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Alessandro Penati scrive ai soci sul nuovo corso di Veneto Banca voluto dal Fondo Atlante: al centro risanamento, rilancio, fiducia e azioni di responsabilità

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 8 Agosto 2016 alle 11:57 | 0 commenti

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Riceviamo da Quaestio Capital Management la lettera indirizzata da Alessandro Penati ai soci di Veneto Banca oggi in assemblea per approvare il nuovo corso deciso dal Fondo Atlante istituito da Quaestio Sgr.

Oggi inizia il nuovo corso di Veneto Banca contrassegnato dalla discontinuità rispetto alle passate gestioni in termini di legalità, trasparenza, controlli e strategie. Mi rivolgo quindi ai soci ed ai clienti in una giornata importante per la banca ed in occasione dell'odierna Assemblea anche a nome degli investitori nel Fondo Atlante, per sottolineare i principi e i programmi ai quali la banca dovrà uniformarsi, a valle del risolutivo intervento sul capitale e della messa in sicurezza dell'istituto.

Il primo punto è che la banca deve tornare rapidamente al suo ruolo costitutivo e alla sua missione di impresa: custodire in totale sicurezza i depositi e i risparmi dei clienti e finanziare i progetti di famiglie e imprese delle zone in cui opera e che sono fra le più sviluppate e ricche di imprenditorialità d'Europa. Veneto Banca dovrà ritornare a perseguire l'interesse dei risparmiatori ed ad erogare il credito secondo il merito e non secondo comportamenti illegali o rapporti di amicizia o consorteria. In questo senso la banca dovrà segnare una radicale discontinuità con le gestioni fallimentari del passato, forte di un nuovo Consiglio di Amministrazione composto da personalità totalmente indipendenti e di riconosciuta professionalità e i cui primi compiti saranno di sviluppare efficaci sistemi di controllo e sostenere il lavoro di pulizia e rilancio che il management ha già iniziato. Il Consiglio di Amministrazione è stato ridotto da 14 ad 11 membri, per assicurare più efficienza e con un conseguente risparmio di costi. Il Presidente, il Vice Presidente e l'Amministratore Delegato, dimostrando grande senso di responsabilità, hanno espresso spontaneamente la loro disponibilità a contenere i loro emolumenti, in considerazione della situazione particolare della banca. Vi assicuro che c'è l'impegno di tutti a fare il possibile per tagliare qualsiasi inefficienza e fare in modo che la banca torni presto a creare valore per tutti i suoi stakeholder.
Dopo l'aumento di capitale il Core Tier 1 è salito all'11,4% e si lavorerà per ridurre l'ammontare delle sofferenze ed il profilo di rischio. Esistono pertanto tutti i presupposti di solidità e sicurezza patrimoniale per sostenere il nuovo sviluppo della banca.
In secondo luogo abbiamo chiesto che il nuovo Consiglio prosegua senza indugio e con grande determinazione l'azione di responsabilità nei confronti di chi ha agito contro l'interesse della banca, provocando perdite gravissime per i suoi soci, individuando i singoli profili di colpevolezza.
Solo così, con il ritorno alla correttezza e al rispetto verso tutti gli interlocutori, si potrà ristabilire un clima di completa fiducia e di ritrovata serenità con i soci, i clienti, i dipendenti.
In terzo luogo è bene ribadire che le Autorità proibiscono al Fondo l'attività di Direzione e Controllo. Atlante affida quindi il potere di gestione e di controllo al nuovo Consiglio di Amministrazione che ha l'obiettivo prioritario di rilanciare e valorizzare la banca. Verranno eliminati tutti i lussi e gli sprechi del passato e sarà imperativo ritornare ad una redditività sostenibile con crescita dei ricavi, taglio dei costi ed una produttività in linea con i migliori concorrenti, perché è solo tornando a generare capitale che la banca continuerà ad essere solida e potrà finanziare clienti ed imprese con rapidità ed efficienza. Auspichiamo quindi che venga rivisto il Piano industriale della banca, senza scartare alcuna ipotesi. Saremo aperti ad eventuali partnership finanziarie e industriali purché sulla base di reali apporti di capitale e di know how per lo sviluppo e pronti a valutare, una volta avviata inequivocabilmente l'opera di ristrutturazione e rilancio e fatta chiarezza sui costi pregressi, ipotesi di quotazione o di fusione con altre banche, a patto che siano nell'interesse di tutti gli stakeholder.
Vorrei fosse chiaro che il prezzo di 10 centesimi pagato dal Fondo per l'aumento di capitale da un miliardo corrispondeva già a giugno a circa un terzo del patrimonio tangibile della banca, multiplo superiore a quello della maggioranza delle banche italiane ed il ribasso delle quotazioni delle banche in Borsa delle ultime settimane rende questo dato ancora più evidente. Per questo motivo dovremo lavorare con maggiore rapidità ed efficacia nell'azione di risanamento della banca.
Particolare attenzione verrà rivolta al fatto che sia solo il merito il criterio guida nella valutazione dei progetti dei clienti e dello sviluppo professionale dei collaboratori, entrambi i veri assi portanti della banca.
In quarto luogo Atlante ha già dichiarato la propria disponibilità a rendere tutti i soci storici partecipi del risanamento, facendoli beneficiare dell'incremento di valore che si verrà a creare. Tempi e modi sono già allo studio e mi impegno anche in questo caso affinché i soci non compromessi con le passate gestioni abbiano in futuro diritto ad acquisire azioni 0,10 euro, lo stesso prezzo pagato da Atlante, qualunque sarà in futuro il valore della Banca. Questo diritto non costerà loro nulla.
Per ultimo, ma non per importanza, voglio dire che ora è il momento della riconquista della fiducia, del lavoro duro e dello sviluppo di maggiore efficienza.
Sono da sempre convinto che non esistono ricette magiche per sviluppare buoni progetti: serve il costante impegno da parte di tutte le persone coinvolte e la trasparenza nel portarli avanti con determinazione, intervenendo per correggere la rotta ove necessario. Vi posso assicurare che da parte di tutti noi del Fondo Atlante non mancherà mai la totale dedizione per fare in modo che tutto funzioni nella direzione giusta.
Abbiamo un compito arduo davanti a noi ma sono convinto che, con il contributo di tutti - ed anche un po' di fortuna che serve sempre - riusciremo a portarlo a termine e magari a rappresentare un nuovo straordinario caso di rilancio economico e sociale. E questo è il nostro responsabile e fiducioso convincimento.
Cordialmente
Alessandro Penati
Milano, 08 agosto 2016


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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