Nuove norme rifiuti, Ascom: costi aggiuntivi e altra burocrazia per le imprese
Martedi 15 Settembre 2015 alle 16:43 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza
Nuovi codici di classificazione dei rifiuti e altri costi per le imprese. Così si possono sintetizzare gli effetti delle regole operative dal 1 giugno 2015 a seguito dell’entrata in vigore di due provvedimenti della UE che prevedono la variazione delle classi di pericolo, da H a HP, e dei criteri per l’attribuzione delle caratteristiche di rifiuto pericoloso o non pericoloso.Sostanzialmente, per effetto dei regolamenti comunitari, le imprese devono verificare se i propri rifiuti necessitano di una nuova classificazione, quindi aggiornare le classi di pericolosità . Non solo, le stesse si trovano a dover gestire la richiesta di ulteriori verifiche su ciò che si va a conferire. Questo perché spetta alle aziende verificare se l’analisi del rifiuto in loro possesso deve essere integrata o aggiornata, con evidenti aggravi di costi. Confcommercio Vicenza sulla questione ha già incaricato la Confederazione nazionale di farsi carico della questione e di richiedere specifiche e concrete iniziative di semplificazione, da intraprendere anche in ambito parlamentare. Come ad esempio che l’analisi fatta sul rifiuto, qualora non siano intercorse modifiche al ciclo produttivo del rifiuto stesso, mantenga la sua validità e non debba essere ripetuta. Inoltre, che in attesa di chiarimenti ufficiali ad una normativa alquanto complessa, sia sospesa l’applicazione delle sanzioni, che sono, in tali materie, particolarmente gravose. “Le aziende associate, del commercio, del turismo e dei servizi – spiega Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza – ad esempio concessionari di veicoli, rivenditori di macchine agricole, mobilifici, distributori di carburante, negozi, in particolare di vernici, colori prodotti chimici -, solitamente devono gestire rifiuti che sono generati da un processo produttivo per così dire standard, in altre parole con caratteristiche che consentono di determinare, senza variazioni nel tempo, la tipologia di rifiuti prodotti. Le nuove regole hanno portato con sé delle criticità inquadrabili nella burocrazia di cui non si capisce l’utilità e che finisce solo per complicare la vita alle imprese. Ad esempio, ci sono realtà aziendali che, pur in presenza di codici rifiuti pericolosi assoluti, si sono sentite richiedere l’esecuzione di altre analisi, oltretutto da ripetersi nel tempo, per rifiuti che queste ditte producono da anni con modalità invariate e che gestiscono da sempre adempiendo alle norme relative. Auspichiamo quindi che il nostro intervento possa contribuire ad attivare quelle semplificazioni alla normativa che le imprese giustamente richiedonoâ€.
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