Nel giorno di San Marco esporre il vessillo marciano
Sabato 24 Aprile 2010 alle 11:07 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Lega Nord - Credo sia giusto e doveroso omaggio alla storia della nostra terra esporre nel giorno di San Marco il vessillo marciano, che è bandiera del popolo e della Regione del Veneto.
Questo Gonfalone per secoli fu simbolo della Repubblica Serenissima per ritornare in auge nei giorni dell'insurrezione di Manin nel 1848: con la legge n. 56 del 20 maggio 1975, dunque 35 anni or sono, la Regione del Veneto decise di riappropriarsi di questo emblema e scelse di raffigurare il Leone di San Marco in primo piano e sullo sfondo mare, pianura e monti del Veneto, sette fiamme, al posto delle sei della tradizione veneziana, per rappresentare le nostre sette province.
Rammento questo particolare perché vorrei veramente che tutti i veneti, indipendentemente dalle loro convinzioni politiche, sentissero come propria questa straordinaria bandiera, carica come poche altre di storia vera. Esporre il gonfalone di San Marco significa riaffermare l'orgoglio di questa storia della quale ci dobbiamo sentire eredi, custodi e continuatori. Esporre il nostro Gonfalone perché, al di là delle divisioni che appartengono e arricchiscono la cultura democratica, esso deve essere un momento di sintesi nel quale noi riaffermiamo la nostra identità , la nostra storia, la nostra cultura, la volontà di essere parte della grande Europa, nella cui storia Venezia e il Veneto ebbero tanta parte ben prima che nascessero molti degli stati moderni.
Nei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni fa dire a Renzo Tramaglino, in fuga da Milano, che la terra di San Marco è terra di giustizia e libertà . Allora, come oggi, il Veneto vuole essere terra di giustizia e di libertà e per questo invito tutti i Veneti ad esporre la nostra bandiera, il nostro gonfalone: facciamo ruggire il nostro Leone, facciamo che quel motto, "Pax Tibi",che campeggia nel suo libro aperto, sia invito e saluto per tutti.
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