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Non lasciare indietro i giovani

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 15 Luglio 2012 alle 18:44 | 0 commenti

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Paestum. La festa dei giovani Cgil si conclude con un confronto tra Susanna Camusso, Gianni Pittella e Roberto Petrini sulla crisi dell'Europa. Tutti d'accordo: se ne esce con più politica e interventi decisi per l'economia
di Roberta Manieri, Da Rassegna.it

Non è facile fare sindacato tra i giovani, che spesso non vi si riconoscono. Ma bisogna trovare il modo di ricomporre un mondo del lavoro frammentato, includere gli esclusi, costruire nuove forme di rappresentanza per chi non ha lavoro o per chi non ha un luogo di lavoro. Ma non è un compito solo dei Giovani non+ (la campagna lanciata dai giovani della Cgil), è una sfida che tutta la confederazione deve assumersi.

È il tema emerso con decisione dall'ultima giornata della festa dei giovani Cgil, a Paestum, che ha visto la partecipazione di Susanna Camusso. Il segretario generale Cgil ha ascoltato i racconti, le richieste e le istanze dei tanti funzionari, delegate e sindacalisti under 35 presenti nella località campana.

C'è chi chiede che vengano implementati i luoghi di aggregazione e discussione per i giovani, per cercare di rappresentare un mondo che resta fuori dall'organizzazione. Qualcuno parla della propria esperienza sul territorio, e come le campagne dei Giovani non+ declinate nei propri ambiti abbiano avuto molto successo.

Il sole cala e, dopo il confronto interno, si apre un dibattito più ampio. "Crisi dell'euro o crisi dell'Europa?": il dibattito, moderato da Jacopo Rosatelli dell'Università Autonoma di Madrid e collaboratore del Manifesto, è tra Camusso, Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo e Roberto Petrini, scrittore e giornalista de La Repubblica.

 

Di recente si è fatta strada l'ipotesi di un'uscita dall'euro come soluzione a tutte le difficoltà del momento. Sicuramente, come convengono tutti i partecipanti al dibattito, la creazione di un'Europa economica, senza aver prima dato delle buone fondamenta politiche all'Europa stessa, sta creando delle difficoltà anche per l'uscita dalla crisi. Ma "pensare che si possa ipotizzare l'uscita dall'euro è folle", ha affermato Pittella, "sarebbe un danno incalcolabile anche per le famiglie. L'Europa piace poco perché non è un vero soggetto politico",

Secondo Petrini "l'euro è strada senza ritorno, è un viaggio cominciato a cifra democratica"; e ne è convinta anche Susanna Camusso: "Uscire dall'euro, afferma, provocherebbe solo un danno all'Italia, ed è impossibile tornare a delle dimensioni parcellizzate e più piccole. La crisi, è quella di assenza di un'Europa politica. È necessario a questo punto accelerare la costruzione politica dell'Europa; non ce la caviamo solo dicendo la parola ‘Europa'".

E allora, qual è la vera cura alla malattia? "La disoccupazione e la scarsa crescita sono i principali problemi, e non il debito come vogliono farci credere" sostiene Pittella. "Dobbiamo decidere quale modello economico vogliamo, e definire un piano europeo per la crescita e l'occupazione. È una sfida, e anche la nostra politica deve occuparsi di questo".

"Tornare all'intervento pubblico", suggerisce il segretario generale della Cgil, "i paesi hanno investito il denaro pubblico solo per salvare le banche e non hanno speso una lira per salvare il lavoro". Ma riferendosi nello specifico alla situazione italiana, "il paese ha bisogno di un cambiamento, è necessario indicare una strada per ridare forza al lavoro, spinta al welfare e reddito alle persone. E non è tema rinviabile al 2013. Fisco, lavoro e welfare, devono diventare l'agenda politica del paese altrimenti sarà difficile dire alla popolazione che bisogna avere fiducia nel cambiamento".

Leggi tutti gli articoli su: cgil, Giovani, Rassegna.it, Roberta Manieri

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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