No agli immigrati: i sindaci leghisti pronti a votare una mozione
Giovedi 18 Giugno 2015 alle 18:06 | 0 commenti
Nella conferenza stampa di domani, indetta dalla segreteria provinciale della Lega Nord, verrà presentato un ordine del giorno da far firmare in ogni Consiglio Comunale. Un vero e proprio decalogo per dire "no" alla richiesta di ospitalità agli immigrati clandestini. La direzione provinciale del Carroccio vicentino convoca a raccolta i sindaci leghisti e i rappresentanti di quei comuni in cui la Lega è all'interno della maggioranza ma anche della minoranza.
Lo scopo è di proporre una mozione che dia mandato al primo cittadino perché svolga, nelle sedi opportune "tutte le iniziative necessarie al fine di evitare lo "smistamento" dei profughi/clandestini" nel territorio di sua competenza. L'invito è rivolto principalmente ai 16 primi cittadini leghisti del vicentino ma anche ai consiglieri degli altri comuni. «Invitiamo tutti i comuni perché portino in consiglio questo documento - spiega il segretario provinciale della Lega Nord Antonio Mondardo - c'è la massima allerta, la situazione è fuori controllo e ogni riceviamo telefonate da tutti i comuni che ci esprimano la loro preoccupazione».
La Lega vicentina lancia l'allarme snocciolando le cifre del fenomeno degli sbarchi: "Nei primi mesi del 2015 la soglia di 67.128,00 migranti presenti sul territorio, con punte di 10.000,00 profughi sbarcati in 5 giorni" e denuncia "una gestione delle politiche migratorie che sta incrementando a dismisura il livello di indebitamento pubblico". «La nostra richiesta - aggiunge Mondardo - è che ci sia l'esclusione dal patto di stabilità di tutte le spese del sociale e che la quota di contributo giornaliero sia condizionata all'effettiva presenza ed all'identificazione dell'immigrato".
La mozione è un vero e proprio decalogo, composto da 9 punti (anti-accoglienza) che indicano cosa fare nel caso di arrivo di profughi. Tre i punti ci sono aspetti puramente "tecnici" come "garantire che sia informato con immediatezza il Sindaco, quale Autorità Sanitaria Locale e di Pubblica Sicurezza, del numero effettivo e dell'avvenuta identificazione degli immigrati "smistati" sul territorio" e "garantire da parte delle Istituzioni preposte la massima trasparenza nell'utilizzo dei fondi per gli immigrati" e che gli accordi "tra Ministero dell'Interno ed Associazioni e Cooperative Sociali che gestiscono l'accoglienza dei profughi prevedano espressamente che la quota di contributo giornaliero sia condizionata all'effettiva presenza ed all'identificazione dell'immigrato" e altre indicazioni più specifiche.
Ad esempio: "verificare con il supporto degli organi di Polizia Locale e dell'Ufficio Tecnico, le condizioni di agibilità ed igienico-sanitarie degli immobili in cui gli immigrati sono alloggiati; escludere dal patto di stabilità tutta la spesa sociale dei Comuni; valutare la costituzione del Comune come parte civile in caso di episodi di violenza, microcriminalità e malattie riconducibili ai profughi clandestini".
E, infine, anche prese di posizioni più chiaramente politiche, come "sollecitare le dimissioni del Ministro degli Interni" e "trasmettere la presente mozione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e a tutti gli organi amministrativi regionali e provinciali" per poi "convocare con urgenza un tavolo presso la Prefettura di Vicenza per esaminare la questione dell'accoglienza profughi in Provincia di Vicenza, con preghiera di estensione dell'invito al Ministero degli Esteri".
«E se questo non bastasse - conclude Mondardo - siamo pronti a livelli di protesta più palesi. Ormai la faccenda rischia di esplodere a livello sociale, le tensioni che si percepisco tra i cittadini sono molto alte e il rischio è che vadano fuori controllo».
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