Da poco più di un mese, ci scrive Saverio Bruno (ex RSA UILTuCS Sigonella), esiste un blog, Libuliberi, attorno al quale si "riuniscono" i Lavoratori Italiani Basi USA (incluse, quindi, le Basi di Vicenza) che non si riconoscono nelle uniche due sigle sindacali titolate a contrattare col datore di lavoro (UILTuCS UIL e FISASCAT CISL) e che, dunque, cercano nuove forme di aggregazione. Questi lavoratori stanno preparando «diverse iniziative popolari, diverse petizioni per cambiare e/o evitare modifiche al nostro contratto di lavoro». La descrizione delle attività sindacali del gruppo/blog è su http://www.libuliberi.com
Questo e' il blog che abbiamo creato, noi lavoratori Italiani civili della base di Sigonella, per avere la liberta', assieme ai colleghi delle altre basi in Italia, di fare circolare finalmente idee nuove, di confrontarci e informarci, senza il vincolo di una struttura che finora non ha dato risposte adeguate alle esigenze di una categoria di lavoratori scomoda e ingombrante.
Uno spazio di liberta' per tutti coloro che non si riconoscono piu' in queste strutture sindacali ormai obsolete e che fanno solo finta di fare sindacato.
Ci hanno tolto la liberta' di decidere sul nostro futuro in prima persona, di sentirci in una struttura dove la democrazia detta i tempi e le modalità della rappresentanza, dove le decisioni partono dal basso, attraverso assemblee, dibattiti, confronto di idee. Dove chi va a trattare con il datore di lavoro sia eletto dai lavoratori stessi.
E' giunto il tempo di riprenderci questa liberta', occupandoci in prima persona di cio'che ci riguarda, informando e informandoci, proponendo e confrontando, con impegno e assoluta liberta' di esprimere il proprio parere senza censura e senza subire arroganza e malafede.
Chi ci ha rappresentato finora ci ha chiuso dentro gabbie dalle quali dobbiamo finalmente uscire. Liberta', liberta', liberta'!!!
Non sono stati all'altezza di raccogliere le vere problematiche dei lavoratori italiani delle basi USA. Non si accorgono dei disagi e delle frustrazioni che subiamo lavorando in una realta' ignorata da tutti, e soprattutto da chi dovrebbe tutelarci come cittadini che lavorano per un ente straniero: il nostro governo.
Si parla delle basi USA in Italia solo quando ci sono tensioni internazionali, senza mai ricordare gli Italiani che ci lavorano, come se fossimo fantasmi o persone senza identità .
Vogliamo di più da chi ci rappresenta: persone più preparate, strutture in grado di capire cosa sta cambiando nelle coscienze dei lavoratori, che siano in grado veramente di essere portavoci di un futuro migliore.
Qui non è in discussione il Sindacato come istituzione, darei la vita per difenderlo (ho più di trent'anni di attività sindacale sulle spalle). Non vogliamo solo avere a che fare con quelli che si sono infiltrati nelle strutture sindacali con intenti che poco hanno a che fare con gli interessi dei lavoratori e che, come nella politica, stanno distruggendo la democrazia e la dignità di questo paese.
In un momento di crisi fra il nostro Direttivo sindacale e la Segreteria territoriale, durante un riunione chiarificatrice, ci è stato detto che la logica della struttura sindacale veniva prima degli interessi di 350 iscritti e che bisognava fare ciò che diceva la segreteria.
Questo è il sindacato che non vogliamo!
Ozido