No droghe in Campo Marzo, l'intervento di Italo Francesco Baldo
Mercoledi 24 Luglio 2013 alle 09:13 | 0 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo
Afferma con competenza Gilberto Gamberini medico e psicoterapeuta in un articolo pubblicato in "Psicoterapia Droga Giochi" che "Discoteche non è sinonimo di droga, ma ne costituisce il luogo e l'occasione" Non è una notizia sensazionale, da anni è ben noto che nelle discoteche, purtroppo e nonostante i controlli da parte dei gestori, la diffusione di varie sostanze stupefacenti è vasta e difficile da fermare.Â
Nei giornali spesso si ha notizia di spaccio in zone limitrofe alle discoteche, i frequentatori la portano con sé, dopo averla acquistata in zone che sono deputate allo spaccio. Le forze di polizia intervengono, ma si rivelano sempre insufficienti. Il fenomeno del consumo delle droghe di tutti i generi e tipi è la grande piaga della nostra società e coinvolge tanti giovani e armai anche non più tali. Si combatte contro il tabagismo, tanto che il consumo di tabacco è demodé, ma non si fa altrettanto per il consumo della cocaina. La sigaretta non è di moda, la coca sì!Â
I sequestri di droghe sono sempre più consistenti, da quando nel lontano 1970 fu scoperta la prima fumeria si hashish a Roma e da quanto con insipienza qualche esponente di una visione libertaria con leggerezza, appunto con fumo, ha determinato che si possa consumare hascisc e droghe leggere. E' stata la porta aperta a tutte le altre. Nelle scuole un tempo si faceva campagna educativa contro la droga, ora si preferiscono i progetti per il mangiar sano e consumare sostanze "buone" ovvero biologiche e non trattate, ovvero tagliate.
Il 50 per cento dei sequestri è stato effettuato nel 2010 in Emilia Romagna (ben 147.940 dosi, delle quali 109.085 nella sola provincia di Bologna) per antonomasia la regione delle discoteche, ma il veneto segue bene e anche Vicenza ha, ahimè, la sua zona deputata allo spaccio: Campo Marzo e non solo. I parchi, ricordiamoci di quello di Zurigo sono luoghi privilegiati per lo spaccio. Sono difficilmente controllabili di giorno e se on chiusi, di notte lo sono ancor meno e quindi più semplice ancora è l'acquisto di dosi di ogni tipo.
Certamente Discoteca non è sinonimo di droga, ma ne costituisce il luogo e l'occasione come il fumo di hascisc non è necessariamente la porta per le anfetamine o la cocaina, ma in genere chi utilizza droghe pesanti è passato prima dall'uso della cannabis, ormai coltivata anche nei terrazzi vicentini e non solo nelle prossimità di qualche campo di sorgo.
Voler utilizzare Campo Marzo per svolgervi attività di "discoteca" non è di per sé negativo, anzi potrebbe costituire forse un recupero della zona infestata dallo spaccio e potrebbe essere anche un momento di recupero della visione del piacere che non è solo "un momento". Ballava re Salomone, seppur nel Tempio e il ballo talora considerato negativo, ricordiamoci del valzer o del tango, è stata un divertimento seguito a tutti i livelli sociali; si ricorda che don Giovanni d'Austria prima della famosa battaglia navale di Lepanto, quando i cristiani sconfissero i Turchi, ballasse la "galiarda".
Nulla di male, ma considerando che lo spaccio avviene in zona "ballo", non certo "alla Casadei" come avviene nelle sagre, è opportuno chiederci, quali siano stati o saranno nel futuro i controlli, in modo che il divertimento non sia accompagnato da consumo di stupefacenti o da eccessi di alcool. Sarebbe forse il caso che il Sindaco stesso, noto per essere onnipresente facesse capatina in Campo Marzo-Discoteca e predisponesse con l'Assessore alla sicurezza e quello alla Comunità i relativi e necessari controlli e magari anche loro ballando, come han fatto alcuni docenti, comprenderebbero meglio i giovani.
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