Mozione Lega per no a tesoreria unica, Finco: «Dal Governo pietra tombale su enti virtuosi»
Mercoledi 15 Febbraio 2012 alle 17:59 | non commentabile
Lega Nord - Gruppo Consiliare Veneto - Un no deciso al trasferimento allo Stato delle disponibilità della Tesoreria regionale, oltre all’impegno per la Giunta Zaia di attivare i parlamentari veneti per richiedere l’eliminazione dell’obbligo introdotto dal DL 1/2012 ed intraprendere ogni azione di contrasto al provvedimento del Governo. Lo chiedono i consiglieri leghisti Nicola Finco, Paolo Tosato, Cristiano Corazzari, Giovanni Furlanetto, Santino Bozza e Andrea Bassi in una mozione, di cui auspicano la rapida condivisione da parte dell’intero Consiglio già nella prossima seduta.
«Per la Regione – dichiarano i consiglieri leghisti – ciò comporterà la necessità di rinegoziare i contratti di tesoreria nei quali la disponibilità di liquidità è uno degli elementi centrali da cui derivano vantaggi ulteriori e benefici offerti agli Enti e ai cittadini. Anche le imprese già stanno esprimendo le proprie perplessità sulla Tesoreria Unica statale, preoccupate per la velocità dei pagamenti che si ridurrà ulteriormente accentrando la cassa a Roma. Insomma, gli Enti locali perderanno 8.6 miliardi l’anno in 3 anni, di cui 1.2 miliardi solo in Veneto, tolti ai servizi ai cittadini. Questo perché gli interessi saranno trasferiti allo Stato togliendo risorse ai Comuni, alle Province e alle Regioni».
«Questa ennesima prevaricazione di Roma in senso antifederalista poggia una pietra tombale sopra l’autonomia degli Enti locali, che si ritrovano ‘commissariate’ dal Governo le Tesorerie, dopo il cappio del patto di stabilità che si stringe sempre di più. Ci spiega Monti che ruolo deve avere un amministratore? Quello di esattore delle tasse per conto dello Stato? Proponendo questa mozione al Consiglio regionale, e nell’auspicio che sia approvata prestissimo all’unanimità , chiediamo all’aula di esprimere formalmente la propria contrarietà al trasferimento delle disponibilità liquide alla Tesoreria Unica statale, impegnando la Giunta a trasmettere il documento ai parlamentari del territorio per far fronte comune a Roma contro questo provvedimento ed attivandosi in ogni modo per contrastare questo provvedimento governativo».