Neo segretario Lega Carlo Rigon: consiglieri, obiettivi e un sindaco leghista nel 2013
Sabato 22 Gennaio 2011 alle 16:36 | 0 commenti
Presentazione ufficiale oggi del nuovo Consiglio direttivo della sezione di Vicenza per il biennio 2011-2013 (nelle foto VicenzaPiù, Rigon con alla sua dx il segretario uscente Alessio Sandoli) e delle sue linee guida programmatiche da parte del neo segretario Carlo Rigon (clicca qui per video intervista di oggi) eletto venerdì 14 gennaio a maggioranza (qui la sua prima intervista in assoluto dopo l'elezione).
Schierati compatti col segretario, meno l'assente giustificato Antonio Dal Santo (responsabile del Movimento Pensionati) c'erano tutti gli altri 9 consiglieri (foto VicenzaPiù).
E cioè (nella foto VicenzaPiù) Lucrezia Randazzo (responsabile organizzativo), Paola Lotti (responsabile amministrativo), Luca Nobili (responsabile tesseramento), Patrizia Barbieri (responsabile enti locali, sanità e servizi sociali), Davide Bulgarelli (responsabile commercio ed attività produttive), Silvia Panozzo (responsabile affari legali, istruzione ed associazioni), Matteo Celebron (responsabile politiche giovanili e comunicazione), Alessio Sandoli (responsabile sicurezza ed immigrazione), Giorgio Gianello (responsabile coordinamento delegati di quartiere). Il primo obiettivo indicato dall'architetto Rigon è stato molto semplice e pragmatico: aumentare il numero di iscritti: i militanti, oggi circa 60, diventano tali per statuto federale dopo un periodo di attività reale nel partito di almeno un anno come sostenitori simpatizzanti, che oggi sono a Vicenza 98. Questo, spiega Rigon, "per accogliere nuove forze ma per evitare adesioni motivate solo dal voler salire sul carro vincente". Altre e analoghe limitazioni temporali esistono per chi volesse ambire a cariche politiche o di altro tipo in quota Lega: insomma la cura preventiva per evitare degli Scilipoti berici. L'obiettivo nei due anni di mandato è raddoppiare i numeri, oggi inferiori percentualmente a quelli di realtà vicine e non accettabili in rapporto al numero dei voti conquistati: "Uno dei motivi del ridotto numero di iscritti può essere la ritrosia tutta vicentina a mettere nero su bianco, ma noi pensiamo che la partecipazione attiva alla vita politica sia l'unico modo per controllarne e determinarne gli indirizzi. D'altronde in Italia siamo passati da percentuali di votanti bulgare a cifre intorno al 65% con quello degli astenuti come l'unico partito in costante crescita". L'altra, se non propedeutica, priorità per Rigon è "attivare entro la primavera i delegati di quartiere che, anche grazie a gazebo e iniziative varie, facciano conoscere meglio il partito ai cittadini e ricevano dai cittadini le loro indicazioni.". Tutto questo, alza il tiro il neo segretario, allo scopo di preparare il terreno a una candidatura leghista alla guida della città nel 2013, anno in cui termina anche il mandato di questo consiglio. Abbiamo le persone giuste e con grandi capacità da candidare e pensiamo di avere anche i numeri per poterlo chiedere, ovviamente dopo esserci confrontati coin i nostri alleati.".
Sul sociale Carlo Rigon prende atto della "crisi devastante in atto anche se si vedono dei segnali positivi di superamento. Sono molti quelli che stanno anche perdendo la possibilità di avere una casa e questo è drammatico. Come è drammatico che il numero di indigenti italiani ora superi quello degli immigrati. Senza voler trascurare i problemi di questi ultimi, purchè ovviamente regolari, spingeremo su questa amministrazione perché trovi delle soluzioni ma privilegiando i veneti e quelli che hanno residenza qui da tempo rispetto agli stranieri".
Sull'etica politica Rigon si richiama, oltre che alla "necessità che dalla delocalizzazione selvaggia si passi a un ritorno a Vicenza degli imprenditori pur supportandoli nella produttività e nei costi infrastrutturali e della burocrazia per riprendere a creare ricchezza nel terrirotio", anche "ai principi di trasparenza amministrativa di scelte nell'interesse dei cittadini e, per esempio, per il caso stadio, la cui nuova realizzazione può anche essere utile, mi auguro che venga concordata una soluzione che, concedendo ai privati 110.000 mq di superficie edificabile, impattante sulla zona e con costi infrastrutturali per la comunità , sappia trovare giuste perequazioni. Verificheremo, comunque, e controlleremo questa amministrazione quando col Pati tramuterà in opere reali gli indirizzi del Pat".
Su altri temi, come la crescente presenza a Vicenza di mafia, italiana e cinese, e di malavita organizzata Carlo Rigon sembra mostrare sensibilità "pur riservando al partito un'azione di verifica delle procedure pubbliche, ad esempio per appalti e quant'alto, ma demandando alle autorità preposte le azioni concrete, non volendo procedere per generalizzazioni ghettizzanti ma per fatti concreti. Anche se è concreto anche il dubbio che sorge quando si vedono aziende locali, specialmente nell'edilizia, crescere rapidamente sia pure in un momento di crisi generale.". Mentre dice questo gli occhi dei consiglieri presenti sembrano condividere le preoccupazioni del cronista non solo per la mafia (classica in zone ricche) del "riciclaggio", ma anche per quella della produzione illecita e in loco di profitti.
L'ultimo passaggio è sulle polemiche pubbliche scatenatesi sui media per le prossime elezioni degli organi provinciali è tranciante: "Siamo un partito portato al confronto democratico ma il congresso era la sede opportuna e naturale per questo confronto. Averne fatto ora oggetto di una campagna mediatica non mi sembra certo una scelta felice".
Segretario giovane e consiglio giovane, quindi, in linea con le politiche di rinnovamento e di formazione di nuovi quadri attuata da anni da parte della Lega Nord, ma idee forti e radicate nel nuovo gruppo dirigente che affida ad Alessio Sandoli, altro giovane ex segretario, il ruolo di traghettatore. Obiettivo, è bene ricordarlo, è avere dopo Regione e Provincia anche il Comune a guida verde Lega. Elettori e simpatizzanti sono concordi, bisogna vedere se i vertici non si dilanieranno nelle già intraprese guerre di posizione.
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