No Valdastico Nord: 119 lettere ai consiglieri per impegno contro l'autostrada
Venerdi 29 Marzo 2013 alle 15:11 | 1 commenti
No Valdastico Nord - Sono 119 le lettere che stamattina il comitato No Valdastico Nord e il Gruppo sportivo ricreativo di Casale (Cogollo del Cengio) stanno presentando negli otto Comuni della Valle dell'Astico interessati dal tracciato del prolungamento dell'autostrada A31 Valdastico Nord. Destinatari sono gli amministratori - sindaci, assessori e consiglieri - di Piovene Rocchette (17), Caltrano (13), Cogollo del Cengio (17), Velo d'Astico (14), Arsiero (17), Valdastico (14), Pedemonte (13) e Lastebasse (13), oltre al presidente della Comunità Montana Alto Astico e Posina, Riccardo Calgaro (che è anche sindaco di Cogollo del Cengio).
La lettera firmata dai due gruppi invita gli amministratori a mettere all'ordine del giorno del proprio consiglio comunale la ferma opposizione a un'autostrada che va da Piovene a Lastebasse. Già il progetto originario fino a Besenello infatti - evidenziano i proponenti - comportava forti criticità , sia per il ruolo marginale dell'arteria nelle reti dei trasporti regionali, italiane e anche europee (in questo caso lo ha accertato il commissario europeo Siim Kallas rispondendo ad un'interrogazione del 31 gennaio 2013), sia per il costo esagerato che comporta la realizzazione di 30 km di gallerie (quasi 3 volte il tunnel del Monte Bianco). Il tratto di autostrada solo fino a Lastebasse, quindi, l'unico approvato, comporta tutti i costi dell'autostrada completa e nessun vantaggio dal punto di vista dei collegamenti. E non è neppure plausibile dal punto di vista di uno stralcio, dato che la provincia di Trento ha ribadito il suo no il 7 marzo scorso in sede di consiglio superiore dei lavori pubblici.
I due gruppi firmatari pertanto si fanno portavoce dei cittadini della valle, precisando che costoro non sono disponibili a rinunciare al loro territorio, alla loro salute, ai terreni dove lavorano e abitano per un'opera palesemente assurda e inutile. Ricordano inoltre agli amministratori il dovere morale di battersi per il bene della valle, ricorrendo a tutti gli strumenti e le risorse a loro disposizione, e li invitano a non rendersi complici del disastro che questa autostrada porta con sé, con ricadute anche sulle future generazioni.
Ancora, il comitato No Valdastico Nord e il Gruppo Casale, chiedono che le amministrazioni si impegnino a fare ricorso al Tar del Lazio contro la decisione presa nel corso dell'ultima seduta del Cipe, comitato interministeriale di un governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, in violazione della procedura di Via che riguarda tutta l'opera, fino a Besenello, e non un singolo stralcio.
Alla lettera sono allegati un elenco delle irregolarità amministrative accumulate dall'iter del progetto.
Lettera ai consiglieri
Come certamente saprà , il giorno 18 marzo il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha approvato la costruzione dell'autostrada Valdastico nord da Piovene a Lastebasse per un importo di 891,6 milioni di euro.
Come può ben capire, un'autostrada di questo genere è un mostro, generato da una serie di omissioni, concessioni, irregolarità che, da qualunque parte lo si guardi, ha portato ad un risultato paradossale.
Già l'autostrada da Piovene a Besenello ha rivelato tutte le sue criticità quando si è saputo che:
• non era inserita nella programmazione europea (vedi la risposta del commissario Siim Kallas ad un'interrogazione "Il progetto per l'autostrada "Valdastico A31 Nord non fa parte né dell'attuale rete transeuropea dei trasporti, quale definita nella decisione n. 661/2010 sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti, né del progetto prioritario n. 1 relativo all'asse ferroviario Berlino - Palermo, quale definito nell'allegato III di detta decisione". risposta E-010729/2012 del 31/1/2013)
• si sviluppa in galleria per una lunghezza di quasi 30 km (quasi 3 volte il Monte Bianco) comportando costi di mantenimento e di pedaggio elevatissimi
Un'autostrada da Piovene a Lastebasse comporta tutti i costi e l'impatto di un'autostrada, senza nessun beneficio economico e viabilistico, senza nessuna possibilità di incassare un pedaggio sufficiente, senza nessuna certezza che un giorno raggiungerà Trento.
Questa autostrada va fermata perché, così come si sta sviluppando, l'iter di approvazione ha generato un'opera assurda.
I cittadini dei Comuni della valle dell'Astico non sono disponibili a rinunciare al loro ambiente, alla loro salute, ai terreni dove lavorano e abitano, al valore delle loro proprietà , per un'opera del tutto inutile.
Le chiediamo, sig. ..............., di farsi portavoce di questa esigenza e di portare urgentemente in consiglio comunale la voce dei cittadini del Suo Comune e di tutti i Comuni della valle dell'Astico mediante un'azione che:
• metta all'ordine del giorno del Consiglio Comunale la ferma opposizione ad un'autostrada che vada da Piovene a Lastebasse,
• chieda concretamente al Consiglio Comunale di impegnare l'Amministrazione Comunale ad intraprendere un ricorso al TAR del Lazio contro questa decisione incomprensibile, presa nell'ultima seduta di un Comitato Interministeriale di un governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, in violazione di tutta la procedura di VIA, procedura che riguarda l'intera opera da Piovene a Besenello, e non già uno stralcio, peraltro non funzionale.
Le alleghiamo una documentazione utile a comprendere le criticità amministrative dell'opera e siamo disponibili a fornire tutto il supporto tecnico necessario, anche incontrando sollecitamente amministratori e consiglieri per valutare la situazione e le azioni da intraprendere.
Accenderemo i riflettori e porremo questa questione, che è di vitale importanza per la valle dell'Astico, all'attenzione di tutta l'opinione pubblica nazionale.
Crediamo peraltro che i diritti e gli interessi dei cittadini della valle dell'Astico devono in primo luogo essere difesi e sostenuti da coloro, amministratori e consiglieri, che sono stati democraticamente scelti per questo compito, che quindi hanno il dovere morale di battersi per il bene della valle, e l'obbligo concreto di utilizzare a questo scopo tutti gli strumenti e le risorse delle Amministrazioni locali, per non portare di fatto la responsabilità di essere complici del disastro e dell'assurdità di un'autostrada Piovene-Lastebasse, e doverne rispondere ai propri concittadini ed alle future generazioni.
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Quasi tutti noi della Val Lèogra lavoriamo in aziende dell'Alto Vicentino, un'area ormai divenuta marginale rispetto ad aree meglio servite dalla viabilità. In prospettiva, quest'area che presenta scarsi sviluppi occupazionali in agricoltura e turismo e, ancora meno, nel commercio, continuerà a perdere aziende produttive e quindi occupazione. Pensiamoci.
In ogni caso la sola prosecuzione fino a Lastebasse non risolve alcun problema. O si fa tutto o è meglio non fare niente.