Quotidiano | Categorie: Politica

Nove emula Argenta con Fazioli: Novenergia come Soenergy

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 27 Febbraio 2013 alle 09:56 | 1 commenti

ArticleImage

Da VicenzaPiù n. 250 e Bassano Più n. 12 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online.

Pubblichiamo, il documento completo e programmatico di Roberto Fazioli "estratto" dal video integrale da noi pubblicato sulle nostre testate web  col suo intervento nel giorno della sua presentazione come nuovo presidente di Novenergia e Noveimpianti. Ci sarà di che discutere.

Sotto accusa Aim ed Acque vicentine. Per il territorio Nove abbraccia il modello di Argenta che ha generato un colosso come Soelia e Soenergy

Rinascita costituzionale è il nome che gli dò nel senso che questo progetto industriale parte dall'assunto, appunto, di matrice costituzionale che ha come più grosso sponsor la Corte Costituzionale che con la sentenza 199 del 2012, recentissima, ha fatto suonare la campanella di fine della ricreazione.
Non io, la Corte Costituzionale dicendo che cosa? "Svegliatevi, più del 90% dei cittadini italiani ha votato sì ai referendum". Ora grazie a quel voto referendario finalmente l'Italia è tornata in Europa, cioè anche in Italia si applicano i principi comunitari. Quindi come sta avvenendo da più parti in Europa, Danimarca, Francia .... In Germania c'è già "da mò" (da tempo, ndr), nei paesi scandinavi c'è già da mò e si applicano strumenti di auto governo locale o di auto produzione locale che sono appunto le cosiddette società in house, che non sono cose terze, sono auto produzione, auto gestione. Cioè chi ha responsabilità di governo locale si organizza a livello imprenditoriale industriale per dare risposte ai propri cittadini. Io, vedete, sono in forte imbarazzo perché sapete bene da dove vengo, lo tradisce la mia s che scivola evidentemente. Io mi sono trovato ad esempio ad essere invitato molto spesso dai comitati referendari per il sì. Evidentemente sono intervenuto e di fianco a me trovavo moltissimi referenti della regione Emilia Romagna e della regione Toscana che incitavano a votare sì contro la privatizzazione dell'acqua, al che io sapete con il mio noto imbarazzo ed il mio noto "indipendentismo" esibivo agli astanti una cartina geografica. Dov'è che si è privatizzata l'acqua secondo voi? in Emilia Romagna ed in Toscana. Dove ci sono le tariffe più alte dell'acqua? In Emilia Romagna ed in Toscana. Allora l'evidenza empirica e non una tesi teorica dimostrano che i servizi, laddove si portano avanti processi di privatizzazione de facto o de jure, tendono ad avere tariffe più alte. Il gigantismo industriale in Italia ha solo fatto dei danni, lo sa bene il Nord Est che è la patria dello sviluppo fatto di reti di piccole e medie imprese. E invece si vuole insistere con le aggregazioni. Le aggregazioni sono quanto di più allontanante dai bisogni si possa immaginare. Guardate calo un altro asso: sapete come ha fatto la Thatcher a privatizzare tutto in Gran Bretagna? Alla fine qual è l'evoluzione dei servizi pubblici locali in Gran Bretagna? Sono spariti! È un'evoluzione no? Il trasporto pubblico locale in Gran Bretagna semplicemente non c'è più. Qual è il problema! Vuoi tagliare in continuazione i trasferimenti, come state soffrendo in Veneto ma altrettanto ovunque? Bene, togliete il servizio, non fate prima? La Thatcher per privatizzare e sovente smantellare i servizi pubblici locali cosa ha fatto? Ha prima tolto l'autonomia agli enti locali, ha trasferito gli affidamenti del servizio pubblico locale, li ha trasferiti a livello regionale dopo di che ha portato tutto in borsa. Scusate, qualche parallelismo lo notate? Quindi ecco questo continuo stress verso le aggregazioni, che sovente vengono sostenute da più parti. C'è stato anche un convegno recentemente in Veneto su questo tema in cui anche gli esponenti sindacali hanno richiamato alla necessità di grandi aggregazioni ma non fanno mai i conti con il numero in basso a destra. Cioè queste grandi aggregazioni spesso sono, diciamo così, l'antefatto di grandi processi di privatizzazione, l'allontanamento dall'obbligatorietà di rispondere alle reali esigenze dei cittadini, perché, vedete, quanto più io sono lontano dalle esigenze dei cittadini e tanto meno mi preoccupo di quello che dice la signora Maria tutte le mattine mentre prende il caffè e va dal sindaco o dall'assessore. È chiaro?
Ciò detto doverosamente, per fortuna di recente la Corte Costituzionale ha abrogato un provvedimento di Monti che aveva de facto riproposto l'articolo 23 bis che in modo bipartisan Pd e Pdl avevano approvato, tanto per essere chiari e non fare giri di parole. Un provvedimento che vietava de facto l'in house mettendo l'Italia fuori dalla conformità ai principi comunitari. La Corte Costituzionale ha detto "si può". Su questo "si può" stiamo impostando un piano industriale che consente anche in una realtà piccola come Nove, io lo ho già fatto in una realtà piccola come Loiano. Con 4000 e rotti abitanti nell'appennino bolognese pian piano ha fatto rete e questi cittadini altrimenti abbandonati a se stessi, al più a qualche azione dei vicini, adesso hanno anche qualche servizio in più, come lo scuolabus e così via. Non si sta parlando di rivoluzioni epocali, si sta parlando di rimettere al centro non il fatto che si diano dividendi: attenzione quando un'impresa pubblica dà dividendi agli enti locali pensando di fare cosa razionale sta facendo una cosa che se ma lo dicono i miei studenti li boccio perché semplicemente è il federalismo fiscale al contrario. Allora le risorse prodotte dal territorio già sono poche, quelle poche mettiamole a sistema come già sta avvenendo in Europa. Il caso Grenoble, Lille, Parigi non vi dicono niente? A Grenoble, Lille, si sono ripresi la gestione in house dell'idrico. Il caso Parigi è anche emblematico. In Olanda c'è una legge che espressamente vieta qualsivoglia forma di privatizzazione del servizio idrico, c'è in Spagna addirittura. Proprio a causa della crisi dobbiamo rimboccarci le maniche e fare, non soffrire. Allora le nostre alternative sono: o diamo ai sindaci la responsabilità di dire "cari concittadini non ce n'è più per nessuno" oppure diamo ai sindaci la possibilità di dire "proviamo a fare realmente qualcosa". Ed è ciò che anima questo progetto industriale che si chiama Rinascita costituzionale, a partire dal miglior parere pro veritate, che non ci dà un avvocato pagato ma ci dà l'avvocato superiore che è la Corte Costituzionale: il parere della Corte Costituzionale non lo abbiamo pagato ed abbiamo già fatto una prima opera di risparmio. La consulenza della Corte Costituzionale è stata gratis per Nove. Ed è sulla base quindi della sentenza della Corte Costituzionale che parte il comune di Nove e con Nove, auspicabilmente, anche altri comuni perché l'idea, non nascondiamocelo, è quella di fare un minimo di rete. Voi sapete bene da dove vengo, vengo da un paesino, dove peraltro non abito ma è una realtà più o meno molle, lo sperso paesino di Argenta nella bassa Romagna. Lì ci fu una delle prime scelte realmente indipendentiste italiane il 1° luglio del 2001 ed è ancora in piedi nonostante tutti dicessero "muore domani, muore domani". E poi alla fine, signori miei, quel paesino lì ha prodotto una roba che si chiama Soenergy, che ha vinto la gara Consip per Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Lombardia e Trentino battendo A2A, Edison e tutti i vostri amici, mi spiego? Allora queste grandi economie di scala si scontrano contro una piccola aziendina del comune di Argenta che ha una struttura manageriale fatta di una persona ed un solo presidente, fine della fiera e vinciamo la gara Consip per il secondo anno. Quante gare Consip ci sono state? Due. Quindi su due gare abbiamo vinto noi. Soenergy fornisce gas ad Aim ora? (nostra domanda retorica). Queste sono informazioni riservate (tutti ridono, ndr). Quindi, a mero titolo di esempio, quando vedete dei comuni che sono forniti da altri sono fuori legge. Chi nei convegni si riempie la bocca sulla concorrenza non è neanche capace di andare su internet e vedere chi ha vinto la gara Consip. Quindi a voi giornalisti l'onore, magari anche l'onere di andare a vedere da chi si rifornisce chi ... è molto facile. Quindi questa strategia, attenzione (al di là delle provocazioni, voi mi conoscete ...), parte da un assunto che è quello della Corte Costituzionale e ha un obiettivo: non è quell'idea di profitti al Comune, io al sindaco ho già detto "dividendi zero". Quindi, è chiaro, dividendi zero vuol dire dividendi zero e tutte le risorse che si potranno sviluppare da una gestione efficiente, efficace, in rete, fondata sul fare e non sul far fare.
Io oggi volevo presentarmi con la tuta arancione perché quando sono entrato in azienda il primo giorno, una settimana fa mica tanto tempo fa, ho visto che questa azienda esiste perché ci sono ancora gli operai, esiste perché c'è della gente che sa lavorare. Ed allora come primo atto del CdA di stamattina (mercoledì 20 febbraio, ndr) abbiamo tolto gli incarichi esterni e cercheremo giovani di Nove non di altrove che vengono in bottega ad imparare un mestiere. Pensavo di chiamar questo progetto "vecchio buon senso contadino", però in onore dell'avvocato superiore l'ho chiamato "Rinascita costituzionale". Però è la stessa cosa, è buon senso contadino applicato. Vi faccio notare che la Rinascita costituzionale richiede alcune cose, richiede quelle cose che molte società pubbliche non hanno. Voi mi conoscete bene: a Vicenza Aim Vicenza fu salvata grazie all'in house e lì facevo battaglie inenarrabili parzialmente portate a casa, la resistenza era incredibile, diciamo così. Bisogna quindi rifare tutti i modelli di governance, società completamente pubbliche, società che rispondono a quello che si chiama in house. Se non vogliamo chiamarla in house, si chiama autoproduzione in forma societaria. È così, poi è più lungo e uno dice in house. Siccome noi abbiamo gli operai, abbiamo le competenze a iniziare da Nove cominciamo a lavorare su un territorio un po' più ampio, nessuna volontà di espanderci oltre un certo limitato limite, non c'è nessuna mania di diventare chissà cosa, penso che altre mie realtà siano diventate troppo grandi e quando diventi troppo grande perdi le redini. Attenzione, la cosa drammatica è che l'evidenza già lo dice per cui, quando sento nei convegni parlare della necessità di grandi aggregazioni, dico "questi dove vivono?". Vivono in un contesto in cui conta solo la finanza e la finanza ragiona solo sul foglio Excel: guardate le banche non guardano mai nel merito, non entrano mai nel merito di un piano industriale, non ne sarebbero capaci (sottovoce, ndr). Quando io non sono capace di fare qualcosa allora utilizzo altre robe che sono quelle di dire "fammi vedere quanto sei grande, quanto più sei grande tanto più ti do credito". Dopo di che come stiano andando le azioni delle banche lo vedete tutti. Dai pur credito a quelli che sono solo grandi, prima o poi ti tirano il pacco (si dice dalle mie parti), per cui spesso rimangono in piedi solo le banche locali che hanno una residuale capacità di adesione al territorio. Quindi il territorio, questo come quello di vari altri luoghi, è in crisi e se non si parte da ciò che si ha non si va da nessuna parte. Quindi noi partiremo dal gas e dall'acqua per cercare di sforzarci tutti di costruire altre cose, altri servizi a cominciare dal comune di Nove e coinvolgendo altri territori.


Commenti

giordano lain
Inviato Mercoledi 27 Febbraio 2013 alle 14:34

novenergia come soenergy... andiamo bene!!! praticamente un suicidio.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network