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Fnsi, Odg, Libera Informazione e Articolo 21: no alla liquidazione del giornalismo incisivo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 23 Ottobre 2012 alle 01:22 | 0 commenti

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VicenzaPiù, BassanoPiù e il network web VicenzaPiu.com, da tempo attaccati per la loro indipendenza da ogni casta e perciò premiati in maniera crescente da voi lettori, (e, quindi, anche da molte aziende e istituzioni inserzioniste) condividono completamente le proposte di Fnsi e Ordine Nazionale dei giornalisti in collaborazione con Libera Informazione e Articolo 21, l'associazione nata il 27 febbraio 2002 che riunisce esponenti del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo; giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell'Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Il direttore 

Diffamazione. Sintesi delle proposte di modifica di Fnsi e Ordine Nazionale dei giornalisti in collaborazione con Libera Informazione e Articolo 21.

1. Eliminazione del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa. La sola sanzione pecuniaria rimarrebbe un deterrente pienamente sufficiente e allineerebbe l'Italia agli altri Paesi. Anche con l'abrogazione della pena detentiva, si deve comunque mantenere il "filtro" dell'udienza preliminare, per consentire un intervento del giudice in tempi più rapidi.
2. La rettifica deve essere considerata, diversamente da ciò che avviene oggi, un motivo di esclusione della punibilità. L'attuale disciplina della rettifica è del 1948 e già da tempo il Legislatore avrebbe dovuto modificarla considerando tutti i nuovi media. Ma rimane fondamentale prevedere con chiarezza che se il presunto offeso ha avuto modo di esercitare correttamente il suo diritto di rettifica, nessuno può subire sanzioni penali per ciò che ha scritto.
3. Introduzione per legge del principio (oggi affermato dalla giurisprudenza) che non commette reato chi pubblica, senza alterazioni, dichiarazioni altrui riportate letteralmente e in maniera riconoscibile (il c.d. virgolettato).
4. Introduzione di meccanismi per rafforzare il diritto al risarcimento del danno conseguente alla "querela temeraria". Quando una querela viene archiviata o quando l'autore del "pezzo" viene assolto (ciò avviene spessissimo), gli attuali meccanismi per ottenere un risarcimento del danno per la temerarietà della querela sono tali per cui è molto difficile ottenere dal giudice il giusto ristoro.
5. Abolizione dell'istituto della riparazione pecuniaria. Chi si ritiene diffamato può sempre chiedere il risarcimento del danno. La previsione di un'ulteriore "riparazione pecuniaria" - istituto introdotto nel 1948 - rappresenta una irragionevole duplicazione.
6. Estensione della prerogativa del segreto professionale anche ai giornalisti pubblicisti. Oggi gli editori utilizzano sempre di più giornalisti pubblicisti come dei veri e propri professionisti. Anche i pubblicisti, quindi, debbono potere usufruire della prerogativa sul segreto professionale.
7. Molti giornalisti e molti editori sono costretti a subire, in sede civile, richieste di risarcimento danni assolutamente spropositate (anche milioni di euro). E' vero che il più delle volte i giudici, se ritengono diffamatorio l'articolo, riducono il risarcimento; ma è altrettanto vero che la richiesta di somme elevatissime è spesso finalizzata ad intimidire giornalista ed editore e quest'ultimo è comunque obbligato ad iscrivere in bilancio l'importo, con ogni relativa conseguenza. L'introduzione del seguente principio potrebbe contenere sensibilmente le domande: se in un processo civile risulta che la parte soccombente ha agito con mala fede o colpa grave e nel contempo risulta accertata la corretta pubblicazione della rettifica prima dell'instaurazione del giudizio o la sua omessa richiesta, il giudice, su istanza dell'altra parte, la condanna oltre che alle spese di causa, al risarcimento dei danni da liquidarsi, anche in via equitativa, ma comunque in misura non inferiore al 10% della somma richiesta a titolo di risarcimento.

(Fnsi e Ordine Nazionale dei giornalisti in collaborazione con Libera Informazione e Articolo21)


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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