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Noi Veneto Indipendente: per il Veneto il federalismo è solo presa in giro!

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 29 Settembre 2014 alle 14:57 | 0 commenti

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Ruggero Zigliotto, Noi Veneto Indipendente - Sui giornali regionali di domenica 28 settembre, alcuni rappresentanti (ma non tutti) di categorie economiche, prendono posizione contro l’indipendenza del Veneto definendola addirittura una presa in giro per i veneti auspicando improbabili riforme di tipo federalista. Viene da chiedersi come possano davvero rappresentare questi signori le reali esigenze dei loro associati. Viene da chiedersi se questi signori si rendano conto davvero in che situazione il comparto economico VENETO stia versando. 

Mi rendo conto che è difficile contrastare simili affermazioni senza cadere nella maleducazione o peggio nel turpiloquio ma, quando si parla di “sistema” purtroppo tali affermazioni confermano come anche il comparto associativo, sia appunto e purtroppo COLLATERALE al sistema stesso  e che cerca disperatamente di giustificare aldilà di ogni ragionevole logica, confronto e ragionamento. 

L’italia signori di Confindustria, Confartigianato e Confcommercio è finita, se mai è esistita. Siete voi che state prendendo in giro i vostri associati cercando di convincerli che la situazione possa migliorare. Il compito delle associazioni dovrebbe essere prima di tutto sindacale e fare sindacato significa rappresentare interessi di chi, pagando una tessera, permette prima di tutto la sopravvivenza delle stesse associazioni. 

Ora il paradosso è che chi vive di servizi e tesseramenti dei propri soci,  si pone come interlocutore a difesa di un governo che sta letteralmente massacrando i propri associati. Signori Zuccato, Sbalchiero e Zanon dovete decidere da che parte stare, e avere il coraggio di chiedere ai vostri associati come la pensano realmente rispetto a soluzioni che a nostro avviso potrebbero risolvere i loro problemi. 

Parlate di federalismo, ma sapete di cosa state parlando? Ancora non vi basta vedere come la stessa Lega Nord in 30 anni di lotta e di governo non ha portato a casa un fico secco? Sapete come funziona un sistema parlamentare centralistico? Con quali numeri pensate di portare a casa autonomie e federalismo, sapendo che in democrazia i numeri appunto danno per SCONTATO che MAI il parlamento romano accetterà di perdere il residuo fiscale che i “mussi” Veneti producono? Perché continuate a promettere cose che non potranno mai avvenire? L’indipendenza al contrario è un processo sociale che NON passa per le segreterie dei partiti rappresentati a Roma, ma si ottiene attraverso un REFERENDUM che il Diritto Internazionale (e quindi sovra-nazionale e quindi sovra-costituzionale) ci garantisce. 

Mi rendo conto che per voi signori abituati ad omaggiare per essere omaggiati  in nome di una rappresentanza che ormai la storia non vi riconosce più, siate abbarbicati a rendite di posizione che la vostra stessa base associativa ormai mette in discussione, ma prego la vostra onestà intellettuale di fare almeno uno sforzo di comprensione se non di condivisione verso un modo diverso di interpretare il corso storico di questi tempi. 

Il referendum Scozzese è li a dimostrarvi che la volontà del popolo è SOVRANA, poi  logiche di convenienza e d’identità individuale faranno decidere verso il SI o il NO. 

La Scozia subalterna nei confronti del governo di Londra in termini economici, pur avendo una forte identità, ha fatto la sua scelta, come è giusto che sia, la Catalogna, anche se il governo di Madrid al pari di quello di Roma si rifiuta di accettarlo, il 9 Novembre chiederà al suo popolo se ritiene di appartenere alla comunità spagnola o se deciderà il proprio destino come Stato Indipendente. 

L’articolo del giornale parla di “convenienze” ad essere "sistema Italia", ma credo che anche un ragioniere neo diplomato ormai abbia compreso come il sistema economico italiano non sia più in grado di sostenere una situazione che crea debito pubblico e suicidi economici e purtroppo anche fisici,  anno dopo anno e governo dopo governo, sia esso di destra o di sinistra, votato dal popolo o NON votato come gli ultimi tre, rendendo così la situazione ancora più paradossale, ma almeno voi che siete una rappresentanza economica  sganciatevi dalle logiche partitocratiche, il corso della storia potrete al massimo rallentarlo, ma verrete travolti da quel processo storico che noi riteniamo ineluttabile che si chiama INDIPENDENZA e se avrete il coraggio del confronto saremo lieti di potervelo dimostrare. Chissà se accadrà mai, giusto comunque provarci, la “sfida” è lanciata credo sia “intelligente” raccoglierla, ve lo chiedono i Veneti imprenditori che avete l’onere e l’onore di rappresentare.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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