Necrosi berica
Mercoledi 3 Aprile 2013 alle 12:20 | 1 commenti
Le recenti dimissioni di Francesco Rucco dalla presidenza del gruppo Pdl al consiglio comunale di Vicenza vanno ben oltre la mera querelle interna al centrodestra berico. Sono la spia di una politica locale che ha ormai perso ogni nesso con una delle sue missioni principali, quella di scegliere orizzonte e cammino i più idonei per la comunità .
Ovviamente la polverizzazione dello schieramento che un tempo vedeva in Pdl e Lega i due poli principali non può essere sottaciuto. Ma la crisi è ben più profonda ed ha stretto in un abbraccio mortale anche il centrosinistra: i due gruppi fanno a gara “a chi è più civico†e a chi si presenta meglio come amministratore, ma i fatti recenti e non solo hanno messo a nudo il re. Esaurita la spinta (pur nelle sue gigantesche ipocrisie di fondo) dei grandi partiti ideologici di matrice ottocentesca la politica si è riciclata riducendosi ad un semplice arcipelago di soggetti che lottano, si spartiscono e bramano il potere per la sopravvivenza di sé medesimi e delle strutture di riferimento. La cosa ovviamente vale per tutto il cosiddetto Occidente e su versanti diversi mai come in questi giorni si può constatare quanto Orwell, Ninietzsche e Dewey pur con connotazioni diversissime abbiano visto lungo. La politica vicentina, senza idealità , senza progetti e senza visioni di lungo respiro (che non siano i soliti concetti omogeneizzati come rispetto dell'altro, democrazia, sviluppo, innovazione), è la rappresentazione plastica in chiave locale e quantomai imbigita di un futuro già in necrosi avanzata: il tutto mentre le amministrative di maggio incombono. Pronte a fungere da solito rito di una democrazia senza contenuti.
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