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Non siamo in vendita, per un'alternativa a tagli e privatizzazioni

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 28 Settembre 2011 alle 08:35 | 0 commenti

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AcquaBeneComune di Vicenza ci invia un documento di Alberto Lucarelli e Gianfranco Bettin (assessori comunali ai beni comuni di Napoli e Venezia). Volentieri pubblichiamo: Comuni per i Beni Comuni

Non è stata sufficiente l'inedita manifestazione degli amministratori locali per le strade di Milano il 29 agosto scorso, né il primo «sciopero» dei sindaci, giovedì 15 settembre, contro i micidiali effetti della manovra governativa per le autonomie locali: tagli, ancora tagli nei trasferimenti a Comuni e Regioni e un ulteriore irrigidimento dei criteri del Patto di stabilità interno.

Sono drammatiche le prevedibilissime conseguenze sociali dell'operazione, approvata dal Parlamento più delegittimato dell'intera storia repubblicana: riduzione dei servizi offerti ai cittadini (dai trasporti pubblici al welfare) e contrazione della capacità di stimolare investimenti. Pagano sempre gli stessi - è stato detto non a torto - e vengono messi in discussione non solo diritti fondamentali, ma la possibilità stessa di affrontare la crisi economica e finanziaria con coraggiose risposte alternative.
Nel dibattito pubblico delle ultime settimane, poca attenzione è stata però dedicata alla portata degli articoli 4 e 5 del Decreto Legge 138. Articoli che contraddicono il pronunciamento di oltre ventisette milioni di italiani (la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto) che, con i referendum del 13 giugno scorso, avevano detto un secco «no» alla gestione privatistica del servizio idrico integrato, ma avevano anche segnato una netta inversione di tendenza nei confronti di tre decenni di cultura e pratica della privatizzazione selvaggia di tutto ciò che è patrimonio comune. Articoli che impongono, con la scadenza vincolante del prossimo 31 marzo 2012 e pochissime eccezioni, la forzata vendita (perciò la svendita) della gestione dei servizi pubblici essenziali, che oggi i Comuni, anche attraverso le aziende partecipate, assicurano ai cittadini. Decenni di ubriacatura neoliberista hanno dimostrato come le privatizzazioni non abbiano affatto risolto i problemi di inefficienza, burocratizzazione e spartizione partitica delle vecchie municipalizzate, ma si siano invece tradotte in nuovi monopoli e oligopoli, che hanno comportato aumenti indiscriminati delle tariffe, peggiore qualità dei servizi e smarrimento di qualsiasi potere di indirizzo e controllo democratico.
Per questo, proprio nel momento in cui sono sottoposti, al pari dei diritti e delle condizioni di vita dei «molti», al più pesante attacco mai registrato, non solo alle proprie finanze, ma alla capacità stessa di esercizio della propria costituzionale autonomia, e quindi alla possibilità effettiva di autogoverno dei beni comuni da parte delle comunità territoriali, si rivela più che mai necessaria una nuova stagione di protagonismo politico dei Comuni.
Occorre ripartire dalla partecipazione diretta dei cittadini al governo locale e dalla costruzione di un nuovo patto: anche da qui può nascere una reale alternativa, sociale e politica, alla crisi che abbiamo di fronte. Per queste ragioni abbiamo partecipato, come amministratori locali, all'assemblea che si è svolta sabato a Roma in vista della grande mobilitazione del 15 ottobre. Per queste ragioni, riteniamo sia giunto il momento di ritessere una fitta ed estesa rete che connetta chi, nei Comuni, cerca di sperimentare la difesa e il governo, democratico e partecipato, dei beni comuni. Per queste ragioni, vogliamo confrontarci con chiunque sia disponibile a «sabotare» praticamente gli effetti della manovra governativa per le nostre città: dai ricorsi costituzionali alla costruzione di una possibile proposta referendaria. Noi ci siamo.
Per contatti e adesioni: [email protected]


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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