Un vicentino scopre un arsenale a Parigi: l'investigatore Andrea Chilese a Milipol
Sabato 21 Novembre 2015 alle 14:31 | 0 commenti
Mentre a Parigi si piange ancora per le vittime della strage di venerdì 13 novembre e mentre continuano a scattare allarmi e falsi allarmi per nuove situazioni critiche, Andrea Chilese, il noto investigatore vicentino tipicamente riservato, visto il lavoro che fa, ma salito agli onori delle cronache col caso del comandante Cristiano Rosini svelato grazie a lui anche dalle Iene, proprio "sotto" la Torre Eiffel ha scoperto un arsenale di armi. Nulla di strano perchè, lui in questi giorni era proprio a Parigi dove, per ironia della sorte, dal 17 al 20 novembre c'era "Milipol, il Salone mondiale per la sicurezza interna degli stati".
Lo abbiamo saputo, lo abbiamo cercato e, visto che era disponibile a farsi intervistare ma, per gelosia professionale da investigatore, non voleva cederci le "sue" foto di apparati di ripresa, intercettazione e registrazione, oltre che di "equipaggiamenti" vari, abbiamo raccolto la sfida e l'abbiamo vinta perchè le abbiano avute da colleghi del settore sicurezza andati lì per cui eccovi le foto (qui la photo gallery ed qui accanto anche quella dell'insegna dello stand vicentino della Calearo Antenne)) e ecco l'intervista esclusiva ad Andrea Chilese che inizia così: «Ebbene sì, sono uno degli accreditati ad accedere a fiere internazionali della sicurezza tra cui Milipol. Questo è un mondo in cui si incontrano ingegneri , informatici e ricercatori all avanguardia di tutto il mondo che ascoltano le richieste e le problematiche degli operatori investigativi e propongono soluzioni anche dedicate».
La fiera è accessibile attti gli operatori?
«A parte il materiale esposto per tutti in queste fiere vi sono prodotti di ben più alto livello e per visionarli servono ulteriori credenziali. Gli espositori propongono spesso prodotti tecnologici per enti governativi e tale materiale non è accessibile a un pubblico civile. Pure quest anno erano presenti ditte italiane espositrici (tra cui la vicentina Antenne Calearo, ndr) e dirò che mantengono sicuramente un livello concorrenziale con gli altri Stati. Anzi per manifatture , affidabilità e sviluppo di prodotti , siamo sicuramente concorrenziali».
In queste fiere di interscambio di informazioni tecnologiche quali sono stati gli stand più interessanti?
«Gli stand che hanno avuto meno afflusso sono stati quelli dei cinesi. Sicuramente fra i fornitori delle tecnologie migliori c'erano i tedeschi, gli inglesi, gli svizzeri, gli italiani, gli americani ma non erano inferiori agli altri gli espositori indiani, che sono dei "forti" matematici, e gli israeliani che hanno presentato dei software incredibili. E ho visto (e provato) armi di svariati tipi, da motoslitte a mezzi super corazzati con una tecnologia che permette di assaporare segreti tecnologici di primo livello».
Una domanda ovvia: perchè è andato a Milipol?
«Frequento questo ambiente per tenermi aggiornato sui vari apparati di intelligence al fine di accrescere la mia cultura in un mondo sicuramente affascinante e sempre innovativo. Vi sono chimici che studiano soluzioni per il rilevamento delle impronte, biologi, esperti in telecomunicazioni, esperti in telecamere, trasmissioni audio video, informatici...»
Milipol si è svolta proprio in un momento in cui la sicurezza interna della Francia ha mostrato più di una falla
«La Francia ed il terrorismo? Sono prima di tutto italiano e poi europeo ma apprezzo i francesi per la loro determinazione, davanti alla paura, nel reagire per sconfiggerla tutti uniti sotto la propria bandiera. Cosa mi piacerebbe? Che tutti gli italiani si sentissero più europei, uniti e compatti
Ha vuto problemi alla frontiera per entrare in Francia?»
«In merito alle frontiere sono favorevole a che vengano ripristinate anche a costo di apparire fuori moda e anche pagando gli inevitabili disagi. Ma il controllo deve essere più capillare e con le frontiere sotto controllo ogni stato sicuramente si prenderebbe così più responsabilità sul controllo dei possibioi terroristi».
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