Niente da fare per Marini, centrosinistra in ordine sparso, centrodestra compatto
Giovedi 18 Aprile 2013 alle 15:46 | 0 commenti
Ci sono volute tre ore ai 1007 Grandi Elettori per depositare la loro scelta nell'urna. Come da prassi è la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, a effettuare lo spoglio, vicino a lei c'è Piero Grasso che controlla la scheda votata e la passa ai segretari d'aula. 999 su 1007 i presenti e votanti, il numero magico da raggiungere è 672 ma per Marini, il figlio dell'accordo tra pd e pdl, i voti si fermano a 521, poi Rodotà a 240, Chiamparino 41, Prodi 14, Bonino 13, D'Alema 12, Napolitano 10, Finocchiaro 7, Cancellieri 2 e Monti 2. 18 voti dispersi, 104 bianche e 15 nulle.
"Non essendo stata raggiunta da alcuno la maggioranza dei due terzi dei componenti l'assemblea occorre procedere a un secondo scrutinio", annuncia la presidente Boldrini, e i partiti si ritirano per leccarsi le ferite. Il più colpito è il pd, dilaniato dalle spinte centrifughe dei vari Renzi, Tabacci, Puppato, Giachetti; l'immagine del segretario pd Bersani che poggia la mano sulla spalla del segretario pdl Alfano fa capire che l'intesa c'è, ma sono in pochi a sperare in un'elezione in giornata a causa della spaccatura nel partito democratico. Lo sottolinea Pierantonio Zanettin, del pdl: "Bisognerebbe avere la sfera di cristallo per sapere come va a finire - dice dopo aver votato, raggiunto nel cortile di Montecitorio - dal centrodestra c'è compattezza sul nome di Marini mentre nel pd ci sono fortissimi dubbi se verrà raggiunto il quorum o anche solo numeri importanti, il centrosinistra ha grandi dubbi".
Centrodestra compatto quindi dopo l'accordo dell'ultima ora nella lega, che fino a poco prima dell'inizio delle votazioni voleva esprimere il suo consenso per Emanuela Del Lago, donna e leghista. Alla fine hanno deciso per la coesione con l'alleato. "Un bel segnale che diamo al Paese, all'Europa, alle associazioni di categoria - dice il deputato vicentino - Il centrodestra si sta dimostrando uno schieramento responsabile che ha in primo luogo interesse al bene del Paese".
"Un presidente di equilibrio come sarà sicuramente Franco Marini se eletto aiuta anche per la formazione del governo, perché dobbiamo svelenire un clima di contrapposizioni nel Paese e cercare di perseguire il bene comune senza demonizzare gli avversari politici"
"Siamo una provincia produttiva - conclude Zanettin - eravamo il motore del Nord-Est, abbiamo bisogno di stabilità politica, sostenere le piccole e medie imprese, quindi un governo che affronti pragmaticamente e non ideologicamente i problemi del momento".
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