Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza scrive una lettera alla Camera dei deputati: non approvate il decreto legge
Lunedi 3 Luglio 2017 alle 17:43 | 0 commenti
Luigi Ugone, presidente dell'associazione Noi che credevamo nella BPVi, ha scritto una lettera alla Camera perché non venga votato il decreto sulle banche venete che ritiene sia uno stupro dei diritti dei medio-piccoli risparmiatori che hanno creduto in queste banche. Di seguito riportiamo la lettera.
Spett.le Presidente Lupi,
Le scrivo come presidente associazione piccoli azionisti banca popolare di Vicenza e Veneto Banca per chiedere a Lei e al suo gruppo in Camera di non votare il decreto sulle banche venete, decreto che ci espropria di diritti costituzionali e civili.
Il decreto infatti congela e impedisce qualsiasi causa risarcitoria da parte dei soci, cause che gia' erano in essere e che stavamo vincendo, avallando di fatto il sistema gestionale Zonin.
Non solo il decreto ci espropria dei diritti, ma anche del capitale delle banche poiché viene interamente girato a banca intesa nella sua parte"buona" lasciando a noi la sola insinuazione al passivo di una bad bank vuota.
L'operazione intesa non era la sola sul tavolo vi erano altre proposte per salvare le banche, tra cui l'offerta di 4 fondi che avrebbero investito ben 1.6miliardi di euro, opzione che non è neanche stata presa in considerazione dallo Stato e non sappiamo per quale motivo.
Leggendo poi il contratto di cessione delle due banche, illustri economisti si sono espressi contrari sottolineando la maggiore convenienza viste le cifre in gioco di una ricapitalizzazione diretta.
La prego di considerare quanto appena esposto e di contattarci per maggiori chiarimenti dati o documenti che possediamo e possiamo fornire senza alcun problema.
Non siate complici di questo stupro dei diritti civili di cittadini onesti che in tribunale, stavamo per essere ristorati dei loro risparmi.
Ci hanno tolto il diritto di tutelarci e di dimostrare con le sentenze che siamo stati espropriati dei nostri risparmi.
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