Quotidiano | Categorie: Politica

Non solo campo Marzo: l'amministrazione Variati in ritardo sulle azioni per la sicurezza non ammette le sue responsabilità

Di Mario Giulianati Lunedi 7 Agosto 2017 alle 18:16 | 0 commenti

ArticleImage

Gran parte dell'attenzione dei vicentini, in materia di parchi e giardini pubblici, è concentrata su alcuni di essi, e in primo luogo appare Campo Marzo, poi i Giardini Salvi ed ancora Parco Querini. A volte si parla dell'Oasi di Casale, oppure del parco dell'Astichello. Altri non danno luogo a particolari attenzioni se non del tutto casualmente. Ci si dimentica, spesso ma non sempre, dei parchi giochi e delle zone verdi più o meno attrezzate. Eppure qualche problema l'hanno anche loro. Ora Campo Marzo la fa da padrone nei mass media e nei dibattiti pubblici e privati. Una ragione c'è, ed è storica. Da sempre legato alle vicende della città è nel cuore di tantissimi vicentini.

In passato, naturalmente, il parco era dedicato al passeggio, al gioco dei ragazzini, alle chiacchiere, agli appuntamenti, alle serate all'anguriara. Il chiosco per la musica seppur scomparso da tantissimo tempo è ancora presente nella memoria dei più anziani. Come nella memoria rimangono le maestose piante decapitate sul finire del secolo passato, rimpiante specie a fronte del modesto risultato di quelle che le hanno sostituite. Se tutto l'interesse dei vicentini si rivolge alla situazione di Campo Marzo il motivo è che Campo Marzo è stato sottratto ai vicentini. Con metodi ambigui e spesso violenti da soggetti che non appartengono alla nostra realtà. Come d'altra parte accade in molte altre aree, verdi oppure urbane, della città. Non sono poche le zone critiche di Vicenza. Lo spaccio, la prostituzione sempre più ardita, le rapine e le risse, l'accattonaggio petulante, i furtarelli, la micro criminalità, altro ancora, ormai hanno preso possesso di ben specificati luoghi. Sembra quasi che sia avvenuta una spartizione tra gruppi e clan. Magari non è così, ma anche la percezione ha un suo peso non indifferente. E la percezione dell'insicurezza è pesante. Le Forze dell'Ordine hanno provato in tante maniere a farvi fronte, ma i risultati tardano a venire. Eppure il dibattito continua, tra le forze politiche, i movimenti, le associazioni, i singoli cittadini. L'amministrazione a guida Achille Variati per anni ha puntato sulle iniziative ricreative praticamente, salvo rare eccezioni, dedicate alla salvezza di Campo Marzo ma i risultati, al di la della buona volontà, non si sono concretizzati. Il centro destra ha fatto della sicurezza, specie in Campo Marzo assunto come emblema, il suo obbiettivo. Ora pare essere diventata patrimonio comune a gran parte dei soggetti interessati la richiesta dell'intervento dell'Esercito. Il restio Variati alla fin fine ha ritenuto di adeguarsi a una proposta del centro destra che però è diventata trasversale. Addirittura vi è chi cerca, frasi antiche alla mano, di dimostrare la sua primogenitura. Ha fatto rumore la dichiarazione, articolata, apparsa sul Giornale di Vicenza, di Sandro Pupillo che dice una cosa ovvia che però vien presa come un attentato all'ormai comune pensiero: l'Esercito non è la soluzione. Vero, ma altrettanto vero che in questo momento è ormai indispensabile. Temporaneamente, ma per almeno due ragioni. La prima dovuta alla carenza di personale nei corpi di Polizia, nuovi agenti sempre promessi e mai arrivati. La seconda perché , almeno per un po' di tempo, la proposta consente di vedere una unità di intenti, almeno in Consiglio Comunale, che è un passo avanti rispetto il recente passato. Pupillo dice tante altre cose, ma da tutte le sue proposte si può ricavare una indicazione. Esistono grosso modo due "filosofie" di attacco al problema della sicurezza, a Campo marzo ma in qualsiasi altro luogo dove necessita. Diciamo, per rapidità, quella rappresentata dal presidente di Vicenza Capoluogo e da gran parte della amministrazione Variati, che delega alle iniziative ricreative, culturali, addirittura sociali e assistenziali, il compito di educare i "malvagi" alla legalità. Quindi invitando, in pratica, la gente vicentina, tramite l'associazionismo di vario genere, a farsene direttamente carico. L'altra che assegna alla Legge, e quindi ai suoi strumenti, e alla Politica, appunto alla amministrazione, il compito di restituire la città, in generale, e l'onnipresente Campo Marzo, in particolare, ad un utilizzo in sicurezza e quindi di riconsegnare il territorio ai cittadini. Le ipotesi prospettate da Pupillo, allettanti, potevano, a mio avviso, avere una qualche possibilità di successo, sempre che vi fossero state due condizioni indispensabili (la volontà politica scevra da ideologismi e adeguati mezzi e strumenti), almeno sette o otto anni fa. Ora la malattia si è aggravata e non di poco, e i pannicelli caldi non fanno più abbassare la febbre. Servono cure robuste che questa stagione amministrativa non pare essere in grado di produrre. Certo, è un fallimento per nulla gradevole da riconoscere per coloro che magari hanno creduto nella serena filosofia del cuore in mano, della tolleranza, dell'integrazione a qualsiasi costo. Ritengo che questo fallimento, pesante e non privo di responsabilità, vada ammesso, almeno da coloro che hanno sostenuto questa linea con onestà d'intenti. Ora, se arrivano questi aiuti straordinari, è possibile che vi sia l'opportunità di affrontare il problema con la necessaria determinazione ma con una cautela fatta di buon gusto soprattutto. Non si trasformino, come pare stia avvenendo, in sceriffi coloro, pubblici amministratori, che fino a l'altro ieri erano degli autentici rinunciatari e per troppo tempo hanno fatto come le tre scimmiette.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network