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Negozi aperti a Natale, Ciambetti: il potere reale celebra sé stesso, ci ruba la festa

Di Citizen Writers Domenica 23 Dicembre 2012 alle 10:32 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Ciambetti, assesore regionale Lega nord, e pubblichiamo

Come festa del superfluo, dell'inutile e dello spreco è giustissimo tenere aperti negozi e grandi magazzini a Natale. Ma Natale è veramente la festa del superfluo? Non è la prima volta nella storia che la mangiatoia di Betlemme viene usata per legittimare nuovi ordini e nuovi poteri Nella Chiesa dei primi secoli non si festeggiava il "dies natalis" di Gesù, quanto il giorno della sua manifestazione, cioè l'Epifania con il riconoscimento del Cristo da parte dei sapienti, appunto i Magi e così è l'Adorazione a diventare un tema dominante ben sfruttato dal potere.

Già a Ravenna, nella Basilica di San Vitale ai magi si sostituiscono i re e sono i regnanti a diventare protagonisti dell'Adorazione con Teodora e la sua corte in processione: da questo momento in poi ai magi si sostituiranno i potenti di turno, non a caso spesso banchieri come i Medici, ritratti in processione da Benozzo Gozzoli nella Cappella dei Magi di palazzo Medici-Ricciardi e da Botticelli nella sua celebre Adorazione: oggi i nuovi cortigiani potrebbero mettere davanti alla mangiatoia Draghi, Monti e Profumo, insomma, e spetterebbe al duo Fornero Merkel, nel ruolo di levatrici intonare il tropo: "Ecce puer adest quem quaeritis".
L'evento da religioso si trasforma in fatto mondano e il potere celebra sé stesso. Negozi aperti a Natale dunque potrebbe essere il simbolo dell'avvento e affermazione di un sistema che non ha bisogno né di uomini, né di fede, non di cittadini e del loro impegno civico e politico ma di meri consumatori. Scriveva Pier Paolo Pasolini nel luglio del 1975: "Il Potere economico reale, il nuovo modo di produzione (determinato dall'enorme quantità e dal superfluo) e la sua implicita ideologia edonistica (che è esattamente il contrario della religione), vuole una nuova cultura - pretende degli uomini privi di legami col passato (risparmio e morale): pretende che tali uomini vivano dal punto di vista della qualità della vita, del comportamento e dei valori in uno stato d'imponderabilità: cosa che permette loro di privilegiare come solo atto esistenziale possibile il consumo e la soddisfazione delle sue esigenze edonistiche". Il 18 ottobre 1975, due settimane prima di morire, il poeta di Casarsa spiegherà senza mezzi termini : "Il consumismo ha distrutto cinicamente un mondo reale trasformandolo in una totale irrealtà', dove non c'è più scelta possibile tra bene e male".
In quest'ottica i negozi aperti a Natale sono una conseguenza logica di una trasformazione antropologica, avrebbe detto Pasolini, che riguarda noi tutti.
Nell chiesa dei primi secoli si celebrava l'Epifania come dicevo; fui Francesco d'Assisi con la straordinaria messa di Greccio - mirabilmente ricostruita da Giotto e dalla sua bottega nella Basilica Superiore di Assisi - e rimettere al centro della storia la Natività. Fu un vicentino, poi, Gaetano Thiene, a Napoli nel Cinquecento a realizzare nell'oratorio di Santa Maria della Stelletta, presso l'Ospedale degli Incurabili, quello che si pensa essere il primo presepe pubblico con figure in legno abbigliate secondo la foggia del tempo: Gaetano prende il Natale da evento lontano nel tempo e lo trasporta nella contemporaneità. Nei dipinti di Benozzi Gozzoli come in Botticelli il potere si celebra: con Francesco e Gaetano la centralità dell'evento ritorna nei cuori e nella mente dei semplici. Esiste, dunque, una alternativa al Natale dei potenti e non abbiamo bisogno di santi per sentire la sveglia. Abbiamo però il bisogno di riflettere e capire perché il potere reale, quello che stabilisce chi deve governare e annichilisce intere nazioni a colpi di spread e ratings, vuole impossessarsi del nostro tempo, del nostro riposo, delle nostre feste.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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