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Intesa Sanpaolo: 10 miliardi di euro per la crescita a Piccola Industria Confindustria

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 3 Marzo 2013 alle 11:12 | 0 commenti

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Intesa Sanpaolo - Questo il nuovo programma di interventi:

• centrare focus su tre ambiti strategici: sviluppo del business internazionale, crescita dimensionale, nuovi progetti imprenditoriali "di qualità";
• rafforzare relazione e dialogo impresa-banca, valorizzando il ricorso al credito agevolato;
• stimolare la domanda di credito delle imprese che hanno programmi di sviluppo;
• 25mila aziende verranno contattate da Intesa Sanpaolo per offrire credito a
supporto della crescita aziendale mediante l'utilizzo di facilitazioni creditizie;
• 10mila aziende esportatrici saranno incontrate per una consulenza sull'estero per illustrare soluzioni finanziare e servizi a supporto dell'export e della copertura dei rischi;
• 200 milioni di euro dedicati ai nuovi progetti imprenditoriali.

La crisi economica che il nostro paese sta attraversando pone come prioritaria e condivisa esigenza, il rafforzamento della relazione e del dialogo tra imprese e banca per stimolare e sostenere la domanda di credito delle tante piccole e medie imprese virtuose, che rappresentano la struttura portante del sistema produttivo italiano, ricorrendo a tutti gli strumenti di facilitazione creditizia che rendono l'accesso al credito più semplice e vantaggioso.

Questo lo spirito del nuovo accordo, il quarto, che rafforza ancor di più la collaborazione tra Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo, e che è stato presentato oggi a Milano da Giorgio Squinzi, presidente Confindustria, Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria Confindustria e, per Intesa Sanpaolo, dal Consigliere Delegato, Enrico Cucchiani e dal Direttore Generale e Responsabile della Banca dei Territori, Giuseppe Castagna.

La nuova collaborazione guarda alle prospettive di sviluppo per le pmi e ai nuovi progetti di qualità e prevede un plafond di 10 miliardi di euro di cui 200 milioni di euro dedicati a finanziare progetti innovativi di nuove imprese. Al centro dell'accordo tre direttrici ritenute strategiche per lo sviluppo della piccola e media impresa italiana:

Sviluppo Business Internazionale

L'industria italiana sarà sempre più dipendente dall'estero. La propensione all'export era pari al 37% nel 2008, è giunta al 44% nel 2012, salirà al 45% nel 2013 e si attendono ulteriori successivi aumenti. I mercati dove spingersi sono però sempre più lontani: nel 2015 il peso dei paesi emergenti sui mercati mondiali supererà il 50% mentre le imprese italiane sono molto concentrate sulle esportazioni in paesi sviluppati. Per competere in mercati sempre più globali, l'accordo propone una piattaforma di prodotti, eventi e servizi consulenziali (tra i quali i portali Trade Esplora, Greentrade e un programma di incontri sul territorio) a supporto delle strategie di espansione e di internazionalizzazione delle PMI. Tra le soluzioni finanziarie più innovative Export Facile, un prodotto di copertura del rischio d'insolvenza dei debitori esteri fino al 100% a fronte dei crediti ceduti pro-soluto. Export Facile, inoltre, fornisce alle imprese liquidità aggiuntiva e alternativa alle tradizionali linee di credito, supportando le strategie di esportazione delle imprese e facilitandone il commercio con l'estero. In tale direzione sono già state individuate 10.000 aziende esportatrici che potrebbero usufruire di tale soluzione. Nel corso del 2013 i gestori della banca, coadiuvati da specialisti, incontreranno queste imprese.

Crescita dimensionale

Per esportare di più occorre avere dimensioni d'impresa maggiori, anche per attivare nuove leve competitive; le imprese piccole rispetto alle medio-grandi scontano un divario del 70% per brevetti e marchi internazionali, e del 50% per le certificazioni di qualità/ambientali. L'accordo propone servizi di consulenza specialistica per le PMI che affrontano momenti di discontinuità e cambiamento in ottica di crescita e fornisce soluzioni per l'avvio di processi di aggregazione. Sono previste anche forme di collaborazione come la costituzione di Reti d'Impresa, operazioni di finanza straordinaria, M&A, passaggi generazionali, ricerca partner su scala nazionale e internazionale. Il servizio è fornito dalla Divisione Corporate & Investment Banking-Banca IMI e si avvale della collaborazione di appositi specialisti presenti sul territorio, mettendo a disposizione servizi tradizionalmente accessibili solo alle aziende di grandi dimensioni.

Nuova imprenditoria

La crescita economica deve puntare anche sul consolidamento e lo sviluppo di nuove imprese. La probabilità di sopravvivenza delle start-up italiane è superiore a quella delle analoghe tedesche. Le nostre start-up crescono poi più rapidamente: negli ultimi 6 anni hanno creato 2,76 milioni di nuovi posti di lavoro (pari al 17% degli occupati).
Nell'ambito del programma di Piccola Industria Confindustria «Adotta una start-up», che prevede un coinvolgimento attivo in termini di "tutorship" da parte di aziende associate, l'accordo odierno prevede servizi e iniziative volti a facilitare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. Le migliori idee imprenditoriali, selezionate dal Comitato congiunto Intesa Sanpaolo-Confindustria, vengono infatti "adottate" da imprese, segnalate da Confindustria, già consolidate sul mercato affinché, in qualità di "incubatori", le aiutino a svilupparsi in business sostenibili anche grazie alle iniziative di Intesa Sanpaolo Neoimpresa e Officine Formative.

Neo Impresa è un portale web (www.neoimpresa.com) suddiviso in tre sezioni funzionali ai passaggi che un aspirante imprenditore deve compiere per avviare un'impresa. Officine Formative (www.officineformative.it) è una scuola-laboratorio (on line e in presenza) che Intesa Sanpaolo offre a chi vuole imparare a creare nuove imprese attraverso un programma formativo qualificato, che affronta tutti i passaggi che consentono di immaginare, disegnare, creare una start-up, oltre a prevedere un periodo nel laboratorio, per sviluppare l'idea con il supporto degli esperti di Intesa Sanpaolo. Nell'ambito del programma «Adotta una start-up», insieme a Neoimpresa e Officine Formative, l'accordo prevede anche il supporto di altre iniziative del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicate alla nuova imprenditoria, quali Start Up Initiative e Atlante Ventures, oltre a soluzioni finanziarie per le start up e le imprese adottanti.

IL DIALOGO TRA IMPRESA BANCA E TERRITORIO

Per attivare e sviluppare una relazione "virtuosa" fra impresa e banca, l'accordo conferma e rinnova, nel segno della continuità, i servizi di consulenza globale mediante strumenti di dialogo e supporto già attivati nei precedenti accordi, ora ulteriormente arricchiti e implementati di nuove funzionalità. Con tali strumenti Intesa Sanpaolo vuole favorire la creazione di una partnership strategica impresa-banca basata su un dialogo costruttivo e trasparente finalizzato a consentire alle PMI un più semplice accesso al credito e condizioni migliori. Intesa Sanpaolo ha già identificato 25.000 PMI, per le quali ha valutato l'adeguatezza dei requisiti di bancabilità e di quelli richiesti per l'accesso ai plafond agevolati. Queste imprese saranno contattate nel prossimo semestre per proporre soluzioni finanziarie a sostegno della loro crescita.

Gli strumenti di consulenza, utilizzabili dalle singole imprese via web, come nel caso del Diagnostico, o insieme al personale della filiale, come il Simulatore e la Presentazione Commerciale, valorizzano aspetti qualitativi per una migliore valutazione del merito creditizio consentendo di valutare anche l'evoluzione prospettica dell'azienda. In questa direzione Intesa Sanpaolo ha realizzato anche un nuovo strumento, Relazione Cliente, che punta a costruire un dialogo su base continuativa e duratura attraverso la condivisione e la raccolta di informazioni qualitative dell'azienda.

L'utilizzo di tali strumenti consente alla banca di migliorare la valutazione del merito creditizio e all'impresa di acquisire una maggiore conoscenza del proprio grado di "bancabilità" oltre a favorire la conoscenza e la possibilità di accedere agli strumenti di facilitazione creditizia messi a disposizione dal sistema (es. provviste agevolate BEI e CDP, plafond ABI, Fondo Centrale di Garanzia).

Ascolto e dialogo hanno contraddistinto anche la declinazione territoriale degli accordi, che lo scorso anno ha toccato più di 90 città e coinvolto circa 10mila imprese. Un percorso che proseguirà anche nel 2013 con il coinvolgimento delle strutture territoriali di Confindustria e di Intesa Sanpaolo. L'accordo conferma anche il ruolo del Tavolo Nazionale di Coordinamento e Monitoraggio con funzioni di analisi e coordinamento delle attività di dialogo, anche al fine di garantire una risposta tempestiva alle esigenze dei territori.

I PRECEDENTI ACCORDI

L'intesa siglata oggi è la quarta fase di un percorso che Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo hanno intrapreso a partire dal luglio del 2009 con un primo impegno comune per garantire la liquidità necessaria alle imprese colpite dalla crisi. L'accordo successivo, del settembre 2010, ha inoltre rilanciato la competitività delle imprese italiane incentivando gli investimenti in R&S e per l'internazionalizzazione, considerati motori decisivi per far ripartire la crescita. L'accordo del 2011 ha presentato un ulteriore passo avanti puntando in particolare ad alcuni ambiti strategici per l'impresa: l'innovazione, le reti di impresa e le altre forme di alleanze, la valorizzazione del "capitale umano", l'efficienza energetica e l'eco-sostenibilità, l'internazionalizzazione.

Intesa Sanpaolo, attraverso gli accordi con Piccola Industria Confindustria, dal 2009 al 2013 ha messo a disposizione delle imprese associate a Confindustria 35 miliardi di euro.

Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria "Il credito continua a essere una delle emergenze delle imprese, soprattutto le PMI, per le quali il problema liquidità resta prioritario e richiede un impegno straordinario da parte di tutti, le banche per prime, ma anche le stesse imprese. Confindustria non ha mai smesso di agire con determinazione su questo fronte con l'obiettivo di mettere a disposizione delle nostre aziende tutti gli strumenti e i contatti necessari. L'accordo di oggi, il quarto della collaborazione tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, rappresenta un importante, ulteriore punto di riferimento per le imprese, alle quali offriamo strumenti fondamentali per finanziare l'attività ordinaria, per internazionalizzarsi, sviluppare nuove attività e crescere di dimensione. Tre chiavi determinanti per il futuro di molte delle nostre PMI".

Vincenzo Boccia, Presidente Piccola Industria di Confindustria: "Si tratta di un'intesa frutto di una collaborazione consolidata nel corso degli anni, che individua un'ampia rosa di soluzioni in linea con l'idea di una funzione di finanza sempre più strategica al servizio delle competitività delle imprese. Piccola Industria sarà un partner strategico per contribuire al massimo successo dell'iniziativa sul territorio e in particolare per dare forte rilevanza al progetto "Adotta una start up" attraverso il quale le PMI diventano degli incubatori di start up e generatrici di nuove realtà imprenditoriali. Con l'accordo si mettono infatti a disposizione del sistema soluzioni formative, consulenziali e finanziarie per le start up e le imprese interessate a una loro adozione con il duplice obiettivo di supportare nascita e sviluppo di nuove attività e far crescere l'innovazione all'interno delle PMI."

Enrico Cucchiani, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo: " Con questo accordo il nostro Gruppo si conferma Banca di riferimento per sostenere la crescita delle imprese italiane. In quest'ottica, Intesa Sanpaolo, prima banca per presenza nel Paese, è pronta a dare ulteriore sostegno alle PMI che rappresentano il tessuto connettivo e vitale dell'industria e del futuro dell'economia italiana. La domanda di credito negli ultimi tempi si è notevolmente ridotta a causa della recessione. L'andamento delle imprese italiane evidenzia una forte polarizzazione: da un lato, c'è un 20% di aziende il cui fatturato nel triennio è cresciuto del 40-50-60% o anche più, esportando in misura massiccia. Dall'altro, il 20% di aziende meno performanti, ha registrato nello stesso periodo una contrazione non sostenibile dei ricavi. Noi siamo determinati a fare la nostra parte mettendo in campo le iniziative per creare e rafforzare una partnership strategica tra imprese e banca per innescare una crescita profittevole: in questa difficile congiuntura, dobbiamo aiutare le imprese nel processo di internazionalizzazione, nella ricerca e nell'innovazione, nel rafforzamento della performance commerciale. Intesa Sanpaolo svolge il ruolo di "connector" tra le imprese italiane che vogliono crescere all'estero e le opportunità offerte dall'economia globale, grazie al nostro network internazionale presente in tutti gli hub della crescita. Infine, un obiettivo prioritario per noi, è quello di favorire la nascita di una nuova generazione di imprenditori: a tal fine, Intesa Sanpaolo è particolarmente impegnata a creare un "ecosistema" per lo sviluppo di start up basate sulle nuove tecnologie, in collaborazione con i maggiori centri di ricerca nazionali."
Giuseppe Castagna, Direttore Generale e Responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: "Il momento esige uno sforzo comune per valorizzare la creatività tipicamente italiana e la determinazione che contraddistinguono la nostra Piccola Impresa. Il dialogo, che è il tratto distintivo di questi accordi con Confindustria, è fondamentale per conoscere e approfondire difficoltà e potenziale delle imprese. Queste devono poi essere aiutate e spronate a compiere un decisivo passaggio culturale per dotarsi degli strumenti necessari per meglio competere sui mercati internazionali. L'accordo di oggi intende facilitare il dialogo con le aziende e supportare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese con uno sguardo anche a quei giovani che hanno idee e spirito imprenditoriale e che vanno incoraggiati e sostenuti nel guardare all'autoimprenditorialità come importante opportunità per il loro futuro. Intesa Sanpaolo, grazie al suo completo e diversificato know-how è in grado di rispondere, su tutto il territorio nazionale, alle diverse esigenze delle imprese "

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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