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Non desiderare la roba d'altri

Di Edoardo Andrein Lunedi 24 Giugno 2013 alle 11:16 | 0 commenti

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Lo sgombero dell’ex Enel in viale della Pace ha tenuto banco per diversi giorni: dopo aver fatto allontanare le famiglie che si erano sistemate all’interno di quell’edificio arredando le stanze come se fosse una casa normale per adulti e bambini con i loro giochi e pupazzetti, il Comune ha intimato con decisione ai proprietari di murare tutti gli accessi ai locali.

L’evoluzione della vicenda nei giorni successivi ha portato i senza tetto ad occupare il cortile esterno, causando disagi nella notte ai residenti del quartiere a causa del baccano. La settimana della sgombero, infine, ha registrato un nuovo colpo di scena sabato notte, quando gli ex inquilini romeni degli edifici dell’ex Enel si sono ritrovati davanti alla caserma della Polizia Locale e, con una protesta rumorosa che ha svegliato diverse persone della zona, hanno reclamato gli altri oggetti portati via in seguito allo sgombero.

Nella stessa settimana in cui a Vicenza accadeva tutto questo, RaiTre mandava in onda un reportage shock di Domenico Iannacone da Roma (qui il video della puntata), esattamente da Via Erminio Spalla 53, dove si trova un edificio di nove piani con la facciata di vetro. Chiunque ci passi davanti non penserebbe ad altro che a uno stabile di uffici, uno dei tanti che si vedono in molte città italiane. Solo che dal 2008, dopo che la società che lo gestiva è fallita, all’interno ci abitano ben cento famiglie, italiane e straniere. Sono entrate dal cancello aperto e grazie all’organizzazione dei “Blocchi Precari Metropolitani” hanno occupato l’edificio, ricavando dagli uffici dei monolocali arredati poi all’interno da ciascun occupante come dei veri e propri appartamenti. Un condominio a tutti gli effetti insomma, dal quale entrano ed escono bambini con lo zaino in spalla per andare a scuola, solo che è completamente abusivo.  

“Facciamo da ammortizzatori sociali al Comune” racconta nel reportage uno dei responsabili dell’organizzazione, un italiano sposato con una straniera dalla quale ha avuto una bimba. “Da noi vivono nuclei familiari con stipendi di cinque seicento euro, invalidi con pensioni minime, disoccupati privi di reddito, rifugiati politici; persone diverse per lingue, abitudini, religioni, ma uguali nel bisogno che li ha portati ad occupare”.

Abusivi, che secondo la legge sono da sgomberare al più presto. Ma forse è meglio di no, perché l’alternativa sarebbe ritrovarseli una notte sotto la caserma dei vigili a urlare.

(Nella foto l’interno di uno degli uffici occupati)

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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