, in alcun modo, essere perseguito per le proprie idee. La salvaguardia della democrazia, in altre parole, deve essere al di sopra di ogni cosa.
Tutto ciò premesso ... caliamoci ora nella realtà : per quanto riguarda il trattamento pensionistico dei parlamentari abbiamo (forse) trovato un modus operandi condiviso dal 2012 in poi, rimane solo un piccolo problema: e per il pregresso?
Scopriamo così che può anche essere semplice trovare una soluzione ai problemi per quanto riguarda il futuro, ma immediatamente ci troviamo di fronte ad un'altra grana, i cosiddetti "diritti acquisiti".
Ed obiettivamente, occorre essere onesti, non è un problema di facile soluzione.
Personalmente ritengo che come linea di principio i diritti acquisiti non possano essere toccati. E' questa una posizione di buonsenso condivisibile (credo) da tutti. Una persona prende delle decisioni in base a leggi e regolamenti in vigore che non possono essere cambiati in maniera pregressa.
Ma, a volte ... ci potrebbero essere delle eccezioni.
In particolare quando i cambiamenti introdotti da una riforma sono ... radicali.
E' ovvio che in quel caso si crea una forte disparità , fra "il prima" e "il dopo", ed il concetto di diritto acquisito vacilla.
Conclusione?
Mi sembra chiaro che una soluzione che accontenti tutti non c'è, al solito si dovrebbe trovare un compromesso che, come tutti i compromessi, ha il vantaggio di non scontentare del tutto nessuno, ma lo svantaggio di non accontentare pienamente nessuno.
Quindi?
Quindi proporrei di chiedere un sacrificio "accettabile" a coloro che hanno usufruito appieno delle condizioni in essere precedentemente (e che oggi chiamiamo privilegi), per poi metterci una pietra sopra, definitivamente.
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto
Chi ha dato, ha dato, ha dato
Scurdammece ‘o passato.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.